Irlanda on the road - Prima parte

Due settimane e 2000 km. in auto lungo l'”isola verde”

Non ero mai stato un fanatico dell'Irlanda, della cultura celtica e delle leggende degli gnomi, prima di venire qua. Eppure da quando ciò è avvenuto ho capito che un viaggio in Irlanda rappresenta la classica esperienza che lascia il segno, qualcosa di indelebile dentro di te che rimane tutta la vita. Mi sono chiesto tante volte da cosa derivi questa sorta di magica atmosfera, questa forte sensazione che provo ogni volta che ripenso ai posti che ho visto e alle emozioni che ho provato. Ritengo che certamente ci sia una sorta di combinazioni di fattori che rende la magia di quest'isola reale e che si percepisce subito dopo pochi giorni di soggiorno.
I paesaggi innanzitutto sono superbi e incredibilmente suggestivi: dalle immense verdi praterie e dai dolci rilievi collinari dell'interno, si passa alle superbe scogliere a picco sull'oceano, che creano un paesaggio così imponente e maestoso. Questa è l'immagine tipica della maggior parte del territorio dell'isola, ma la varietà del paesaggio è ben più ampia.
Il Connemara per esempio è una regione a sè, con tutti quei boschi e quei colori autunnali rossastri che si riflettono nei numerosissimi laghetti. Oppure il Burren, famoso per il suo deserto di pietre vasto interi chilometri senza che sia presente un solo albero (pare di stare sulla luna!). Per non parlare delle Giants Causeway, monumento naturale unico al mondo con quelle migliaia di incredibili perfette colonne basaltiche esagonali, immerse in una verdissima meravigliosa costa. Ma i bei paesaggi esistono ovunque, non solo qua.
Si può aggiungere allora il clima, che sicuramente contribuisce a rafforzare notevolmente alcuni aspetti. Il forte vento sempre presente sulla costa unito alla potenza dell'oceano e alla solitudine delle scogliere, accentuano notevolmente la grandezza della natura che qua sovrasta l'uomo, non ancora arrivato con la sua prepotente civiltà colonizzatrice dell'ambiente. L'emozione di affacciarsi alle Cliffs of Moher su 200 metri di strapiombo, di vedere le figure umane così piccole di fronte all'altissima costa, di fermarsi a osservare per ore questa meraviglia del creato è indescrivibile... E trovarsi in mezzo a una bufera con tanto vento da riuscire a malapena a stare in piedi, la pioggia battente orizzontale, e osservare esterrefatto da un promontorio l'oceano infuriato che crea onde e schiuma di proporzioni gigantesche, che ti accorgi inghiottirebbero all'istante il piccolo paese costruito poco più in là della costa... anche questo è indescrivibile.
Ma tutto ciò ancora non basta per completare la magia dell'Irlanda. La visione più completa si ha inserendo un altro fondamentale fattore: il lato umano. Già, perché questo popolo è grandioso nella sua incredibile ospitalità, nell'abbattere qualunque barriera di comunicazione sorseggiando un po' di Guinness, orgoglioso della propria storia e delle proprie tradizioni.
Non mi sono mai sentito uno straniero qua, non ho mai avuto una sensazione di desolazione e di distacco, nemmeno uscendo di notte nel più sperduto dei paesi. Il pub è sempre presente, radicato profondamente nella cultura irlandese, e rappresenta molto di più di un semplice locale con quattro mura. E' un punto di incontro e di divertimento, dove si beve una birra (a dire il vero sono 4 o 5!) e si parla col vicino, indifferentemente a prescindere che sia del posto o che venga dall'altra parte del mondo, persino se non si conosce bene l'inglese. E' gente che ha voglia di comunicare, senza preoccuparsi di quale sia l'argomento o di che cosa si stia dicendo. E poi c'è sempre musica dal vivo, una miriade di gruppi con talento che suonano ottimi repertori e fanno divertire e ballare la gente. Eccezionale poi, inutile dirlo, quella celtica, che rimane davvero nel cuore unita alle visioni dei paesaggi.
Questi irlandesi poi coinvolgono tutti, non c'è niente da fare! Alla fine fai come loro, ti senti uno di loro, capisci le potenzialità anche nascoste all'interno di te stesso da una vita che possono sfogarsi e liberarsi con questa cultura. E ti butti a conoscere gente e a ballare, scoprendo che tutti gli stranieri provenienti da tutto il mondo, per studiare o solo per viaggiare, hanno capito la stessa cosa e fanno anche loro la stessa cosa. Siamo tutti irlandesi nei pub o siamo tutti semplicemente persone che vogliono fare la stessa cosa: divertirsi in modo semplice, con poco.
Niente distrazioni da parchi tecnologici, giochi computerizzati, attrazioni esagerate e discoteche con luci stratosferiche che forzano il tuo divertimento. Qua basta l'umanità e niente altro, un po' di musica e un po' di alcool. Non esistono remore dovute a timidezza o all'essere goffi nel ballare e assurdità di questo tipo. Qua si è molto più sè stessi, si fa quello che si vuole e non ci sono false maschere create dalla forma. E per quanto si possa criticare questo modo di vita per l'influenza dell'alcool, che crea non pochi problemi quando esagerata, resta il fatto che la magia dell'Irlanda si sente fortissima anche e soprattutto nei pub, perché là si troverà sempre gente che ha voglia di divertirsi e che renderà animato anche il più piccolo dei paesi nei posti più sperduti.
Mi rendo conto che vivere così per una vita può essere soggetto a molte critiche, può essere inaccettabile per molti di noi, ma qui non sto parlando di questo. Non sto valutando il modo di vivere degli irlandesi come se io dovessi vivere come loro (anche perché non sarebbe corretto, io sono italiano e ho una cultura completamente diversa). Sto semplicemente parlando dell'Irlanda vista da un turista come me, di passaggio. E che poi sia una sosta più o meno lunga questo non ha importanza, perché chiunque venga a visitare questi posti, questi paesaggi, questa gente, sentirà sulla propria pelle il fortissimo fascino che quest'isola emana, l'atmosfera che sto descrivendo, la magia che renderà i ricordi indelebili, e capirà finalmente di cosa sto parlando...

SUGGERIMENTI
Ho fatto il giro di varie agenzie e qualunque forma di viaggio proposto aveva un prezzo enormemente superiore a quello speso organizzandomelo da solo. Si può prenotare solo il volo e una macchina, anche via Internet. Per l’alloggio non si ha alcun problema se sapete giusto due parole in inglese (avrete la nausea dei Bed & Breakfast da quanti ce ne sono!)
Non andate però a Dublino il fine settimana come prima notte senza prenotare nulla, poiché arrivano ragazzi da tutta l’isola e dall’Inghilterra a farsi il weekend nella capitale e nonostante l’abbondanza di ostelli e Bed & Breakfast non si trova posto (a meno che non siate ricchi e andate in Hotel)
Non fermatevi solo a Dublino, perché là non troverete l’Irlanda.
Considerate che l’Hotel è il mezzo più caro per alloggiare in Irlanda, il Bed & Breakfast il più usato e abbordabile e l’ostello il più economico in assoluto e l’ideale per uno scambio di culture con ragazzi che provengono da tutto il mondo.
Se prenotate una macchina e fate il giro di tutta l’isola, prevedete non meno di 10 giorni e tra i 2000 e 2500 km (la benzina costa poco, meno che da noi).
Le tappe più mitiche dell’Irlanda sono: le Cliffs of Moher, le Isole Aran (che io purtroppo non ho visto con grande rammarico), le Giant’s Causeway.

NOTE A FAVORE
** L’atmosfera magica dell’isola, creata dalla bellezza del paesaggio, nelle infinite verdi vallate e nella maestosità dell’oceano, nelle scogliere mozzafiato a picco. Ideale per chi ama pace solitudine e riflessione.
** L’ospitalità della gente, a volte quasi commovente, “Non ci sono sconosciuti in Irlanda, ma solo amici che ancora non conosci”.
** L’organizzazione turistica, perfetta nella continua presenza dei Bed & Breakfast e ostelli anche nei posti più isolati e mai oppressiva (il turista gode di assoluta libertà nel fare quello che vuole).
** La presenza costante di stranieri da tutto il mondo, studenti e lavoratori, che creano un incredibile ambiente plurietnico anche nelle cittadine con pochi abitanti, e una facilità di conoscenza, integrazione e partecipazione che non ha eguali in nessun altro posto, specialmente nei pubs e negli ostelli.
** La natura protagonista, assolutamente intatta nei silenzi delle terre con una densità di popolazione quasi nulla.
** I prezzi abbordabili per tutte le tasche, a patto che si faccia un viaggio libero “fai da te”, scelta vivamente consigliata.
** La “gioventù” della popolazione, poiché si vedono solo ragazzi ovunque e l’età media non supera i 30 anni.
** La musica dal vivo, sempre presente in tutti i pub, con gruppi bravissimi e coinvolgenti che suonano ogni genere di canzoni. Incredibilmente bella, inutile dirlo, quella celtica.ON THE ROAD
7/10: Volo Alghero - Londra Stansted - Dublino
8/10: Cashel; Cork
9/10: Cork; Bantry; Ring of Kerry; Killarney
10/10: Killarney National Park; Ross Castle; Muckross House
11/10: Dingle; Limerick
12/10: Cliffs of Moher; The Burren; Galway
13/10: Connemara National Park; Killemore Abbey; Sligo
14/10: Donegal; Letterkenny

IRLANDA DEL NORD
15/10: La costa di Antrim; Giant’s Causeway; Belfast
16/10: Belfast

DUBLINO
16-2110: Temple Bar; Trinity College; Guinness Brewery; Pubs7/10: VOLO ALGHERO - LONDRA STANSTED - DUBLINO
Partenza da Cagliari con i miei due grandissimi amici Carlo e Nicola, e arrivo ad Alghero in mattinata, dopo due ore di macchina. Da Alghero volo Ryanair fino a Londra e poi un secondo volo per Dublino. All’aeroporto di Dublino, ormai notte, abbiamo una autovettura che ci aspetta affittata già dall’Italia alla Hertz. Andiamo a ritirarla e con nostro stupore ci troviamo le chiavi di una splendida, enorme, spaziosissima autovettura. Pensiamo inizialmente ad un errore, dal momento che abbiamo prenotato una macchina di categoria decisamente inferiore, ma si sa, nelle prenotazioni non è mai possibile sapere precisamente quale macchina ti danno, e così al posto di una Ford Focus, tale era la categoria dichiarata, ci ritroviamo una vettura con un cofano immenso dove riusciamo a farci stare tutte le nostre capienti valigie!
Armati di coraggio ed entusiasmo cominciamo dunque il nostro viaggio: Carlo prova per primo l’ebbrezza della guida al contrario, sedendosi sulla destra e con il cambio sulla sinistra! Usciamo dall’aeroporto prendendo l’autostrada che porta a Dublino, stando attenti a camminare sulla corsia giusta della strada. Decidiamo così di entrare nella capitale, non possiamo non darle almeno un’occhiata il sabato notte!
Da questo punto in poi capiamo subito che nulla sarà stato uguale all’Italia, e che ci troviamo in un posto dove la cultura è completamente diversa dalla nostra. Centinaia di ragazzi brilli e ubriachi girano per le strade, a volte tenendosi a braccetto per non cadere (quando parlo di ragazzi intendo ragazzi e ragazze poiché lì le ragazze bevono almeno lo stesso tanto dei ragazzi). Alcune ragazze si tolgono addirittura le scarpette a tacco alto e aperte, vestite come fossimo in estate, e camminano scalze mentre noi congeliamo dal freddo con tanto di giubbotto… ma questo è il paese dei Balocchi?
Ben presto ci rendiamo conto di essere le uniche persone sobrie che camminano ma la cosa più bella è che nonostante tutta quella gente che ha bevuto alla grande non abbiamo nessuna paura di loro, non c’è alcuna situazione di pericolo (questo giorno come in tutto il resto del viaggio), al contrario! Gli irlandesi quando bevono danno il meglio di sé e diventano allegroni, socievoli, si divertono alla grande, non sono aggressivi o pericolosi.
La nostra vana speranza di trovare alloggio la sera comunque svanisce presto e ripresi dallo shock iniziale torniamo alla macchina, lasciando Dublino e avviandoci verso Cashel. E’ ormai tarda notte e sostiamo a dormire in macchina da qualche parte…

8/10: CASHEL; CORK
In condizioni un po’ pietose per la notte passata in macchina, partiamo di mattina presto per la nostra prima meta: la cittadina di Cashel, con le imponenti rovine della sua abbazia. Sostiamo per strada in qualche piccola bottega dove chiediamo un po’ di thè caldo, ma ci danno qualcosa mischiato col latte che tutto sa fuorché di thè!
Appena arrivati parcheggiamo la macchina ai piedi del colle dove sorge il monumento che sovrasta tutto il paese. Le case tipicamente irlandesi appaiono ai nostri occhi meravigliose, sarà l’emozione del nostro primo giorno e anche il fatto che non le abbiamo mai viste prima. Una breve salita a piedi conduce all’abbazia, molto bella e suggestiva, sicuramente uno dei complessi più grandi e intatti dell’isola. Entriamo all’interno mentre Nicola legge dalla guida la storia di queste mura, e compiamo un giro ad anello del colle da dove si può ammirare tutto il paese di Cashel. Particolare l’atmosfera creata dalle grandi croci celtiche, le rovine e i corvi che svolazzano in continuazione sopra la nostra testa.
Dopo un paio d’ore di visita partiamo per la città di Cork, nel Sud-Ovest dell’isola. E’ la seconda città d’Irlanda ed è veramente carina e vivibile. Ci accorgiamo subito che la gente non è affatto frenetica ed il traffico non è stressante come a Dublino. Pur spegnendo la macchina al semaforo un paio di volte, non essendo ancora pratici della guida dal lato opposto e della vettura, nessuno suona dietro!
Parcheggiamo la macchina e facciamo un giro a piedi, prendendo qualcosa da mangiare e da bere in un caratteristico pub. Poi cerchiamo l’alloggio, consultando la cartina degli ostelli di tutta l’Irlanda (si trova ovunque ed è a dir poco comodissima). Ne troviamo uno grandioso, che dalla facciata esterna pare un castello, in pieno centro città. Le stanze sono pulite, spaziose, con la moquette sul pavimento e comodi letti a castello, mentre il bagno è diviso in comune nel piano.
Dopo aver sistemato le valigie, riposiamo e facciamo un giro della città ormai notte, scorgendo il caratteristico fiume che divide la città e la splendida cattedrale. Poi ci avventuriamo alla ricerca di un pub (tanto per cambiare), finendo in uno qualunque e divertendoci alla grande! Un gruppo rock suona dal vivo in modo davvero coinvolgente, tutti ballano e mettono in mezzo tutti, e si beve a più non posso. E’ la nostra prima serata in un vero pub irlandese, che non ha niente di simile, dispiace dirlo, a quelli che ci sono a Cagliari e si spacciano per tali! E ovviamente qui ci sono veri irlandesi, che bevono litri di Guinness, famosa birra torbida diventata ormai simbolo nazionale e alla quale non possiamo sottrarci per entrare nello spirito del posto!

9/10: CORK; BANTRY; RING OF KERRY; KILLARNEY
La mattina dedichiamo qualche ora alla visita diurna della città, ed in particolare alla cattedrale gotica vista ieri, che appare di giorno ancora più bella e maestosa. Entriamo dentro per ammirare le imponenti navate e gli splendidi mosaici, scattiamo qualche foto e riprendiamo la marcia.
Lasciata Cork proseguiamo all’interno verso Nord-Ovest, tagliando ad un certo punto per la costa verso Bantry, una sorridente cittadina sul mare molto ospitale e turistica. Passeggiamo per una mezz’ora tra le caratteristiche viuzze e colorate casette, arrivando fino al porticciolo, e mangiamo in una sorta di locanda del posto, per poi riprendere il viaggio verso una delle cinque famose penisole del Sud-Est: il Ring of Kerry.
La giornata purtroppo non ci assiste, la pioggia continua impedisce di allontanarci molto dalla macchina e di scattare foto. Impieghiamo tutta la serata per fare il giro ad anello della penisola, e gli scorci di panorama che vediamo nelle brevi soste e nel tragitto sono davvero belli.
La sera tardi arriviamo stanchi a Killarney, parcheggiamo la macchina e giriamo a piedi tra le straordinarie viuzze colorate e vivaci del paesino, fermandoci a chiedere in qualche ostello disponibilità per la notte. Al centro è tutto pieno, così ci spostiamo un po’ in periferia e ne troviamo uno carino con una tipa veramente scoppiata che lo gestisce. La nostra stanza ha il nome “Flinstones” con i personaggi del cartone animato disegnati sulla porta, questo dice già tutto!

10/10: KILLARNEY NATIONAL PARK; ROSS CASTLE; MUCKROSS HOUSE
Alzati di buon'ora andiamo subito ad affittare una bicicletta per visitare l’attrazione principale di Killarney: il vastissimo National Park, attrezzati di tutto punto con tanto di cartina presa all’ostello.
L’ingresso al parco è straordinariamente suggestivo e arriviamo fino al Ross Castle in un susseguirsi di bellissimi paesaggi con ogni genere di verde, paludi, laghetti.
Il Ross Castle sorge proprio sul lago principale del parco, dove si può fare anche un giro in battello. Entriamo a visitare il castello, ma dentro francamente non è il massimo, le stanze sono quasi vuote e la guida dà spiegazioni solo in inglese molto veloce che noi, purtroppo, stentiamo ad afferrare. All’uscita ci aspetta una bella sorpresa: un vero e proprio diluvio ci costringe a tornare di corsa all’ostello fradici e restituire le biciclette. Ma non ci arrendiamo certo a “un po’” d’acqua…
Asciugati gli indumenti con l’asciugacapelli (in che condizioni siamo eh?) torniamo all’assalto del National Park, arrivando a piedi fino alla Muckross House. Il tragitto è bellissimo e mostra una minima parte del meraviglioso parco costeggiando il lago. Ritengo ci vogliano almeno tre giorni per visitarlo decentemente (organizzano anche trekking con guida e gite panoramiche in calesse).
Più tardi riprendiamo la macchina e tentiamo un giro invano alla ricerca di una cascata, sempre all’interno del National Park ma dalla parte opposta. Non troviamo la fatidica cascata, ma finiamo in una strada strettissima, isolata e sperduta dell’interno, dove abbiamo modo di apprezzare veramente quella che è l’Irlanda selvaggia, dove la natura domina sovrana e la civiltà stenta ad arrivare. Il Bed & Breakfast esiste clamorosamente anche qui, lasciandoci a bocca aperta, nei pressi forse dell’unica costruzione esistente nel raggio di chilometri: una fattoria!
Per la notte riserviamo il meglio di noi stessi, facendo una bella chiacchierata molto più a gesti che a parole con la strana ragazza che sembra uno scout in missione e gestisce l’ostello, di una simpatia unica. Cerca generosamente di spiegarci i posti migliori dove uscire la sera, disegnando anche una mappa e subito dopo mettiamo in pratica i suoi consigli in giro per qualche pub! Ne troviamo uno meraviglioso con un gruppo eccezionale (che mi rimarrà sempre nel cuore) che suona un genere particolarissimo di musica definito rock-celtico, ovvero composto oltre che dalla classica fisarmonica ed il leggendario flautino dalla tastiera, il basso e la batteria… Dopo una mezz’ora passata seduto in un palchetto rialzato del locale, solo e assorto nell’ascolto di quella musica divina, per poco non mi scendevano le lacrime da quanto era emozionante e coinvolgente! In un lampo comprendo che questo è e sarà un viaggio veramente mitico e unico, che lascerà un segno profondo nel mio animo e nei miei ricordi! Ma non è finita, anzi il divertimento è appena cominciato: dopo l’estasi delle prime canzoni la musica sale di ritmo e diventa coinvolgente, il gruppo incita al ballo, mi avvicino al palco dove suonano e ci sono Carlo e Nicola, e insieme iniziamo a danzare simulando i tipici balli irlandesi (che in realtà sono simili a quelli sardi!), presi a braccetto e coinvolti dagli altri ragazzi del pub! Un’esperienza straordinaria dove non importa più chi sei, da dove vieni, se hai mai ballato nella tua vita o se non hai mai conosciuto un irlandese, se sei bello o brutto, se e come ti giudicano gli altri: l’unico imperativo è ballare e divertirsi!!!
Finita a malincuore la musica rock-celtica del gruppo, a cui compro anche l’album in CD delle loro splendide canzoni, un fantastico ricordo da portare a casa per ricordare questa serata, inizia la discoteca. E allora vai in mezzo alla bolgia, con ragazzi che ti prendono ancora a braccetto e ti buttano in mezzo a ballare alla grande, formando un cerchio di dieci o più persone!
Inutile dire che Killarney mi è rimasta proprio nel cuore e penso sia senza dubbio una delle cittadine più belle e magiche di tutta l’Irlanda, assolutamente imperdibile.

11/10: DINGLE; LIMERICK
Il giorno dopo visitiamo un’altra delle cinque penisole del Sud-Est chiamata Dingle, proprio sopra il Ring of Kerry. Mi entusiasma molto di più, nei suoi rilievi dolci, verdissimi, qualche piccola insenatura incastonata tra le rocce alte, dove le onde dell’oceano creano decine di metri di battigia. Raggiungiamo una spiaggetta scendendo una ripida stradina e tocchiamo per la prima volta, emozionati come bambini, l’oceano! (noi poveri sardi siamo abituati “solo” al Mar Mediterraneo…).
Dopo pranzo il tempo peggiora clamorosamente ed una bufera ci travolge mentre passeggiamo su un promontorio nella costa. Mai visto niente del genere nella mia vita, un vento fortissimo rende difficoltoso persino stare in piedi e vince la forza di gravità dell’acqua, impedendo ad una cascata di un ruscello di cadere e facendola tornare verso l’alto per ricadere all’indietro… non avevo mai visto una cascata al contrario con l’acqua che cade… in alto?!? Riesco a mala pena a tenere la mia videocamera in mano e giro delle riprese mosse con l’obiettivo bagnato, ma bellissime, perché questi momenti sono davvero emozionanti e non ricapiteranno! Sembra di essere soli contro tutta la furia della natura! L’oceano poi dice la sua, con onde alte e vaste quanto l’intero paese che sta lì vicino e con chilometri di schiuma bianca. Tutto ciò è documentato con una foto scattata in condizioni davvero estreme!
Impieghiamo tutto il giorno per fare il giro del Dingle e per la notte sostiamo a Limerick. E’ una città triste, così grigia e cupa, e seppur vero che si tratta di un grosso centro industriale non sembra neanche di stare in Irlanda, persino le strade sono deserte la notte, cosa veramente insolita in un isola come questa! Questa volta, per ristorarci a dovere, scegliamo un Bed & Breakfast al posto dell’ostello, e dopo aver chiesto un po’ in giro ne troviamo uno molto carino in una strada dove ce ne sono parecchi. Ho notato che è abbastanza comune nelle cittadine irlandesi trovare delle vie dove si concentrano i B&B o gli ostelli, per cui conviene cercare subito in queste senza perdere tempo.
Un signore molto gentile ci mostra la stanza, grande, spaziosa e ben arredata, con quattro comodi letti e un bel bagno fornito di tutto: è proprio quel che ci voleva dopo una giornata faticosa!

La seconda e ultima parte del diario di viaggio sarà pubblicata prossimamente su questo stesso sito.

3 commenti in “Irlanda on the road – Prima parte
  1. Avatar commento
    ygkasdhw qnulxtr
    09/07/2007 07:06

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  2. Avatar commento
    claudia
    09/01/2005 14:57

    sono stata 3 volte in irlanda ma ogni volta ke ripenso a quella terra magica mi commuovo e rivivo quei momenti come se fosse la prima volta.. complimenti x la tua descrizione è bellissima e mi ha ricordato ancora una volta la bellezza dell'isola verde.

  3. Avatar commento
    ros.
    15/09/2004 21:25

    straordinario !!!!

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