All’ombra dei cipressi

In giro per la Toscana, fonte inesauribile di meraviglie

Il cipresso nell’immaginario popolare è legato indissolubilmente ai cimiteri e conseguentemente questo albero per molti ha un significato sacro e lugubre nello stesso tempo. Già nell’antichità aveva assunto questo significato; nella mitologia greca si trova la figura di Ciparisso che per aver ucciso accidentalmente il suo cervo si fece trasformare dal dio Apollo in un cipresso con la resina sul tronco che formava gocce simili a lacrime ed i Romani appendevano i suoi rami alla casa dove c’era un defunto.
In realtà l’utilizzo nei cimiteri potrebbe avere un significato scientifico più che storico in quanto la radice della pianta penetra a fuso nel terreno solo verso il basso invece di espandersi in orizzontale con il rischio di creare danni alle tombe circostanti.
Solo in Toscana (ed in parte sul Lago di Garda) questo albero perde questo suo significato per diventare un elemento distintivo del paesaggio per gli indubbi effetti ornamentali del cipresso nella decorazione di viali, colline e ville private. In altre parti hanno cercato di esportare questo utilizzo ornamentale, ma solo in Toscana il cipresso si lega indissolubilmente con l’ambiente circostante fatto di colline ondulate e soffici con un effetto scenografico davvero incomparabile.

QUANDO ANDARE
La Toscana è terra per tutte le stagioni, ma il paesaggio primaverile ha un fascino del tutto particolare frutto delle colline ammantate da distese d’erba con diverse sfumature di verde che sulle collinette ondulate danno una sensazione di morbidezza e di armonia.
In realtà essendo una delle mete privilegiate di tutti nei periodi dei ponti sarebbe preferibile scegliere altre date per evitare di fare i conti con il notevole afflusso di turisti con le conseguenti code ai musei ed ai parcheggi. Non tutti possono fare questa scelta e così come nel mio caso sono partiti a cavallo del ponte del 1° maggio.E’ difficile consigliare un itinerario particolare per la visita della Toscana in quanto non esiste un’altra regione in Italia con tanti tesori, tutti da vedere.
Una particolare attenzione deve essere dedicata alla scelta della località da utilizzare come base in quanto i tempi di percorrenza sono correlati ad una viabilità non proprio ottimale. Infatti la maggior parte delle strade toscane (fatta eccezione per quelle della viabilità principale: autostrade e superstrade) sono particolarmente tortuose, legate al paesaggio collinare e alle asperità da superare per passare da una valle all’altra e così i tempi di percorrenza ovviamente ne risentono.
In realtà (pensando positivo) questo aspetto della viabilità consente di gustare in pieno il paesaggio circostante e di programmare diverse soste anche per immortalare lo spettacolare ambiente che si presenta alla vostra vista: gli scenografici filari di cipressi, le ovattate colline che si perdono fino all’orizzonte, i filari delle viti nella zona del Chianti ed i panorami nelle zone marine e montane.
Nel mio caso l’itinerario è stato costruito al contrario avendo orientato la scelta della base nella zona dove abitano dei miei amici.

Dalla base di CAVRIGLIA (AR) nei pressi di San Giovanni Valdarno, ho iniziato a programmare l’itinerario avendo alcuni punti fermi: tappe da dedicare ai bambini, visita di Firenze (non mi stanco mai di andarci) e visita di San Galgano che non avevo potuto effettuare nei precedenti viaggi nel senese, un mio chiodo fisso per la segnalazione con le due stelle del Touring (parametro di sicuro affidamento e l’unico ancora da vedere in Toscana). In realtà, vista la distanza da percorrere non era proprio una scelta ideale, ma i chiodi sono chiodi…
Ho così programmato il mio itinerario:

PRIMO GIORNO (28 aprile 2007)
Dedicato ai bambini con la visita del PARCO NATURALE DI CAVRIGLIA

Il parco è molto bello, si trova ad un altitudine di 800 metri sulla strada che collega il Valdarno (San Giovanni, ecc.) con la zona del Chianti (Radda, Gaiole, ecc.). La strada per arrivare è davvero micidiale (si passa da una valle all’altra), ma l’amenità del posto, la gratuità, la possibilità (al di fuori dei mesi estivi) di utilizzare le strutture per il barbecue, la presenza di animali (mufloni, daini caprioli, cinghiali, lama, orsi, bisonti, asinelli, ecc) la rendono una tappa da segnalare per chi viaggia con i bambini.
Noi ovviamente non eravamo attrezzati per cui ci siamo accontentati dei panini del locale di ristoro, ma l’entusiasmo dei bambini nel fare il picnic a pochi passi dai lama che scorrazzavano liberi per il parco e dagli uccelli del laghetto è un’esperienza che segnalo perché anche altri genitori ne possano godere (in realtà i miei vicini che addentavano una micidiale bistecca appena cotta sulla brace godevano per altri motivi!).
Gli animali sono in parte in completa libertà, mentre altri (orsi, scimmie, bisonti, ecc) sono chiusi in gabbie, ma forse con l’eccezione di quella degli orsi sono strutture molto ampie, sparse sul territorio montano che non danno per nulla l’idea di uno zoo.
Per visitare tutti gli animali occorre camminare un po’ percorrendo stradine di terra e sentieri anche leggermente scoscesi (ad esempio per vedere gli asinelli e le scimmie). Al centro del parco c’è un laghetto dove fanno un baccano micidiale gli uccelli acquatici.
In definitiva 15,7 km di strada (mappe di Yahoo), in parte decisamente tortuosa, dal casello autostradale di San Giovanni Valdarno sono una deviazione che può essere consigliata a tutti.

SECONDO GIORNO
Dedicato ai genitori con la visita di FIRENZE

Nel passato era una tappa obbligata delle gite scolastiche. Con il passare del tempo le gite si sono orientate su tappe estere per cui non penso di sbagliare dicendo che molti ragazzi italiani non conoscano una delle città più belle al mondo. Nessuna città italiana tra l’altro risulta più agevolmente visitabile rispetto a Firenze: stazione nel centro cittadino e percorso pedonale con le attrattive principali racchiuse in un raggio davvero limitato.
Per questo a Firenze è preferibile andare in treno; con circa 20 minuti dalla stazione di San Giovanni Valdarno siete nel centro della città (Santa Maria Novella) senza problemi di parcheggio ed evitando il traffico cittadino.
Viaggiando con i bambini ho preferito girare la città approfondendo la visita solo del complesso monumentale della Basilica di Santa Croce.
Con il biglietto di ingresso (5 euro) si visita l’intero complesso monumentale composto dalla Basilica, dal Museo dell’Opera, dal chiostro e dalla Cappella dei Pazzi
La Basilica è uno dei più mirabili esempi di architettura gotica presenti in Italia e le imponenti dimensioni 20 di larghezza e 34 di altezza la rendono molto simile alle maestose cattedrali del Nord Europa. Fu realizzata alla fine del 1200 da uno dei più famosi architetti dell’epoca: Arnolfo di Cambio.
La basilica è famosa perché nel tempo si è trasformata in una sorta di Pantheon con al suo interno i monumenti delle sepolture di alcuni personaggi illustri (Foscolo, Alfieri, Michelangelo, ecc.) presenti principalmente sulla navata destra.
Pregevoli anche le straordinarie vetrate tipiche dell’architettura gotica e le due cappelle sulla destra di quella centrale rispettivamente denominate Bardi e Peruzzi (dal nome delle famiglie di banchieri che le avevano commissionate). Entrambe le cappelle sono state affrescate da Giotto.
Proseguendo verso il chiostro si visita l’adiacente cappella dei pazzi del Brunelleschi ed il Museo dell’Opera nel quale è conservato il famoso crocifisso del Cimabue gravemente danneggiato dall’alluvione del 1966.
Il resto dell’itinerario pedonale della città è ampiamente riportato in ogni guida per cui non mi soffermerò oltre.
Come tutti avranno potuto notare la città è molto cara, ma sapendo scegliere si possono trovare soluzioni davvero economiche. Nel mio caso ho pranzato in una fiaschetteria storica nel percorso tra Ponte Vecchio e la Basilica di Santa Croce. Abbiamo speso per un piatto unico (nello stesso piatto primo secondo e contorno) 7,90 euro per una qualità più che accettabile.

TERZO GIORNO
CERTALDO, SAN GIMIGNANO E VOLTERRA

Tre tappe medievali magnifiche alle quali si arriva da Cavriglia percorrendo la tortuosa e panoramica strada che attraversa la zona del Chianti. I km non sono poi molti, ma il tempo di percorrenza è abbastanza alto. Volendo ci si può fermare nelle numerose cantine per le degustazioni, senza però esagerare altrimenti la strada potrebbe diventare pericolosamente rettilinea.

CERTALDO ha un centro storico medievale nella zona sovrastante del paese e proprio per questo viene chiamata Certaldo Alta. Il borgo medievale di Certaldo Alta si raggiunge comodamente con una funicolare (andata e ritorno 1,20 euro) che parte dalla piazza principale di Certaldo Bassa.
Per il parcheggio gratuito proseguire oltre la piazza centrale e prendere la prima a sinistra il parcheggio si trova sulla destra.
Il borgo medievale davvero intatto è zeppo di scorci davvero affascinanti, dalle piazze, alle viuzze, alle botteghe artigiane. Comunque l’attrattiva principale è il palazzo Pretorio nella sommità di via Boccaccio. Si visitano il chiostro, le prigioni, le sale delle udienze, ecc.
Sulla facciata del palazzo ed suo interno sono visibili numerosi stemmi che rappresentano l’effigie della famiglia di ogni Vicario che aveva governato e vissuto nella città.

SAN GIMIGNANO non necessita certo di alcuna presentazione, infatti e non a caso il suo centro storico è stato dichiarato nel 1990 Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco.
Nel medioevo San Gimignano si sviluppò anche perché i commerci agricoli erano favoriti dalla posizione della città lungo la Via Francigena.
La caratteristica principale sono le torri (ne sono rimaste in piedi 13 delle 72 esistenti nel medioevo). Oltre alle torri non mancano certo altre attrattive alla cittadina. In primis il fascino medievale del suo insieme ben conservato: dalla stupenda piazza della Cisterna a quella del Duomo a Via San Matteo.
Tra i monumenti da visitare sicuramente merita una segnalazione il duomo (chiamato anche chiesa collegiata) costruito a metà del XII secolo conserva pregevoli affreschi al suo interno. Adiacente al duomo si visita il Palazzo Comunale con la pinacoteca che conserva opere del Pinturicchio e di B. Gozzoli.
Per gli appassionati esiste anche il museo della tortura che conserva gli strumenti utilizzati a tale scopo nel medioevo.
Ovviamente viaggiando in un periodo di ponte (nel mio caso lunedì 30 aprile) ho trovato un po’ di difficoltà nel trovare parcheggio non potendo scegliere quello più comodo (P2) ed ovviamente pieno, ma dovendo accontentarmi di quello P1 (Giubileo) con il centro storico raggiungibile con i minibus o con qualche centinaio di metri a piedi.
E’ comunque opportuno servirsi dei parcheggi a pagamento in quanto i vigili urbani sono particolarmente efficienti ed addirittura dotati di una stampante portatile per le multe che avevano inflitto in quantità alle auto parcheggiate ai lati della strada, anche se fuori della carreggiata.

VOLTERRA non è solo gioiello dell’arte etrusca e medievale, ma anche città dell’alabastro con le numerose botteghe ed ovviamente i negozi per l’acquisto di questo prodotto dell’artigianato artistico.
Fulcro della città è la magnifica piazza medievale dei Priori con l’omonimo palazzo sede del Comune di Volterra. La sfortuna ha voluto che fosse in corso una seduta del Consiglio Comunale per cui non erano consentite le visite al palazzo.
Da vedere inoltre il Duomo che sulla piazza San Giovanni fronteggia l’imponente battistero. A quel punto una pioggia torrenziale ha impedito la prosecuzione della visita della città ed in particolare alla sovrastante Fortezza.
Sicuramente dovrò tornare per godermela in pieno.

QUARTO GIORNO
SAN GALGANO E MASSA MARITTIMA

La tappa del chiodo fisso. Per andare a SAN GALGANO occorre seguire le indicazioni da Siena per Follonica percorrendo la valle del Merse.
Il complesso di San Galgano si compone dell’Abbazia e del sovrastante Eremo di Montesiepi raggiungibile in auto o con un breve percorso in salita dall’abbazia.
La scelta è caduta su San Galgano nella consapevolezza che potesse essere una tappa apprezzata anche dai bambini per la presenza della spada nella roccia. Si è proprio così, la leggenda di Re Artù si fa realtà in Italia e proprio in questa zona troverete racchiusa in una cupola di vetro una vera spada conficcata nella roccia.
La leggenda narra che un giovane dissoluto della vicina Chiusdino (Galgano Guidotti) decise di cambiare vita dedicandola alla meditazione e all’adorazione di Dio e della Natura. Per cui iniziò la sua vita da eremita e come gesto simbolico conficcò la sua spada nella roccia per disdegnare ogni forma di guerra e per adorare l’elsa come fosse la croce di Cristo.
Nell’eremo di Montesiepi, oltre alla spada, sono conservati i resti delle ossa di due mani che la leggenda vuole fossero appartenute ad una persona che aveva tentato di rubare o rompere l’elsa e per questo era stato attaccato dai lupi amici di San Galgano.
Terminata questa parte del viaggio sicuramente interessante per i bambini, si è passati all’entusiasmante spettacolo offerto dall’abbazia cistercense di San Galgano. Un’ulteriore conferma che le due stelle Touring sono un riferimento sicuramente attendibile.
La chiesa è a croce latina a tre navate e la mancanza del tetto (da tempo completamente crollato) rende questa abbazia davvero unica nel suo genere (basti vedere le foto allegate).
Nel mese di giugno ci sarà un concerto per beneficenza di Battiato e potrebbe essere un’esperienza davvero unica.

Da San Galgano si può proseguire per MASSA MARITTIMA in provincia di Grosseto dove si visita il Duomo in stile pisano posto in diagonale e su una base gradonata rialzata rispetto alla piazza.
Percorrendo le vie anguste che portano alla parte alta del paese si raggiunge la Torre dell’Orologio.
Proprio mentre eravamo vicini alla torre è iniziato a piovere con una certa intensità e così abbiamo optrato per la visita delle miniere (5 euro) da consigliare solo se si hanno dei bambini o se si è veramente appassionati alla vita all’interno di una miniera. Si tratta di una ricostruzione di galleria mineraria di circa 700 metri con gli attrezzi originali utilizzati dai minatori (si effettua la visita guidata).
Sconsiglio vivamente di parcheggiare nell’area a pagamento nei pressi della piazza principale considerando che davanti all’ingresso delle miniere (distante circa 100 metri) c’è un parcheggio completamente gratuito (se l’avessi saputo prima avrei risparmiato 4 euro).Per dormire sono stato indirizzato a VILLA BARBERINO, Viale Barberino, 19 frazione Meleto • Cavriglia - AR Tel. + 39 055.96.18.13 - Fax + 39 055.96.10.71 (attenzione ai due autovelox fissi posizionati nella frazione di Santa Barbara sulla strada per la villa).
La struttura in cotto è notevole e sicuramente da consigliare, provare per credere. Ho soggiornato in un appartamentino ben ristrutturato con cucina bagno, camera e terrazzino. La struttura è immersa nel verde e la mattina si viene risvegliati dal cinguettio degli uccelli. Parcheggio interno e colazione compresa nel costo della camera. Nella struttura è presente anche un ristorante che vista la bellezza del sito è spesso utilizzato per banchetti di cerimonie nuziali.(Per la serie trattarsi davvero bene)
Nessuna guida ti potrà mai consigliare al pari di gente che abita in una zona e che ha avuto la possibilità di sperimentare nel tempo tutti i locali esistenti.
Così nel mio caso sono andato a colpo sicuro, consigliato egregiamente dai miei amici di San Giovanni Valdarno.
Per mangiare sono stato indirizzato a due ristoranti davvero eccellenti tra i migliori in assoluto della zona:
Per il pesce: LA VALLE DELL’INFERNO, Loc. Acquaborra – Terranova Bracciolini (AR) +39 055 9180031. Nelle vicinanze del fiume una cucina davvero imperdibile e non a caso frequentata da tutti i vip della zona;
Per la carne: OSTERIA DELL'ACQUOLINA (Loc. Paterna, - Terranuova Bracciolini (AR) 055 9652028. Essendo un’osteria è di taglio diverso dal locale precedente, ma la qualità del cibo è davvero ottima e la mitica fiorentina è davvero strepitosa (la migliore che abbia mai provato).COSA COMPRARE
Nella zona c’è lo spaccio di PRADA (Pellettieri d'Italia - Levanella, Montevarchi (AR) Km 100
Tel. 055.91901) e quello della IVV Industria Vetraria Valdarnese, Lungarno Guido Reni 60 - San Giovanni Valdarno (AR) Tel.: (+39) (0)559 426 19 Fax: (+39) (0)559 444 47 (decisamente più conveniente il secondo).
Però per chi dovesse andare in crisi di astinenza da bistecca di chianina (introvabile in altre parti di Italia) consiglio di rivolgersi alla Macelleria Giaccherini Franco Via Roma, 79/A - Terranuova Bracciolini tel. 055 973340. Vengono preparate confezioni sottovuoto da viaggio e forse non sarà proprio un caso che sia la macelleria dei vip (dalla Ferilli all’equipaggio di Luna Rossa).

Un commento in “All’ombra dei cipressi
  1. Avatar commento
    divinatoscana
    20/05/2010 16:16

    il periodo migliore per visitare la toscana è sicuramente la primavera, ti consiglo comunque di visitarla anche in settembre. La zona della Val di Cecina a ridosso del Chianti offre spunti paesaggistici spettacolari

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