Guadalupa, il sogno tropicale diventa realtà

Alla scoperta di un gioiello delle Piccole Antille

2 Giugno 2008, ore 18:00 (Guadalupa time)
Di ritorno dalla Guadalupa, a 10.000 metri di altezza e 6494 km da Parigi, scrivo a caldo le mie impressioni sul nostro viaggio di nozze.
Siamo Serena e Matteo, nati nel 1978, entrambi impiegati, in ambiti diversi, nel settore informatico. Ci piace visitare luoghi nuovi, osservare le persone che camminano per la strada, girare per musei d'arte, assaggiare piatti nuovi, rilassarci in paesaggi sperduti, perder tempo nei negozi di souvenir.
Io, a differenza di Matteo, non amo molto il caldo e ho una pelle molto delicata che non mi permette di stare troppo al sole. Siamo stati a Djerba, a Monaco di Baviera, in Austria, a Parigi, a Londra, a Dublino, a Edimburgo e in tour per la Scozia, in tour per l'Irlanda, in giro per il Belgio. Mi piacciono molto gli UK e comunque i posti a nord rispetto all'Italia.
Per il viaggio di nozze ho deciso di fare un viaggio diverso, esotico, lontano (mai attraversato l'Oceano prima) e al mare (dall'ultima volta che ci sono stata in vacanza sono passati anni). E' stata una scelta per me un po' azzardata, ma penso sia andata in modo perfetto.Assolutamente maschera, boccaglio e scarpette protettive. Per chi ha la pelle delicata come me, crema a protezione 50. Per tutti un cappello. Mai usati il repellente per zanzare che avevamo portato (qualche puntura ma niente di che), meglio il dopo-puntura che in caso aiuta anche con le meduse, inutilizzati anche il k-way e le felpine a maniche lunghe (neanche la sera in riva al mare). Utilissime le sciarpone di cotone contro l'aria condizionata, soprattutto in aereo.L'ARRIVO - IMPRESSIONE
Atterraggio a Pointe-à-Pitre, aeroporto Pole Caraibes, verso le 14:00. Fuori è nuvoloso e dal finestrino tre posti oltre a me cerco di scorgere il mare; l'impressione è deludente: col brutto tempo il colore è scuro, niente a che vedere con le foto viste con Google Earth.
Passando dal tunnel all'aeroporto non sono caldo ed umidità a colpirmi, quelle me le aspettavo, ma l'odore che c'è nell'aria: è caldo, dolce, verde, speziato, mai sentito prima. E' così forte che ci impiegherò un paio di giorni ad abituarmi ma continuerò a distinguerlo fino all'ultimo giorno. Mi guardo attorno e vedo aiuole con piante e addirittura palme vive, all'interno dell'edificio arrivi.
Durante il transfer per l'albergo (compreso nel pacchetto volo-albergo acquistato in agenzia) vedo una vegetazione fitta, colorata e di tante trame diverse. A parte le palme, a prima vista riesco a riconoscere solo le gigantesche bouganville in fiore, di diversi colori, rosa, fucsia, bianche. Poi incontrerò stupendi alberi corallo in fiore, mandorli, manzanigli sulle spiagge (tossici, non toccare e non ripararcisi sotto se piove), papiri, yucca... tutto in dimensioni giganti e rigogliosissimo come gli alberi secolari di Fort Delgrès o tutta la vegetazione della foresta pluviale nel parco nazionale di Guadalupa.
Nel giardino dell'albergo, il Créole Beach hotel - residence Yucca di Gosier, vedo uccellini neri simili a merli con buffe zampe sproporzionatamente lunghe che invece di procedere a balzelli o per piccoli voli camminano per lunghi tratti, una gamba dietro l'altra come marciassero. Il loro verso è uno strano e piacevole jingle di quattro note tiu-tuu-tu-tuuu. Mi piacciono.
Arriviamo fino alla spiaggetta dell'hotel, impazienti di vedere il mare, e uno di loro volando va a sbattere sulla gamba di Matteo che era fermo. Dopo un minimo spavento ce la ridiamo: che strani uccelli. Su uno scoglio sulla riva distinguo dalla roccia un granchio enorme dal colore mimetico, credo fosse 15cm di diametro. Pensiamo che deve essere pericoloso stare sul bagnasciuga con quei cosi in giro, ma per fortuna non ne vediamo più di quelle dimensioni. Vediamo un grosso uccello che vola una decina di metri sopra l'acqua poi scende improvvisamente in picchiata. E' un pellicano. Il suo becco si gonfia come avevo visto prima solo nei documentari. Intanto inizio ad accusare il fuso e il caldo, ho i piedi talmente gonfi che fatico a stare nei sandali, si soffoca, penso che sarà molto faticoso e un po' mi avvilisco.
Arriva la sera, finalmente, con sei ore di ritardo causa fuso e solo quattro ore di sonno della notte precedente. Inizia un rumore stridulo, composto di tanti fischi provenienti da direzioni diverse. Inizialmente penso ad una specie di allarme, poi mi rendo conto che è il verso di tanti uccelli che non riesco ad individuare sugli alberi del giardino. E' un rumore molto strano.
Ci corichiamo molto presto, verso le 20:30, alle 2:00 sono già sveglia, in Italia sono le 8:00, arg per il fuso! Ho caldo e quegli strani fischi sono fortissimi, non riesco più a dormire, alle 5:30 mi alzo per vedere l'alba sul mare, dalla veranda della nostra camera. Un uccellino simile ad un passerotto entra e gironzola per la cucina-veranda. Ha delle macchie rosso-arancio sulla testa. E' molto carino e incredibilmente poco timido. Ci verrà a trovare spesso nei primi giorni, sostituito poi da un suo simile più grosso e con le macchie più scure. Noto una specie di tortora molto simile alle nostre ma col collo rosso-violaceo.
A colazione in albergo, nel ristorante in riva al mare, qualche gatto gira tra i tavoli alla ricerca di parti di cibo cadute in terra. Hanno tutti la stessa corporatura molto snella e slanciata, simile ad un ghepardo, e il pelo di vari colori tra cui spesso il rosso. Quante stranezze, quante cose belle, mi sembra di essere su un altro pianeta!

IN GIRO PER L'ISOLA - AUTO
Dopo la nostra prima colazione andiamo subito a noleggiare una macchina. Appena fuori del nostro comprensorio di alberghi ci sono quasi una decina di autonoleggi. Scegliamo la JumboCar che avevamo letto essere una delle più economiche. Per 392€ ci danno una Twingo rossa nuova fiammante per tredici giorni, chilometraggio illimitato e due guidatori. Ha un abitacolo ampio, si guida facilmente, è comoda da parcheggiare, forse è sconsigliabile se a bordo devono salire più di due adulti perchè alla minima salita arranca e ci è capitato di dover usare la seconda marcia anche in strade larghe e dritte, in salite non particolarmente ripide a cui arrivavamo a velocità sostenuta.
Lo stato delle strade in generale è ottimo, molto meglio di quelle dell'Emilia. Eravamo un po' preoccupati dall'assenza di mappe per il navigatore, ma è davvero facile orientarsi, infatti abbiamo usato solo la cartina della guida (Touring Club, pare sia l'unica in italiano) senza mai aprire la cartina grande e particolareggiata che ci hanno regalato all'autonoleggio.
Gli altri guidatori, tra cui molti turisti francesi, sono piuttosto disciplinati, rispettano abbastanza i limiti e molto spesso si fermano per aiutarti ad immetterti. Bisogna solo fare attenzione al possibile attraversamento di animali (ci sono anche molti cani randagi che però sono innocui se incontarti a piedi), evitare la Route de la Traversée che attraversa la foresta in caso di pioggia, restare concentrati e non soffrire il mal d'auto se si percorre la N2 in particolare attorno a Deshaies o i Grands-Fonds che possono diventare un po' difficoltosi col buio a causa delle molte curve. Per andare verso Deshaies o Mahault da Grande-Terre molto meglio la Route de la Traversée della N2.
La dimensione delle due isole che compongono la Guadalupa, separate solo da un canale largo quanto il Reno e collegate da un ponte, è tale per cui in uno stesso giorno si può agevolmente passare da un estremo all'altro di una delle due, visitando ad esempio Gosier, Pointe des Chateaux e le Moule, oppure visitare una zona dell'altra isola e tornare prima del buio (tramonto verso le 18:30).
Non abbiamo trovato molto traffico, anche se le strade non sono certo deserte, si possono formare ingorghi la mattina e la sera, nelle strade che conducono a Pointe-à-Pitre oppure un po' ovunque quando tagliano l'erba ai bordi della carreggiata, cosa che avviene spesso.
La benzina costa circa come da noi, ci sono molti distributori, ma pochi sono automatici o aperti nei festivi, quindi bisogna fare un po' di attenzione la domenica.

IN GIRO PER L'ISOLA - BANCOMAT, FARMACIE, SUPERMERCATI
I bancomat non sono molti, ma sono ben segnalati: Distributeur de billets.
In compenso le farmacie credo siano tra le attività non turistiche più diffuse, insieme ai rivenditori di pneumatici (Pneus).
Anche i supermercati sono molto meno frequenti che da noi. A Gosier ne abbiamo trovato uno all'ingresso della città, vicino al Mc Donald's, e uno a 15km verso Sainte-Anne. I prezzi sono più alti che da noi (tranne per le banane, economiche e buonissime) e diventano proibitivi per alcuni articoli di importazione (5€ per un sacchetto di pane a fette che da noi costa 1€, 5-6€ un pacchetto di biscotti, 2,5€ un litro di succo di frutta) per cui però spesso esiste l'imitazione col marchio del supermercato, a prezzi più ragionevoli.

IN GIRO PER L'ISOLA - I LUOGHI
La prima settimana ci siamo dedicati all'isola di Grande-Terre. Solitamente partivamo la mattina verso le 8:30, visitavamo un paio di spiagge, facevamo un bagno, spesso tornavamo in albergo per un riposino durante le ore più calde, poi il pomeriggio tra le 16 e le 18 facevamo un altro giretto e bagno. La sera, se uscivamo a cena, non siamo mai tornati dopo le 22:30 e siamo sempre rimasti a Gosier.
La seconda settimana, grazie ad un tempo più nuvoloso, siamo spesso rimasti fuori tutta la giornata visitando Basse-Terre e gli ultimi giorni di nuovo Grande-Terre.
Nonostante ce ne sia una grande offerta, non abbiamo fatto escursioni alle isole vicine, perchè comunque abbiamo avuto abbastanza da visitare.
L'isola offre paesaggi molto diversi, dai territori vulcanici di Basse-Terre, con montagne e foresta pluviale, alle pianure e dolci colline del territorio calcareo di formazione corallina di Grande-Terre.

IN GIRO PER L'ISOLA - LE SPIAGGE
Anche le spiagge sono molto diverse sia per il paesaggio, che per la sabbia (in tutte le tonalità da bianca a nera) che per i fondali. Se cercate solo spiagge bianche con alte palme tipiche delle cartoline dei Caraibi, forse non è il posto più indicato.
Spiagge degli alberghi di Pointe de la Verdure
Piccole, con anse artificiali di scogli, sabbia bianca, fondale sabbioso, acqua calma e poco profonda, visibilità in acqua scarsa. L'abbiamo utilizzata solo come "piscina" quel paio di volte in cui eravamo troppo stanchi il pomeriggio per andare più lontano. Vivamente sconsigliata per una vacanza non itinerante, dove risulterebbe l'unica spiaggia visitata o quasi. C'è di molto meglio sull'isola!
Spiaggia comunale di Gosier
Affollata, turistica, molte auto, acqua non particolarmente limpida, ambiente poco affascinante. Non ci è piaciuta molto.
Spiaggia di Petit Havre
Paesaggio più carino della precedente, per il resto vedi sopra.
Spiaggia di Saint-Félix
Si accede dalla N4 tra Gosier e Sainte-Anne. Deserta, in un'ansa, sabbia bianca, bella vegetazione (ma niente palme) fino al bagnasciuga, acqua azzurra, monti sullo sfondo e all'orizzonte vista di Basse-Terre da un lato e di qualche mucca al pascolo su un piccolo promontorio dall'altro. Bella.
Spiaggia comunale di Sainte-Anne
Affollata, circondata da bancarelle di souvenir e cibo, spiaggia bianca, acqua azzurra limpidissima e piatta, fondale sabbioso, la spiaggia più caraibica e più "piscina" che abbiamo visto, ideale per il bagno, un must.
Plage de la Caravelle
All'ingresso di Sainte-Anne proveniendo da Gosier, famosissima e situata davanti al Club Mediteranée. Abbiamo letto che è possibile accedere al club per una giornata affittando gli sdrai. Noi non abbiamo seguito il cartello dell'hotel, ma abbiamo preso la svolta a destra successiva. All'ingresso della spiaggia c'è un cancello girevole. Non abbiamo capito se di solito si paghi per entrare, non essendoci nessuno a cui chiedere siamo entrati e basta. Rispetto alla vicina spiaggia comunale c'è un po' meno gente e le palme sono più alte, ma il fondale basso ha vaste zone di alghe e scogli. In pratica bella come la precedente ma un po' meno comoda per il bagno.
Plage de Bois-Jolan
Deserta, ampio parcheggio sterrato in un bel paesaggio di campi, collinette e mucche. Spiaggia bianca. Bella vegetazione di palme e mandorli, barriera corallina dove fare snorkelling a poche decine di metri dalla spiaggia, a cui si arriva dopo un brevissimo tratto in cui non si tocca. Acqua calma. Molto bella, ideale per restare sdraiati sotto i mandorli a godersi il paesaggio.
Spiaggia di Saint-Francois (des Raisins-Clairs)
La spiaggia con la più bella varietà di tonalità di azzurro del mare, colori stupendi! Molto affollata, sabbia chiara, alberi bassi sotto cui ripararsi. Acqua calma, fondale con qualche scoglio, si avvistano vari pesci ma non è il top per il bagno in relax come a Sainte-Anne. Comunque da non perdere.
Plage da l'Anse a la Gourde
Tra Saint-Francois e Pointe des Chateaux, si svolta a sinistra proveniendo da Saint-Francois perchè qui la terra si assottiglia e c'è il mare da entrambi i lati. Spiaggia bianca, vegetazione bassa e fitta, non c'è molta ombra. Acqua calma, fondale ricoperto di scogli. Tantissimi pesci, ricci di mare, lumache di mare, grandissima visibilità in acqua, molto bella per lo snorkelling!
Plage de l'Anse Maurice
Affollatissima di locali. Sabbia chiara, molti alberi e carbets per pic-nic. Il fondale è pieno di scogli che non sono però piatti e tutti alla stessa altezza, per cui ci si trova spesso in una sorta di vicoli tra pareti di scogli alte circa un metro e mezzo. Tantissimi pesci, lumache, esseri strani che per la conformazione del fondale mi mettvano un po' di tensione perchè mi sentivo intrappolata in mezzo a loro. Matteo, più temerario, si è divertito molto. Grande varietà di abitanti del mare e bella atmosfera per la presenza di molte famiglie locali (era weekend) che vi trascorrevano l'intera giornata mangiando carne cucinata sul posto e chiacchierando.
Laguna di porte d'Enfer
Bellissima cornice, una specie di fiordo con acqua molto bassa e tranquilla, fondo per la maggior parte sabbioso e in lontananza la Porte d'Enfer, la fine delle scogliere su cui sbattono le onde violente dell'oceano dal colore blu intenso. Circondata da un vasto prato con alberi. Ci si va per il paesaggio, per un pic-nic mentre si visitano i dintorni e non apposta per bagno e immersioni (comunque piacevoli).
Plage de Petite-Anse
Vicino a Deshaies, a ovest di Basse-Terre. La nostra preferita, anche se è diversa dalla tipica spiaggia da cartolina. Ci siamo tornati una seconda volta e ci saremmo andati più spesso se fosse stata più vicina. Si trova in un'ansa tra le colline, la sabbia è grigia, l'acqua tendente al verde, il fondale inizialmente sabbioso poi con scogli, semi-deserta. La più grande varietà di abitanti del mare che abbiamo visto! Dai pesci più diversi alle murene, ai ricci, ad una specie di serpente rosso e nero, invertebrati. E' stato anche il posto in cui abbiamo nuotato in mezzo al maggior numero di pesci: vicino a riva ce n'era un branco di bianco-grigi, di circa 10 cm di lunghezza che muovendosi a tratti riflettevano la luce del sole. La visibilità è incredibile e vedevamo solo pesci a perdita d'occhio, erano migliaia, che emozione! Qui abbiamo visto uno splendido tramonto sul mare e la seconda volta abbiamo fatto il bagno mentre pioveva ed eravamo le uniche persone in vista. Che bel ricordo!
Plage de Roseau
Vicino a Sainte-Marie, a est di Basse-Terre. Sabbia scura, a tratti sfumata di nero. Accesso in auto a pagamento nei weekend, molti alberi, poca gente, fondale sabbioso con qualche scoglio. Io, al contrario di Matteo, non l'ho apprezzata molto, se non per il colore particolare della sabbia.
Plage de Grande-Anse
Ci abbiamo fatto una capatina andando a Basse-Terre città ed essendoci brutto tempo e il mare un po' mosso non abbiamo fatto il bagno. Merita per colore della sabbia: nero per la vicinanza del vulcano.

IN GIRO PER L'ISOLA - ALTRI LUOGHI VISITATI
Tra i paesaggi migliori spicca Pointe de la Grande Vigie, il promontorio dell'estrema punta nord di Grande-Terre. Più ancora della passeggiata sul promontorio abbiamo apprezzato il percorso in auto verso Porte d'Enfer, dove si trovano piazzole in cui fermarsi. Scogliere alte a picco sul mare e l'acqua del colore turchese più intenso che abbiamo mai visto, di una sfumatura più brillante di quella del mare a Saint-Francois. All'entrata della laguna le onde si infrangono e l'acqua diventa calma e azzurro chiaro.
Un altro paesaggio bellissimo è la vista sull'Ilet du Gosier, col faro, le palme e la spiaggia bianchissima. La guida diceva che è possibile visitarla ma noi non abbiamo trovato barche che vi conducessero.
Affascinante anche Pointe des Chateaux, estrema punta est, anche se ci aspettavamo di meglio (promontori più alti forse), ci sono rocce, grandi scogli e una spiaggia chiara e deserta dove si infrangono onde fortissime.
Bellissima la Route de la Traversée che taglia Basse-Terre attraverso la foresta pluviale. Anche se come noi non siete esperti di trekking, ci si può fermare in qualche punto, ad esempio alla Maison de la Foret e inoltrarsi nei tanti sentieri di escursioni per i primi metri e ci si trova già immersi in una vegetazione selvaggia. Ma non fate come me, portatevi delle scarpe a tennis anche se non avete intenzione di camminare molto.
Sopravvalutata, secondo noi, la famosa Cascade aux Ecrevisses e difficile da trovare perchè mal segnalata, ma passando ci si può dare un'occhiata. Venendo da est, fermarsi a pochi minuti dall'inizio della Route quando sulla sinistra si incontra una costruzione tipo casa in legno con un grande spiazzo davanti. La cascata si raggiunge a piedi, attraverso pochi metri di sentiero che parte dall'altro lato della strada, quindi a destra venendo da Gosier.
Interessante la visita a Pointe-à-Pitre, a cui abbiamo dedicato solo mezza giornata perchè per me faceva troppo caldo. Carina la piazza principale, la darsena, il museo Saint-John-Perse (2,5€), le vie dello shopping affollatissime, rumorose e con negozietti pieni di paccottiglia e vestiti molto lontani dal mio gusto a cui si mischiano negozi più grandi e "occidentali" di sport ed elettronica.
Bello davvero il Fort Delgrès a Basse-Terre, sia per la costruzione in sè che per i magnifici alberi secolari nel cortile interno, che per la vista sul mare e sul vulcano. Peccato esserci arrivati verso mezzogiorno col sole a picco e aver resistito poco, mentre il gentilissimo custode all'ingresso, oltre ad averci dato la piantina (gratis come l'ingresso) ci invitava a visitare anche questa e quell'altra ala, tanto che abbiamo dovuto uscire di nascosto mentre non guardava, per evitare di dirgli che non volevamo più visitare.
Purtroppo, data l'alta temperatura e la bellezza delle spiagge, non abbiamo dedicato tempo alla visita delle cittadine. Passando in macchina e facendo brevi soste abbiamo comunque apprezzato più di tutto l'atmosfera di Deshaies, le stradine e la piazza principale di Le Moule, con un campo da basket di fronte alla chiesa.
Ci è piaciuto moltissimo il parco-giardino Parc Zoologique des Mamelles (12,50€ a persona) perchè non ha la tristezza tipica degli zoo, è immerso in un parco rigogliosissimo che forma un tutt'uno con la foresta circostante e ci sono piante e animali della zona caraibica, soprattutto il procione lavatore, pappagalli, uccellini vari e colibrì liberi, attirati dal cibo di una mangiatoia, iguana, scimmie, manguste, zona dedicata agli insetti (nelle teche) e serra delle farfalle.
Carina la zona dei Grand-Fonds, non tanto per il paesaggio, comunque verdissimo e piacevole, quanto per le case, le scuole e le persone del luogo, dà la sensazione di luogo completamente non turistico, molto più "quotidiano" e autentico ad es. della costa sud di Grande-Terre che alterna case tipiche a ricche ville con piscina forse di qualche francese d'oltreoceano o di ricchi locali.
Interessanti le piantagioni di banane a sud di Sainte-Marie.
Un altro bel ricordo è il viaggio sulla N2 sulla punta nord di Basse-Terre, col sole tramontato da poco, la foschia che si alzava dai campi e in distanza il vulcano e i monti che si distinguevano più scuri nonostante il buio.
Carina ma non imperdibile la visita all'acquario di Bas-du-Fort Marina ma per fortuna ci siamo stati uno degli ultimi giorni, perchè abbiamo visto da vicino esseri un po' pericolosi e poco gradevoli, che in teoria si possono trovare anche vicino alla riva (comprese grosse murene, razze, squali).
Interessante come confronto con l'Italia e per l'osservazione della gente locale il grande e moderno centro commerciale di Baie-Mahault.

LA GENTE
Una delle meraviglie del luogo. Persone spontanee, gentilissime, estroverse, con sorrisi radiosi e rassicuranti.
Dà l'impressione che, se si riesce a trovare un lavoro, cosa difficile dato l'alto numero di giovani e l'assenza (o quasi) di industrie, vivere lì renda felici e tranquilli.
Due episodi su tutti per far capire la disponibilità: una cameriera che parlava solo francese (come quasi tutti là) che per farmi scegliere il pesce del giorno, dopo aver cercato di spiegarmelo a parole, è andata in cucina e ritornata col pesce crudo nel piatto e aspettando una mia decisione mi insegnava il nome sillabando "VI-VA-NU', VI-VA-NU' "(Vivaneux, ho scoperto dopo). Un commesso di un negozio di musica mi ha aiutato per 5 minuti ad individuare l'autore di una canzone che avevo sentito alla radio e che tentavo di descrivergli, finchè sono arrivata a cantargliela (sono stonata, che vergogna) e lui sorridendo ed incoraggiandomi alla fine ha capito, mi ha dato il titolo, notizie sull'autore e sull'album. Certo nei ristoranti la loro calma e la scarsezza di personale porta a tempi di attesa un po' lunghi, ma siamo in vacanza, a pochi metri si vede un mare stupendo e si può avere pazienza.
Non ci siamo mai sentiti in pericolo, neanche nei mercati e nelle stradine di Pointe-à-Pitre con una vistosa macchina fotografica al collo, quasi unici bianchi per la strada (lo so, non si fa, di solito cerco il più possibile di apparire una non-turista ma lì era proprio impossibile, tanto valeva non sforzarsi neanche).
Una cosa che ci ha fatto piacere è che la popolazione è in una condizione economica/materiale non tanto dissimile dalla nostra (per come l'abbiamo percepita noi) e non abbiamo mai incontrato gente che facesse la carità.
Ci sono moltissimi bambini, bellissimi e mediamente molto più disciplinati di quelli italiani.
Un'ultima cosa che ci ha colpito: la bellezza delle donne. C'è una concentrazione decisamente elevata di ragazze col fisico slanciato ma formoso e visi stupendi.

COSTO
Lun. 19 maggio - mart. 3 giugno 2008, 14 notti, due adulti, volo Air France Bologna - Parigi CDG, transfer in bus, volo Parigi Orly - Pointe-à-Pitre Pole Caraibes, transfer per l'aeroporto, soggiorno in albergo con zona residence, 3 stelle, solo pernottamento in doppia, noleggio auto 13 giorni, cibo ed extra
Tot € 4400,00.
Di cui pacchetto volo + soggiorno + trasferimenti per due € 2950,00, autonoleggio 392,00€, cibo+extra+benzina per due 1000€.

CONSIDERAZIONI
In conclusione siamo stati felicissimi di questo viaggio e ci siamo sentiti fortunati per questa scelta avvenuta in modo un po' casuale.
La sconsiglierei solo a chi vuole una vacanza incentrata sul divertimento notturno, là le discoteche sono poche e in generale non c'è molto movimento dopo cena; forse non è la scelta migliore per chi non vuole noleggiare un'auto e resterebbe sempre sulla stessa spiaggia nello stesso paese, a meno che non si scelga Sainte-Anne.
Per il resto la consiglierei a tutti perchè è stupenda per la varietà di paesaggi, di spiagge, per la vegetazione rigogliosissima, per la gente accogliente, per la tranquillità e la sicurezza della zona, perchè si può andare con la sola carta d'identità e si è su territorio francese, per la durata relativamente breve del volo.
Guadeloupe non ti scorderemo mai!L'aspetto meno positivo della vacanza. Hanno la strana abitudine di servire spezzatini e stufati speziati con contorno di fagioli piccanti anche in riva al mare con 35° all'ombra. Fossimo stati in montagna li avrei anche graditi. Inoltre fanno un gran uso di molluschi, come il lambi, di polipi, di granchi di fiume farciti. L'aragosta merita un assaggio, per noi metà a testa è stata sufficiente, è buona ma l'aspetto non proprio invitante distoglie l'attenzione dal sapore. Si trova quasi ovunque, di solito costa 8-12€ l'etto o 40€ l'aragosta intera.
In generale i prezzi sono come da noi: 16-20 € a persona per un aperitivo, un antipasto (spesso accras), un piatto principale, vino escluso, in un posto informale. I baracchini in spiaggia vendono cibo più economico, non l'abbiamo mai provato perchè preferivo stare un po' all'ombra durante il pranzo. Un'alternativa economica sono i sandwich venduti nelle catene di pane e pasticceria, ad es. tonno e pomodoro da 2,5 a 4€ l'uno.
Buoni i succhi di frutta tropicale,il fruit punch e i sorbetti al cocco. L'alcoolico più bevuto è il rhum, ma non sono un'esperta, l'ho assaggiato ma non so giudicare.
Gli unici due ristoranti che mi sento di consigliare sono entrambi a Gosier: Le Vesuvio per la cucina curata e l'Affirmatif verso il centro per l'atmosfera e la scelta sul menu.SHOPPING
Souvenir deludenti perchè in genere di bassa qualità o per niente tipici (es. statue di legno africane che si trovano anche sulle nostre bancarelle).
Abbiamo portato a casa dei cestini con una decina di sacchettini di spezie con l'etichetta scritta a mano, 3€ il cestino, un ciondolo d'oro a forma di Guadalupa 35€ in una gioielleria di Pointe-à-Pitre, cappello di foglie di palma intrecciato a mano sul momento ed usato anche sul luogo 10€ in una baracchina vicino all'hotel, cappello tipo Rasta fatto a mano all'uncinetto 25€ su una bancarella sul lungomare di Sainte-Anne, bustine di semi di cocomeri, meloni e peperoncini tropicali presi al supermercato a pochi euro, parure di semi colorati, 6€ gli orecchini, 9€ il bracciale, 12€ la collana su una bancarella dalla spiaggia di Sainte-Anne, civetta in pietra da collezione 10€ in una casa negozio vicino al villaggio artigianale di Sainte-Anne, quadretto dipinto con la sabbia locale e le rocce polverizzate senza uso di coloranti 40€ a Pointe Noire in una casa laboratorio segnalato dalla strada principale (ce ne sono almeno tre in quella zona, chiamate più o meno tavolette di sabbia, la sabbia dell'isola, ecc..).

LA MUSICA
Ci è piaciuta molto la musica della radio. Su Trace FM e su Europe 2 bella selezione di musica hip hop e reggae di artisti statunitensi, francesi e caraibici, molti a noi sconosciuti. Ci siamo fatti una lista dei brani per reperirli una volta a casa e ricostruirci la colonna sonora della vacanza.

PICCOLI ESSERINI
Sapevo della presenza delle scolopendre, le ho viste nelle teche del parco zoologico ma per fortuna non ne abbiamo mai incontrate in libertà. Sulla porta della nostra camera, che dava sul cortile interno, abbiamo trovato gechi (saltano anche!), paguri, lumache enormi sui 10 cm, strani scarabei a forma di mosca grandi come una moneta da 50 centesimi, bianchi con righine nere, piccoli insetti volanti simili a scarafaggini. Invece dentro la camera, per fortuna l'ultima sera e l'ultima mattina, mega scarafaggio lungo circa 10 cm nella veranda-cucina e suo simile più snello di circa 6 cm in bagno. Tutto sommato è andata bene.Volo Air France Bologna-Parigi CDG Lunedì 19 Maggio 2008 7:00-9:00 circa. Prima di atterrare siamo riusciti a distinguere la Défense col "Cubo" (Grande Arche), la Senna, la Tour Eiffel, la Tour Montparnasse, la Basilique du Sacré Coeur de Montmartre. Bello!
Transfer per Parigi Orly in bus Le Cars di Air France. E' gratuito, ci hanno dato i biglietti al check-in in Italia, ce n'è uno agli 00 e ai 30 di ogni ora. Dopo aver ritirato i bagagli riusciti a prendere solo quello delle 10:00. Abbiamo fatto un viaggio di più di un'ora sulla "tangenziale" di Parigi, con vista su quartieri periferici molto poco affascinanti e imbottigliamenti nel traffico. Siamo entrati all'aeroporto di Orly alle 11:20, l'aereo partiva dopo 40 minuti e il check-in teoria avrebbe dovuto chiudere alle 11:00. Per fortuna un hostess di Air France ci stava aspettando e ci ha fatto passare avanti, saltando tutte le lunghe file all'imbarco bagagli e al controllo persona. Non capisco perchè Air France venda biglietti con tempi così ristretti, ma ci hanno detto che in caso si perda l'aereo a Parigi si viene imbarcati su quello successivo, tre ore più tardi.
Il volo transoceanico di circa 8 ore trascorre bene, peccato le dimensioni ridicole dei posti a sedere (eravamo su un Boeing 770 ER con 450 passeggeri), chi è alto più di 1.60m rimane incastrato con le gambe! Non abbiamo dormito, tormentati dal mal di schiena. Con sedili adeguati il viaggio sarebbe stato molto più leggero, se mai avrò più soldi sceglierò la prima classe!

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Viaggiatore: Misspepita

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