Biyadoo: semplicità e bellezza di una perla maldiviana

Non fra isole le più note dell’arcipelago, ma decisamente da scoprire e apprezzare!

Abbiamo colto “al volo” un’offerta proposta da Kuoni, uscita un paio di giorni prima di Natale. La decisione di affidarsi ad un tour operator è stata conseguenza del fatto che in alta stagione il fai-da-te per le Maldive è tutt’altro che conveniente. Ho chiesto almeno una dozzina di preventivi, contattando direttamente i resorts. Coloro che hanno risposto hanno “sparato” cifre altissime; a conti fatti risultavano ancora più alti rispetto ai cataloghi dei T.O. Quindi, abbiamo optato per attendere l’offerta giusta al momento giusto! E l’attesa ha poi dato i suoi frutti!
La vacanza è durata dal 17 al 26 gennaio 2009. Avrebbe dovuto essere il classico pacchetto 9 giorni 7 notti che invece si è tramutato in 10 giorni e 8 notti, in quanto, sorpresa, il volo di ritorno è stato spostato di 24 ore esatte.
Costo totale del pacchetto (acquistato presso un’agenzia viaggi) è stato di 4.263 €. Due adulti ed una bambina, in trattamento di pensione completa, volo, transfer, assicurazioni tasse ecc. In loco abbiamo speso circa altri 100 $ (bevande, telefono, suovenirs ecc.).Buono. Caldo, abbastanza ventilato. E’ la stagione secca. Nell’arco della giornata si alternavano momenti di cielo limpido a momenti in cui il cielo si annuvolava leggermente.LA DESTINAZIONE
Ma perchè la scelta è caduta proprio su Biyadoo? E’ stato il risultato dell’elaborazione delle numerose informazioni acquisite dalla rete. A differenza di altre destinazioni, dove il problema è di riuscire a reperire sufficienti notizie, per le Maldive ci si trova esattamente nella condizione contraria, e cioè di poter disporre di tantissime informazioni, vuoi perchè è una meta diffusa, vuoi perchè l’offerta è assai vasta, vuoi perchè la rete pullula di siti che o poco o tanto accolgono dati su questo meraviglioso arcipelago. Ho raccolto notizie un po’ ovunque, ma il sito dal quale ho attinto di più è senz’altro mondomaldive (http://www.mondomaldive.it/); sia per la quantità e dettaglio di notizie, sia per la modalità con cui sono organizzate. Ho passato qualche notte leggendo i commenti e le schede di valutazione delle isole censite; ho messo in atto una vera e propria cernita, applicando alle informazioni raccolte sulle varie isole una sorta di “sbarramento” in virtù di requisiti che ho provato a sintetizzare in un decalogo a cui l’isola, a mio avviso, avrebbe dovuto rispondere per essere presa in considerazione. Ossia:
Barriera corallina facilmente accessibile
Barriera corallina accessibile dalla riva
Barriera corallina il più possibile estesa
Barriera corallina il più ricca possibile di pesci
Presenza di spiaggia abbastanza ampia
Qualità e varietà del cibo
Assenza di animazione
Densità abitativa non eccessiva
Categoria resort (nel senso che sarebbe stato inutile prendere in considerazione sistemazioni troppo lussuose: anche con le offerte saremmo stati fuori budget)
Pulizia
Buona parte di questi requisiti sono stati pensati in funzione di nostra figlia. Desideravamo che Chiara potesse godere al massimo di ciò che le Maldive offrono.
Questo ha portato all’individuazione di una mezza dozzina di isole... papabili (tra cui Biyadoo), per le quali il passo successivo sarebbe stato quello di arrivare a tutti i Tour Operator con tali isole inserite nei propri cataloghi. A questo punto il più era fatto: si sarebbe trattato di tenere sotto controllo eventuali offerte nella speranza che avrebbero riguardato una delle isole desiderate! E così è stato! Il 23 dicembre è uscita la tanto sospirata offerta e... voilà: è andata!

L'ISOLA
Bella, pulita, verdeggiante. Fiori, altissime palme e alberi alcuni dei quali di dimensioni veramente imponenti. La barriera corallina circonda interamente l’isola, caratteristica assolutamente non da trascurare. Il lato ovest è letteralmente uno spettacolo. Coincide esattamente con la tipica iconografia maldiviana. Lunga spiaggia candida, palme che reclinano verso il mare e laguna di acqua cristallina che si estende per qualche decina di metri prima di lasciare posto ai primi coralli e, poco più in là, il reef.
La parte est dell’isola è meno ospitale. La spiaggia scarseggia, è più ventosa ed il mare costantemente increspato. A testimonianza dei punti di forza di cui può vantare l’isola, il fatto che capitava di vedere dhoni con turisti provenienti dalle isole vicine; venivano a Biyadoo a fare snorkeling. Cioè era considerata meta di escursioni! Rende l’idea?!
Il reef è accedibile direttamente dalla riva, mediante 7 passaggi, tutti indicati da cartelli in legno. Alcuni sono anche segnalati dal mare mediante boe. I passaggi dal numero 3 al numero 6 sono quelli più frequentati dai bagnanti, senza dubbio perchè posti nel lato più ospitale dell’isola. Il semicerchio delimitato dal passaggio 7 al 2 corrisponde al lato est dell’isola, quello meno accogliente, più ventoso. Da questo versante le correnti sono generalmente un po’ più forti e viene raccomandata ai turisti più attenzione, durante lo snorkeling. I primi 5 giorni le correnti seguivano questo senso: dal passaggio 1 al 2, e al 3 senso orario, dall’1 al 7, al 6, al 5, al 4 e al 3 in senso antiorario. Gli ultimi 2 giorni le correnti sul lato est si sono invertite.
Ogni segmento di reef è bello, anche se forse il tratto dal pass 1 al 7 è il più interessante, oltre che per varietà e per quantità di pesce, anche per l’eccezionale trasparenza dell’acqua. Il reef è straricco di pesci. Penso siano presenti proprio tutte le specie tipiche della barriera corallina. Pesci pappagallo, pesci balestra, pesci unicorno, pesci farfalla, pesci angelo... una meraviglia. In certi punti si era letteralmente circondati da branchi di pesce. Un vero spettacolo. Mentre in laguna, a non più di due metri dal bagnasciuga, era facile vedere piccoli squali pinnanera, che nuotavano indisturbati alla ricerca di cibo.
I coralli, purtroppo, si sa, sono solo un ricordo dello splendore che si poteva ammirare prima del niño, ma, nota positiva sembrano essere in graduale, lenta ripresa. Capita di intravedere piccole formazioni bianche, candide, oppure le sommità di alcuni rami danneggiati che stanno riassumendo colore, rosa, azzurro. Tutto ciò lascerebbe ben sperare per i prossimi anni.

IL RESORT
Semplice, tranquillo, essenziale. La prima costruzione che si vede una volta attraccati al pontile è il diving center. Io non faccio immersioni, ma coloro che hanno usufruito del diving ne hanno parlato in termini molto soddisfacenti. Poco distante dal pontile di cemento al quale attraccano le imbarcazioni c’è la reception, con annessa sala lettura e piccola biblioteca. Poco più avanti il sentiero in terra battuta si divide in due; sulla sinistra il cammino porta alle camere del lato est, dalla 1 alla 49. L’altro sentiero conduce al ristorante e poco più in là si trovano gli unici due negozi dell’isola: lo shop ed una sartoria dove per pochi dollari ci si può fare confezionare vesti su misura.
Una piccola piazza lastricata divide il ristorante dal bar, all’aperto, con una dozzina di tavoli e poco più in là tavoloni in legno posti sotto grandissimi alberi e palme all’ombra dei quali ci si tratteneva piacevolmente durante la siesta pomeridiana o la sera, per l’occasione forniti di candele.
Proseguendo lungo il sentiero, si arriva all’altro gruppo abitativo, quello del lato ovest con le camere dalla numero 50 alla numero 96. Sia sul lato est che sul lato ovest, le stanze sono strutturate su 3 blocchi, ciascuno con 16 stanze, 8 a piano terra 8 su piano sopraelevato. Come già sottolineato, sono assolutamente preferibili le camere dislocate nel lato ovest, in quanto sono a pochi passi dalla spiaggia, nella parte migliore dell’isola. Le camere sono forse il punto debole di Biyadoo, in quanto vecchie con arredamento a dir poco datato. Insomma, tutt’altro che lussuose anche se spaziose, pulite, funzionali e ottimamente ubicate.
Avanti, ancora per circa duecento metri, si arriva alla punta sud dell’isola. Vi è un rimessaggio per imbarcazioni, e un campo da calcio! Voi direte, un campo da calcetto?! No, no, proprio un campo da calcio “da 7” in terra battuta. Mai visto nessuno nemmeno nelle vicinanze. Cosa sarà balenato per la mente a chi ha avuto una così originale idea, mi piacerebbe saperlo.
In prossimità del rimessagio vi sono i resti di un ponte, che, sembra, una volta collegava Biyadoo a Villivaru, l’isola gemella, distante poche centinaia di metri. Dicono sia stato lo tsunami del 2004 a distruggere il ponte, i cui resti si riducono ad una sorta di molo che si protrae sul mare per non oltre una quindicina di metri soltanto. Per la cronaca, Villivaru è attualmente chiusa per lavori di ristrutturazione.
Proseguendo sul sentiero, s’incontra la SPA, di nuova costituzione. Sono tre bungalow nuovi e discreti. Mai vista un’anima nelle vicinanze. Poco più di un minuto di cammino e s’intravede la prima delle tre strutture abitative che compone il “blocco” della zona est. Et voilà; giro completo.

LA MONETA / I PREZZI
Moneta ufficiale Rufia maldiviana: ma che ne ha mai vista una? Tutto è espresso in dollari, almeno presso i resort e presso gli esercizi intorno all’aeroporto. E’ preferibile arrivare già muniti di dollari, in quanto il cambio Euro / Dollari alle Maldive è leggermente più sfavorevole. Che dire dei prezzi? Non abbiamo avuto modo di vivere situazioni al di fuori del resort. Dando un’occhiata ai pochi negozi fuori dall’aeroporto e presso il duty-free, i souvenirs, oltre a non essere particolarmente originali, sono pure abbastanza costosi. Presso l’unico shop del resort, era in vendita la stessa tipologia di mercanzia, a prezzi mediamente di poco più alti.
Piccola nota a margine per i fumatori: presso il duty-free i tabacchi sono senz’altro il prodotto che costa meno rispetto a noi. Un pacchetto di Marlboro a 1,20 € circa.

LE COMUNICAZIONI
D’obbligo l’acquisto di una SIM di un operatore maldiviano. La differenza è notevolissima. Con 12 $ (4 $ costo SIM + 8 $ di traffico) avremo fatto una decina di telefonate della durata media di quasi due minuti. Prezzo irrisorio rispetto alle tariffe applicate dai maggiori operatori di casa nostra e rispetto all’importo di una chiamata dal telefono del resort. Facile procurarsi la SIM maldiviana Dhiraagu. E’ in vendita in un piccolo negozio a pochi passi sulla sinistra all’uscita dell’aeroporto posto tra le toilette e un negoziodi suovenirs. N.b. per richiedere l’ammontare del credito residuo, digitare *142#.

CONSIDERAZIONI
Nonostante fosse la terza volta alle Maldive, nulla è stato più lontano dalla più piccola traccia di noia. Le ore letteralmente volavano. Vuoi perchè molto si concedeva al riposo, e poi perchè il giorno, scandito dai tre pasti, passava velocemente. E poi gli entusiasmi (mai sopiti!) si rinnovano ed alimentano il piacere di vivere a piene mani tanta bellezza. Le uscite lungo il reef con mia figlia, la quale, attrezzata di tutto punto, ha subito imparato a riconoscere i pesci più comuni, primi tra tutti, naturalmente, NEMO e DORIS! E poi… le ore di snorkeling in cui il sottoscritto si è dilettato. Non saprei dire quante volte avrò fatto il giro dell’isola...
Ho dovuto ricredermi su un luogo comune piuttosto diffuso per il quale anch’io avevo lo stesso orientamento, ossia che più ci si allontana da Malè, più le isole sono belle. Questo assunto si basa sul principio (logico) che, essendosi l’arcipelago turisticizzato a macchia d’olio, le isole più prossime alla capitale sono quelle sfruttate da più tempo e / o disturbate dal passaggio di imbarcazioni, sempre più numerose. Francamente, ho avuto qualche remora prima di prendere in considerazione una struttura a soli 30 km da Malè per noi, che abbiamo avuto la fortuna di visitare le Maldive per ben due volte prima di questa, in barca, visitando sia isole abitate che isole disabitate. Evidentemente è tutto vero, ma con le dovute eccezioni. Mi sento di poter affermare che Biyadoo è un’eccezione.Il ristorante è ottimo, sia come qualità, quantità e varietà del cibo. Posto in una bassa e discreta costruzione. L’interno è ampio, con vetrate che danno da una parte sulla vegetazione circostante. Dotato di tavoli e sedie in legno massiccio. Sia a pranzo che a cena vi erano sempre pasta, riso e zuppa. Secondi a base di carne e di pesce, insalate, piatti freddi, focacce e pane, al sesamo o con erbe aromatiche. Almeno 3 tipi di dolci diversi (torte, mousse) e frutta. Per fare qualche esempio: pasta al tonno, pasta con verdure, riso al limone, pasta al pesto, carne (manzo, pollo, maiale, squisita la carne allo zenzero!) e pesce a volte semplice (bollito o fritto), a volte con intingoli ma mai troppo piccanti. La colazione non è da meno, con uova, omelette cucinate al momento su richiesta, torte, lieviti, cornetti caldi e paste e biscotti di vario genere. I cuochi, molto attenti alle richieste degli ospiti, sono affabili e cordiali.Volo diretto. Con la tanto chiacchierata Eurofly. Se è vero che i ritardi sono all’ordine del giorno, allora noi siamo stati fortunati. All’andata il volo è stato puntualissimo, al ritorno più o meno mezz’ora di ritardo. La cortesia del personale a bordo senza dubbio superiore alla media. Una volta usciti dall’aeroporto di Malè, gli imbarchi per raggiungere le isole via mare, si trovano a poche decine di metri di distanza. Con barca veloce ci abbiamo messo 40 minuti a coprire i 30 km di mare che separano Malè da Biyadoo.

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