Lo scivolone da Praga a Vilnius

In bilico tra Occidente e Oriente, Luca ci guida nel cuore dell’Europa

Kaunas (Lituania) 29 Ottobre 2001
Ecco come succedono le cose. Parti per Praga con un amico che ne approfitta per farsi una vacanza no-alpitour. Poi invece di tirare dritto fino alla citta' magica decidete di passare una notte a Ceske Budejovice, dove qualche anno fa si erano fermati degli amici facendo entrare una sauna mista nella piccola storia della compagnia. Quindi perche' no? Giri a destra verso il Centrum, le gomme nuove Pirelli acquistate in Andorra che sorreggono l'ormai eroica Tipo 206.000 Km dell'89 cominciano a solcare una stradina di pietre che porta verso il centro, cominci a vedere dei palazzi niente male, insisti in quella direzione e di colpo ti ritrovi in una piazza che ti lascia a bocca aperta, grande, illuminata, soprattutto inaspettata. Come tutte le cose belle.
Poi trovi un posto dove appoggiare i bagagli, farti una doccia e passare due giorni in giro per la citta' che non sara' Rimini in Agosto ma offre dell'ottima Budweiser di produzione locale a 15 corone (900 Lire) al mezzo litro, del mitico formaggio fritto a 4000 Lire e quasi ti sembra di poter giocare a fare l'Area Manager che dorme in albergo e mangia al ristorante.
La prima sera magari fai un salto in discoteca e finisci in un fumetto di personaggi e personaggie caricaturali con tanto di "gatto e la volpe" italiani a caccia di selvaggina mitteleuropea, sguardo languido e di sbieco.
La sera dopo, carichi di un minimo di informazione, invece vi dirigete verso il posto "cool" e finite in un antro a tre piste (Lucerna) dove per tutta la sera la mano destra tiene un bicchiere il cui scopo e' piu' quello dare qualcosa da fare alle cinque dita che il contenuto liquido tutto sommato inutile visto che poi dovrai guidare, e le tue pupille mandano al cervello immagini sinuose di ragazze danzanti, camminanti e discutenti con in mano sigarette 'da posizione", mentre ti chiedi se vale davvero la pena cercare di instaurare rapporti umani con l'altro sesso quando ormai ti stai rendendo conto che la sola attivita' contemplativa provoca un piacere leggero nel tuo animo di viaggiatore solitario sempre piu' isolato in un mondo tutto tuo dove hai l'impressione, o l'illusione, di bastare a te stesso.
Poi viene Praga, ogni volta piu' bella, come un'amante infedele che si diverte a spogliarsi un po' alla volta tanto che prima di averla vista tutta saranno passati vent'anni e avrai ancora voglia di scoprirla. Tre giorni a Praga, dovresti starci un mese per il tuo "bisnes", quello che dovrebbe permetterti di viaggiare e guadagnare e sopravviene quel prurito intellettuale che ti dice "qui ci vuole qualcosa di nuovo". Il richiamo della frontiera, dell'ignoto, del nuovo.
E spari: "andiamo in Lituania?". Due giorni dopo spingi questa meraviglia della tecnica chiamata Tipo verso il Baltico attraverso la cara vecchia Polonia dove anni di pellegrinaggi hanno lasciato se non altro una serie di indirizzi affidabili e un sms basta per prenotare una stanza doppia gratuita con bagno e connessione internet da..vediamo chi..mmm...da Linda non sono ancora stato, ok vada per Linda. Cosi' ci fermiamo da lei, e con la sorella del suo moroso ci facciamo una pasta, beviamo un po' di vino e dopo una notte di riposo nel suo appartamento di Varsavia sempre incredibilmente fredda rispetto al resto del mondo civile, partiamo verso quella Lituania che nella nostra immaginazione distorta dovrebbe essere come la mitica Polonia dei primi anni '90 e, forse illusi di ritrovare anche i nostri vent'anni, saliamo al nord sotto una pioggerella fina, fastidiosa, quasi sovietica nella sua inopportuna insistenza.
Passiamo la frontiera dopo aver pagato 40.000 Lire di assicurazione auto (carta verde non valida da queste parti ragazzi) e ci dirigiamo verso Kaunas che ci regala con l'Hotel Sport la prova piu' dura. Sicuramente uno di quei posti dove non porteresti mai la tua ragazza, nemmeno per vendetta.
Avete presente i classici "blocchi" comunisti? Quei condomini quadrati che si vedono alle periferie di tutte le citta' europee che hanno avuto l'onore di sperimentare le teorie marxiste e che negli anni settanta magari facevano anche la loro figura, ma oggi, con il budget della manutenzione inferiore al budget dei cosmetici della signora non-sorrido-perche'-prima-si-stava-meglio alla reception, i muri scrostati, il divano sporco del grasso di tre generazioni di segretari di partito e testimoni di chissa' quanti amori bolscevichi, la televisione mono-canale che funziona cinque minuti e poi si rompe, la doccia che funge da rubinetto, le tubature esterne, il freddo che almeno nel pre-gorbachov non c'era e che forse e' l'unico responsabile dell'assenza di ratti e soprattutto il prezzo, 60.000 Lire la doppia, completamente sproporzionato nel rapporto qualita'/prezzo, insomma ho perso il filo della frase ma il concetto l'avete capito?
Aggiungete il guardiano che prima che usciate vi domanda allarmato "dove andate?" neanche fosse nostro padre e avessimo dodici anni e ci fa pensare che entrera' nella stanza e ci rubera' tutti gli apparati digitali, tanto da farci mettere una ciabatta dietro la porta per comprovare l'avvenuta intrusione.
E poi scopri Kaunas che alle dieci della domenica sera e' come Martellago in una notte di nebbia, non c'e' un cane. Finiamo cosi' al ristorante Milano con Paolo un po' deluso dalla vita notturna e giustamente scioccato dall'Hotel. Il forno a legna e' perfetto, cosi' come la paletta sporca di farina, e il mistero della pizza scongelata e scaldata al microonde e' ancora irrisolto. Il mio salmone e' invece ottimo e vale tutte le sue 6000 Lire.
Ci rendiamo conto che forse e' vero che la Lituania e' un paese giovane, visto che nel locale ci sono solo ragazzi e ragazze tra l'altro felicemente ignari della loro fortuna nel non capire la lingua di Dante cosi tristemente utilizzata da Laura Pausini nelle sue canzoni di plastica sicuramente scritte da Candy Candy, o ben che vada da Ramazzotti. Con tutta la buona musica che abbiamo proprio questo dobbiamo esportare.

Vilnius 31 Ottobre 2001
L'incredibile, l'impensabile, l'imprevedibile e' accaduto. La Tipo ci ha portati fino a Vilnius senza problemi (a parte un paio di lampadine e tre ettolitri di olio). Alla faccia dei macchinoni che si sono visti per strada con la cappotta alzata e un personaggio a trafficare sul motore. Un grazie a Agnelli che prima o poi mi dovra' sponsorizzare per forza.
Alla fine a Kaunas non siamo riusciti a trovare una sistemazione economica, la media attestandosi sempre sulle 53.000 Lire a notte per una doppia (26.500 a testa) e abbiamo deciso di venire a Vilnius. D'altra parte non sembrava offrire molto questa citta' e comunque lo stress psicologico delle 30 mila giornaliere che ti spingono sul groppone e' forte.
Qui invece siamo finiti in un ostello a 26.000 Lire per la doppia (13.000 a testa), bello centrale e praticamente vuoto.
Adesso sono nella stanza a pinciottare sul computer che ho un sacco di roba da fare (ma cosa fara' questo per vivere?) e ascoltando il solito Capossela mi e' venuta voglia di scrivere.
Una mosca rimasta incastrata tra le due vetrate dalla finestra e' ormai morta da tempo e mi sono domandato quando. In epoca comunista? Ha fatto in tempo a vedere la liberta' e la democrazia?
Chissa', forse e' morta il 23 Agosto 1989 quando 2 milioni di Lituani, Estoni e Lettoni si presero per mano e formarono una catena lunga 650 km da Vilnius a Tallin per protestare contro il 50esimo anniversario del patto di Molotov-Ribbentrop che assegnava i loro paesi alla sfera di influenza sovietica. Cosa stavamo facendo noi quel giorno? Probabilmente eravamo in spiaggia e non ce ne siamo nemmeno accorti.
Probabilmente se invece di finire sotto i russi, i Lituani fossero rimasti indipendenti, non ci sarebbero stati i doppi vetri attraverso i quali puo' infiltrarsi una mosca. E non sarebbe morta, lei, poverina.
E' meglio che mi rimetta a lavorare.

Praga 22 Novembre, piove in via Krakowska
Ebbene si, sono incoerente. Tutte quelle storie sul mi piace viaggiare e scrivere e sono passati venti giorni senza una parola. Colpa di Paolo + Paolo che si sono dati la staffetta e mi hanno accompagnato nell'assurdo peregrinare per questi paesi.
Paolo 1 (www.il-sito-non-ce-l'ha-e'-inutile-che-clicchi.it) si e' salvato la vacanza a Vilnius. Dopo un salto a Praga, un viaggio lungo fino a Kaunas, l'orrore dell'Hotel Sport e la pioggia fino a Vilnius, siamo finalmente approdati in un posto positivo.
Vilnius e' bella. Inaspettatamente bella. Ci sono tutti i monumenti che ci si aspetta da una capitale, c'e' gente in giro, c'e' vita notturna. E poi si mangia bene e si spende poco.
Io ho lavorato (ma che lavoro fara' questo?), mentre lui si divertiva. Poi la sera uscivamo e andavamo al Broadway. Il Broadway e' una specie di pub, tutto legno, birra e musica. La pista e' piccola e sempre piena. Le ragazze sono belle e simpatiche. Cioe' simpatiche nel senso che se gli parli ti rispondono, non come nelle discoteche italiane.
Cosi', mentre io giravo per i vari Radisson e Le Meridien a firmare contratti, lui se ne andava in giro o lavoricchiava al computer che anche lui c'ha da fare. (scoperta: i Ricchi e Poveri hanno dormito al Mikotel a 130.000 Lire la doppia - Ramazzotti al Radisson a 700.000 la suite).
E la sera era birra. Ma non una. Cinque, sei al minimo. Non che siamo amanti del luppolo, ma l'emozione di pagarla 3000 Lire, la musica coinvolgente, i trent'anni incombenti che ti sussurrano all'orecchio ("vivi, vivi che tra un po' sei vecchio....") mi spingevano ad alzare il famoso gomito. Un po' troppo e un po' troppo spesso. Risultato: pancetta. Ma non troppa.
Ma torniamo a Vilnius: quando c'e' vento fa un freddo cane. Ecco, basta. Pero' basta munirsi di calzamaglia e maglietta di lana e sei a posto.
Halloween e' stato bello. Siamo andati al Broadway, e c'era un sacco di gente mascherata. Appena entrati una ragazza ubriaca si e' messa a parlare con Paolo e dopo un po' gli si e' buttata sulle gambe. Lui se n'e' scappato perche' tanto quella non ascoltava e continuava a parlargli in francese chiedendo se poteva venirlo a trovare a Nizza. "Ma sono di Venezia", "Oui, oui, lei festival de Nice", "No!! Venezia", "Oui, oui, Monaco". Intanto mi faceva conoscere la sua amica, che poi amica non era, e ho parlato con lei un po'. Giovane, carina e con un ottimo inglese. Forse a causa dell'alcol mi sembrava dicesse cose abbastanza sensate per i suoi diciannove anni.
"Mi sembra di parlare con un Lituano con te", disse. Nel senso che con gli stranieri e' diverso.
Insomma parlo come un Lituano ed e' un complimento.
Poi Paolo se n'e' andato e sono rimasto solo. Fino alla seguente email di Paolo-Surf-Australia (www.paolotripmaitrop.com): "Guarda che arrivo". Dopo due giorni era a Vilnius, non troppo sicuro se fosse in Lituania, Estonia o Lettonia.
Doveva partire per l'Argentina ma non ce la faceva ad aspettare a casa, colto dalla famosa sindrome quando-torni-e'-come-se-non-fossi-mai-partito.
Al suo arrivo ci hanno spostati nella casetta a fianco con una bellissima vista ma fredda e con doccia nell'altra casa. Stesso prezzo: 24 Litas a testa (13.000 Lire).
Fatalita' la zia della tipa diciannovenne lavorava all'ostello e ci ha invitati a casa sua.
Abbiamo visto cosi' la tipica casa lituana da dentro. Molto polacca con i suoi paninetti e dolcetti, col te' e Mtv (o simile) sempre acceso.
Quando la zia ci ha invitati a casa, ci ha chiesto "volete te' o caffe'?". Ma attenzione: ce lo ha chiesto con due giorni di anticipo. Quindi abbiamo interpretato il tutto con un "non se magna!!" e ci siamo rifocillati di pizza con una bambina che per strada ci chiedeva soldi (ce ne sono molti di bambini di strada). Quando siamo arrivati abbiamo anche fatto la figura dei delicati che non mangiano niente. Noi. Cioe', io che ho dormito in stazioni di mezza Europa dell'est, e lui cliente con una stabile esperienza di mense dei poveri australiane.
Alla fine la cara zia ci ha anche detto di fare attenzione tornando a casa che il quartiere non e' raccomandabile. Perche'? A volte ci sono degli ubriachi. Si, quando torniamo noi dalla discoteca. Eh eh eh...ma vagliele spiegare 'ste cose alla zia che poi si preoccupa dei tipacci che ha conosciuto la nipote.
Comunque abbiamo sempre l'asso della manica dei siti, che fa molto bravi ragazzi appassionati di viaggi, foto e letteratura (ok, Paolo con la letteratura c'entra poco ma non e' che possiamo star la' a fare dei distinguo ogni volta).
Finita la parentesi Vilnius, siamo ridiscesi verso Praga (stop a Varsavia da Linda e a Cracovia da Hubert - vedi Tripest 2001) Abbiamo trovato una stanza immensa in Krakowska (100 m da piazza Venceslao) e ogni giorno c'e' gente nuova con la quale condividiamo il bagno, la cucina e i decibel che entrano nelle stanze dalla trafficatissima via Zitna indifferenti alle finestre comuniste noise-friendly.
La prima mattina non doveva esserci nessuno, ma appena arrivato in cucina con ancora qualche etto di caccole sugli occhi mi sono trovato davanti una bionda-occhi-blu-19-anni.
Ho provato l'emozione che prova un bambino la mattina del 25 dicembre quando si sveglia e si ricorda che e' Natale. Nella stanza con lei un'altra mora-occhi-mori-19-anni. Babbo Natale non e' una favola.
Due parole, sono di Monaco, qui per due giorni a fare shopping (a Praga?).
Vado da Paolo che riposa ancora dalle fatiche dell'India e lo informo della novita'.
Ci beviamo un caffe' e ci chiedono cosa facciamo oggi. Io lavoro. Paolo decide di andare con loro. La sera la passiamo al Lavka, discoteca sotto il Ponte Carlo anche questa frequentata in veste di Area Manager col mitico Suppia un paio d'anni prima.
Li' conosciamo il Messia e un Discepolo dimenticandoci completamente delle ragazze per un po'.
Sono americani e annunciano la buona novella "connettivita' mobile a 11 MegaByte al secondo".
Per far capire a chi non vuol sentire sappiate che vuol dire che questa pagina che state leggendo l'avreste scaricata senza nemmeno accorgervene. Di piu': i video da un minuto? 11 video cosi' in un secondo! Ci raccontano che in Romania e' gia' realta' mentre qui e in Europa Occidentale ci sono blocchi politici da parte delle compagnie (tipo Omnitel e Tim).
Ci sentiamo come i fedeli di Gesu' si sentivano di fronte a Roma che li gettava in pasto ai leoni e teneva il popolo nell'ignoranza. Gli diciamo di non bere troppo che domani devono lavorare e portare la liberta' in tutto il mondo. E anche in fretta che io col telefonino a 9600 b al secondo (e 12.000 all'ora) non ho proprio voglia di continuare.
Rimpatriate le tedesche, mi si presentano una coppia di gay innamorati: lui israeliano, lui tedesco. Non dico altro, troppo simbolica la cosa per essere vera.
Insomma alla fine Paolo se ne va, deve tornare a casa, comprarsi il portatile (si sta trasformando in qualcosa di molto simile a me, poverino), e scappare in Argentina alla ricerca di quella cosa che non si sa bene cos'e' ma non e' mai qui.
Alla fine avremo passato insieme quasi due settimane proprio divertenti. Si e' sparato qualcosa come 5000 km in treno e macchina ma per uno che ne ha fatti 10.000 in autostop nel deserto australiano non dev'essere cosi' tragica. E poi ha il minidisc con un sacco di Mp3. La musica, il pane del viaggiatore. Bella questa, ma la devo scrivere. Ah, l'ho appena scritta.

Praga, 28 Novembre, sempre in Krakowska
Da quando se n'e' andato Paolo mi sono messo al lavoro fisso fisso e produco che e' un piacere.
La mia vita' e fatta di tric-troc-trac sulla tastiera del portatile in questa stanza immensa che mi pare di essere un aristocratico del '900 se non fosse che pago solo 30.000 al giorno.
Quando mi viene fame apro il frigo e mi mangio qualcosa o peggio scendo in Piazza Venceslao (che nome brasiliano per un santo Ceco) e mi rovino il futuro con i panini al formaggio fritto.
Poi vado a internet, scarico e invio, e mi cala il battito cardiaco sapendomi collegato al mondo.
Il Dio del 2000 sara' digitale. La Grande Madre sara' virtuale. Il mal di schiena che mi e' venuto e' reale.

Praga 7 Gennaio 2002,
Ho voglia di scrivere e mi accorgo di fare una cosa che non avevo mai notato prima...mi guardo intorno e cerco di cogliere l'atmosfera del momento. Un rapido sguardo ai muri della stanza, ascolto il rumore delle macchine che passano in via Zitna e penso a quello che e' successo.
La tentazione e' sempre quella di fare cronaca, e' piu' facile. Ma poi parti con quello che passa per la testa ed appunto questo e' quello che mi passa per la testa adesso.
Mi hanno rubato la macchina. La mitica Tipo vecchia ma fedele se ne stava tranquilla parcheggiata da qualche giorno, a pochi passi dalla stazione di polizia, e proprio la mattina in cui dovevo portare Paul all'aeroporto ce ne scendiamo in strada e non c'e' piu'.
Dove c'era lei fino alla sera prima, adesso ce n'e' un'altra. La gente passa e sembra ignara della tragedia appena consumatasi. Analizzo la situazione e mi rendo conto che la prima cosa da fare e' caricare Paul su di un taxi. Sorprendentemente ne troviamo uno che dopo aver capito che non ci fidiamo del suo tassametro (non fatelo mai!) ci propone 600 Kc (15 euro?) che e' un prezzo onesto +20%.
Partito Paul posso cominciare le investigazioni e mi lancio al comando di Polizia di via Krakovska. Entro, suono, arriva una poliziotta con lo sguardo a meta' palpebra (avete presente i personaggi stanchi di Topolino con la palpebra abbassata?)
-"Du iu spik inglish?", I say
Lei abbassa la palpebra impercettibilmente ma il significato e' chiaro: "no"
-"Sprekken si doictch?", I say
Lei piega le estremita' delle labbra verso il basso in una smorfia, mi fa entrare, chiude la porta ferrata dietro di me e mi fa sedere. Nella saletta decadente ci sono gia' madre e figlia in attesa. Mi siedo e mi accorgo di essere potenzialmente entrato in un vicolo cieco molto kafkiano. Aspetto. Non succede nulla. Mother and figlia aspettano anche loro ma non si muove una mosca. Mi alzo e mi metto a leggere i cartelli ai muri.
Uno e' in inglese/tedesco/francese e dice che sei un turista chiama questo numero che ci pensiamo noi. Scrivo, esco, vado in cerca di un telefono in piazza Venceslao. Chiamo e spiego la situazione.
-"Ok, vada alla macchina e aspetti la polizia", dice la tipa che sapra' anche le lingue ma non sembra molto sveglia.
-"La macchina non c'e', me l'hanno rubata!"
-"Ah, ok...allora deve andare al comando di Polizia in via Krakovska"
-"Ci sono appena stato, non parlano le lingue li!"
-"Lo so"
Grazie.
Torno al comando, arriva un poliziotto, gli spiego in ceco/polacco/serbo-croato che "mia macchina niema". Sorride.
-"Ma secondo lei e' stata portata via dalla gru per divieto di sosta?", dico.
-"Si, 100%"
Mi tranquillizzo.
-"Quanto costa?"
-"Cosa?"
-"La multa"
-"Che multa?"
-"La multa per divieto di sosta e rimozione"
Mi guarda strano.
- "Ma forse l'hanno rubata?", dico
-"Si, 100%", dice e rientra nell'ufficio.
In quel momento la signora si mette a dirmi che alla figlia hanno rubato il portafoglio in metro e io penso chi se ne frega i soldi vanno e vengono, le Tipo rosse con 210,000 Km mai tradito girato l'Europa, dormito dentro, no!
Aspetto fino a quando escono tre polizianti e andiamo a farci un giro per il quartiere in cerca della Tipo rossa. Non oso chiedere che senso abbia per paura di essere mal interpretato.
Accendono la radio e fanno finta di cercarla. Il riscaldamento e' al massimo e mi viene sonno.
Guardo i miei compagni di avventura. Sono tutti giovani e sbarbati, sprizzano "no mme frega niente" da tutti i pori. Mi godo Praga che oggi c'e' il sole e si potrebbero fare delle belle foto. Giriamo, giriamo, giriamo e finiamo dopo un'ora in un altro commissariato dove riesco a capire che non mi vogliono, non e' di loro competenza. Aspetto.
-"Quanto devo aspettare?"
-"Dipende dal valore della macchina"
-"Allora dovreste gia' aver finito, vale poco"
Vado a bermi un caffe' in un bar i e chissa' che non sia meglio sparire che qua' faccio la fine del "Processo" di Kafka e non ne vengo piu' fuori.
La cameriera e' bellissima e quasi mi scordo della Tipo. Chiodo scaccia chiodo. Poi rientro e mi portano in un'altra macchina con altri poliziotti. Una parla polacco e piu' o meno ci si capisce (quindi se venite a Praga e avete un problema chiedete del sergente Karlovaroski che parla po polsku, eh eh!!).
Altro giro altra corsa, andiamo sul luogo del misfatto e mentre cerchiamo le prove schiaccianti che la macchina non c'e' piu' arriva un tipo, inquilino della zona, che chiede cosa succede. Spieghiamo. L'ha vista alle 5 del mattino. Quindi gli sfigatissimi ladri l'hanno rubata entro le 5 e le 10 del 5 del 1 del 2002. Informazione utilissima allo svolgersi delle indagini. Chiunque abbia un alibi in quelle ore e' a posto. Mezza Praga respira. Intanto chiedo se l'esercito e' stato mobilitato e mi dice che alle frontiere sono stati avvisati.
Immagino che se alla frontiera ci arrivano non sara' difficile passare in ogni caso, con tutte le macchine rubate che passano ogni giorno. Torniamo in commissariato, prendono i miei dati, mi danno un pezzo di carta battuto a macchina che sembra un documento del 1934 e mi rispediscono al mittente. Guardo il pezzo di carta e mi dico che e' tutto cio' che resta di lei. Lobbacio lobbacio e lobbacio fino alle lacrime, no scherzo.
Cammino verso casa e mi domando come mai non me ne freghi piu' di tanto. Perche' era un catorcio diranno i maligni, era un pezzo della mia vita e ci ho girato l'Europa dico io. Ma forse il tanto viaggiare mi ha reso piu' flessibile ai cambiamenti e mi dico che meglio cosi' che da un meccanico che mi dice: "Due milioni e la rimettiamo a posto". Fine tragica di una storia d'amore che non finira' mai.
Ma se la vedete in giro bloccatela!!! E' riconoscibile dalla carrozzeria butterata dalla grandine e dallo specchietto retrovisore attaccato mille volte con la colla. Anche se credo che l'avranno gia' squartata per venderne i pezzi di ricambio.
Addio cara vecchia Tipo, con te se ne va un pezzo della mia giovinezza, anzi tutta che ormai c'ho trent'anni e mi dovro' a breve accontentare di una Mercedes o di una BMW, belle senz'anima, senza la nostra storia, mi guardavi sorniona quando poggiavo le chiappe sul sedile e dicevo "si va", e ti portavo lontano lontano verso orizzonti infiniti e non ti facevo mai mancare la benzina o meglio il gas che costa meno e non ti fa male ai polmoni e in ogni caso se no non andavi avanti, ti chiedo perdono per non aver controllato l'olio troppo spesso ma tu me lo facevi gentilmente notare con una spia rossa e io lo mettevo. E se ne vanno anche i tuoi misteri mai soluti, come quello del fatto che a -20 gradi a gas partivi e a benzina no, che e' tutto il contrario di quello che si dice in giro sulle macchine a gas.
E ti avevo appena cambiato le gomme e tu eri tutta contenta di non scivolare piu' sul bagnato a 10 all'ora.
E ripenso a tutti gli amici che hai trasportato e gli autostoppisti ai quali non rifiutavamo mai un passaggio perche' della nostra stessa razza, tanto non abbiamo niente da perdere se non la fiducia nella gente. Ti ricordi il nostro primo viaggio? Ce ne andammo a Parigi con il Checco e la Elisa a prendere i bagagli che avevo lasciato e li trovai Joanna che mi disse che eri una bella macchina e avrei fatto un figurone in Polonia e infatti all'epoca eri proprio bella e feci un figurone in Polonia. E i nostri viaggi da Cracovia a Varsavia e Wroclaw e Venezia e Praga, Budapest, Brno e poi i due anni su e giu' per Cittadella e Selva con la valigetta e ogni tanto ti lasciavo all'aeroporto ma poi tornavo sempre, vero? E il 2000 quando per un anno non ci vedemmo mentre io cercavo me stesso in Australia che mi avevano detto che mi avevano visto vicino alla stazione di Sydney (battuta rubata a Paolo, ammetto), e poi tornai ed eri piu' bella che mai e ti portai in Spagna dove festeggiasti i 20000000000000 Km e madonna non ti spaccavi mai tranne a Milano quando salto' il radiatore proprio davanti alla sede dell'assicurazione proprio il giorno in cui scadeva. Volevi forse dirmi "lasciami qui, e' finita, non spendere altri soldi per me"? Ma io ebbi fiducia e ti portai fino in Lituania e adesso mi viene il dubbio che forse non ti hanno rubata ma sei scappata per sfuggire allo sfruttamento. Se e' cosi' scusami e torna a casa, ti mettero' in un bel garage e ti riempiro' di cera il sabato pomeriggio ti lavero' e magari ti cambio anche le foderine, eh? Torna, torna. Io ti aspetto. Forever yours.
E adesso mi ritrovo a piedi e questo significa solo una cosa: no Padania. Cioe' non mi posso muovere senza macchina. Allora me ne vado in Messico per due/tre mesi che a quanto dice Manu ci faccio qualche soldo nel Time Share e io voglio provare. Comunque tranquilli che Scuola di Backpacking BaliGili 2002 si fa sicuramente. Macchina o no.

13 Gennaio 2002, Cracovia
In treno sono venuto fino a Cracovia e ho fatto l'errore di non comprarmi un libro che stasera non ho voglia di fare niente.
Sono piazzato in un appartamento a 65 zloti a notte (35,000 Lire) che ho trovato in stazione (leggi: in stazione ho trovato una persona che me l'ha proposto, non l'appartamento che se ne andava in giro), non e' molto centrale ma bello nuovo se non fosse per il frigo sovietico che mi tocca spegnere di notte per il rumore che ricorda dei carri armati dell'Armata ROssa.
Ma lasciamo perdere Cracovia che e' da un pezzo che vi devo raccontare una cosa troppo forte di Praga: il Wrong Changing.
Cos'e'? E' uno sport praticato dai commercianti praghesi il cui apice stilistico si puo' ammirare in Piazza Venceslao, quella del santo brasiliano: si tratta di non dare mai il resto esatto ai turisti che si comprano un panino o una bevanda.
In queste due settimane durante le quali sono stati con me i miei amici e' successo il 100% delle volte. La cosa e' talmente sistematica e sfacciata che ha del comico. Dovete provarla.
Una sera, for example, ho comprato uno di quei paninetti spaccafegato al formaggio fritto nell'olio Sint2002. Costava 25 Corone, circa 1500 Lire. Il resto doveva essere 975, giusto?
La sportiva mi ha dato 525. Guardo il pacchetto di banconote e di monete, conto e reclamo educatamente. Non si scusa e mi da' 700 e rotti. Conto e reclamo educatamente, mi da' 850.
Conto e reclamo educatamente, mi da' 975 ma non mi risparmia uno sguardo di rimprovero.

Quindi se passate da quelle parti, provate, fate delle scommesse...vedrete che e' divertente.
Poi, gia' che ci siamo, ne approfitto per dirvi un'altra cosa: attenti ai cambi che offrono commissione 0%, la applicano solo se voi vendete corone, perche' se le comprate e' fino al 10%. Un cambio buono che consiglio e che dovrebbe essere il migliore in assoluto di Praga lo trovate vicino alla stazione Hlavni Nadrazi in via Politickych Ucznu 14, dove la commissione e' davvero 0%. Ok, chiuso con Praga.
E' arrivato il momento di svelare la verita' sui miei spostamenti in giro per l'Est Europa.
Sto raccogliendo contatti per far spendere poco in alloggio. Di solito si tratta di appartamenti che da queste parti sono molto meno cari degli alberghi che hanno tra l'altro il brutto vizio di non rendersi conto che il comunismo e' finito e che ai clienti si sorride, gratis.
Adesso lo sto facendo anche su Cracovia e poi Budapest. Insomma se dove passava Attila non cresceva piu' l'erba, dove passo io si dorme con pochi schei. Il tutto si inserisce nell'ottica del progetto Tripluca.com che adotta come regola di base "meno spendi, meglio viaggi", e che dovrebbe svilupparsi in un prossimo sito sullo Sri Lanka risultante dal viaggio di Paolo da quelle parti e poi Bali che visitero' io tra qualche mese. Insomma teneteci d'occhio che stiamo cercando di cambiare il modo di viaggiare di chi ha voglia di un po' d'avventura (anche se nel caso degli appartamenti non c'e' avventura).

Budapest, 21 gennaio anno del signore 2002
Ed ecco che per la prima volta nella storia dell'intergnet vi rifilo un report plus-trans-extranazionale. Vi siete gia' beccati Praga, Cracovia e adesso pure Budapest nello stesso report!
Sempre con la missione divina di far risparmiare soldi agli italiani che vengono da queste parti a lamentarsi che gli spaghetti fanno schifo, fa freddo e le donne non te la danno piu' cosi' facilmente come nei primi 90 o ancora meglio durante il mai abbastanza rimpianto comunismo, eccomi a Budapest. Scusate, posso sembrare volgare (e lo sono, eh eh eh!!) ma insomma non mi pare il caso di nascondere questa realta'. Sono migliaia i connazionali che varcano le frontiere in cerca di amore e mica di cultura ed elevazione spirituale come me che pero' non so se sono a Buda o a Pest. A Praga almeno sapevo di essere a Pra e mica a Ga, mentre a Cracovia ero a Crac cioe' mica nel senso che mi drogavo (dice un tipo abituato alla coca di New York che a Cracovia non se ne trova e che se ne frega tanto io vado avanti a Nalesniki e cioe' crepes) ma nel senso che ormai dovevo pure finirla la battuta.
E' un buono segno rido mentre scrivo e vuol dire che almeno un lettore sara' felice.

5 commenti in “Lo scivolone da Praga a Vilnius
  1. Avatar commento
    celeste
    27/04/2004 19:36

    La Lituania.. bella e decadente come l'Hvana. Solo che all'havana c'è il sole e si tromba.

  2. Avatar commento
    celeste
    27/04/2004 19:36

    La Lituania... bella e decadente come l'Havana. Solo che all'Havana c'è il sole e si tromba.

  3. Avatar commento
    pierippo
    18/03/2004 16:47

    secondo me non avete capito una madonna nè di vilnius ne da kaunas, io ci ho vissuto 6 mesi e non c'è una parola che condivida con l'articolo che ritengo banale fuorviante. se fate un viaggino limitatevi a dire cosa avete visto ma non a fare commenti su un popolo. non siete proprio in grado di farlo.suvvia.

  4. Avatar commento
    bonovox
    27/04/2002 08:47

    COOL!!!!!!!!!!!! MA...A VILNIUS.....SI CUCCA??????

  5. Avatar commento
    Romeo
    27/04/2002 08:47

    Non si può dire di certo che sia un racconto di viaggio nel senso usuale del termine. Però dà una chiarissima idea di come sia la vita dei posti che hai frequentato.

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