In houseboat sul Delta del Po

Viaggio ai confini tra terra, acqua e cielo

Da tempo sognavamo di fare una vacanza in houseboat e l’occasione si è presentata durante le vacanze pasquali 2004; la meta tuttavia non è stata quella a lungo vagheggiata (Francia, sulla Loira; oppure Irlanda, sullo Shannon) ma molto più vicina a noi e, per tanti versi, assai sorprendente e gratificante: il delta del Po, zona di incomparabile interesse naturalistico, luogo sospeso tra terra, acqua e cielo in una dimensione indefinibile, assolutamente fuori dal tempo.
Il viaggio si è svolto in cinque giornate, utilizzando due houseboat su cui avevamo caricato delle biciclette (fruibili a noleggio dall’organizzazione): ritmi lenti, dunque, scanditi dalla corrente del fiume, dal cadenzato battito del motore diesel o dal cigolare ripetitivo dei pedali.
Abbiamo percorso parte del Delta, districandoci tra rami vari del Po, canali navigabili, secche, attracchi e moli: a farci compagnia, di volta in volta, il volo di un airone, lo stridio dei gabbiani, le grida dei pescatori, lo sciabordio dell’acqua, il profumo di una cucina unica che fa della produzione ittica locale la sua bandiera.L’essere su una houseboat vuol dire che, se piove, tutte le superfici esterne diventano scivolose e comunque le manovre d’attracco richiedono sempre che si stia all’esterno: ricordate quindi di preparare una cerata o comunque un K-way e delle scarpe che garantiscano un buon “grip”.
Se invece trovate il sole (a noi sono capitate entrambe le situazioni) un costume da bagno diventa indispensabile per godere dei caldi raggi e farsi una buona tintarella sfruttando le “terrazze” dell’houseboat.L’itinerario si riferisce alla navigazione compiuta sul delta; laddove sono state effettuate delle escursioni in bicicletta vengono indicate.
Primo giorno: Da Porto Levante abbiamo imboccato il Po di Levante in direzione Ovest; dopo pochi minuti di navigazione abbiamo incrociato i Cantieri Navali Visentini: fa una certa impressione vedere enormi traghetti in costruzione che, da lontano, sembrano appoggiati sul verde della campagna! Lungo il Po di Levante è facile incontrare chiatte e navi destinate al commercio fluviomarittimo; proseguendo nel nostro itinerario abbiamo imboccato il diversivo per il Canal Bianco ed infine il Canal Bianco stesso, fino a giungere ad Adria, città di antica origine etrusca che si fregia dell’onore di aver dato il suo nome all’Adriatico. Ad Adria sarebbe assolutamente da vedere il Museo Archeologico nazionale, di notevole importanza; purtroppo la cosa ci è stata impossibile per l’arrivo in tarda serata. Abbiamo pernottato presso l’attracco di Adria.
Secondo giorno: da Adria abbiamo imboccato nuovamente il Canal Bianco e, giunti sul Po di Levante, abbiamo affrontato la Biconca di Volta Grimana, un’imponente chiusa che dà l’accesso al maestoso Po di Venezia. Il passaggio alla chiusa rappresenta una bella esperienza e, dato che necessita di qualche piccola manovra, dà la sensazione di essere dei veri “capitani”!
Transitando sul Po di Venezia, veramente impressionante per la grandezza, bisogna fare particolare attenzione alle secche e seguire scrupolosamente i segnali per la navigazione che si incontrano.
Durante la navigazione siamo passati tra gli abitati di Taglio di Po e di Contarina, per poi imboccare, sulla sinistra, il Po di Maistra. Questo ramo del Po è forse il più antico e spettacolare, e, se una volta era importantissimo per la navigazione, oggi, essendo un ramo che è andato via via rimpicciolendosi ed interrandosi, assume un eccezionale interesse naturalistico.
L’alveo del fiume qui supera a malapena il centinaio di metri e l’ambiente, popolato da uccelli di ogni specie, offre uno scenario struggente e ricco di scorci suggestivi.
Abbiamo pernottato presso il molo Ravagnan, nei pressi di Boccasettte; con le biciclette abbiamo compiuto un bellissimo itinerario intorno a Valle Cà Pisani e Valle Sconarelli; ricordiamo che qui il termine “Valle” sta ad indicare dei vasti specchi d’acqua!
Terzo giorno: risalendo nuovamente il Po di Maistra ci siamo portati ancora nel Po di Venezia, dove abbiamo proceduto fino a Pila; a farci compagnia, sullo sfondo, l’imponente sagoma della centrale di Porto Tolle, diventata nel bene e nel male, malgrado tutte le polemiche che destò sin dalla sua costruzione, un’icona del delta.
Pila è un paesino di pescatori che vale la pena di visitare; ci hanno detto bene del mercato ittico con l’asta del pescato, cui non abbiamo potuto assistere data la festività.
Da Pila nuovamente sul Po di Venezia ci siamo portati fino all’imbocco del Po delle Tolle; qui occorre fare molta attenzione alle secche ed è capitato, alla più grande delle nostre imbarcazioni, di arenarsi su una di esse… sfruttando la più piccola come “rimorchiatore” siamo riusciti a disincagliarci ed a procedere fino al porticciolo di Scardovari ed infine al molo Bonelli, dove abbiamo attraccato per la notte. Da qui sono consigliabili due belle escursioni in bicicletta: una fino al porticciolo di Scardovari e poi intorno alla “Sacca” omonima, regno incontrastato degli allevamenti di vongole e mitili; l’altra fino al moderno porto di Barricata, sul mare, base per le battute di pesca d’altura al tonno e sede di moderne infrastrutture.
Quarto giorno: giornata dedicata al riposo, alla pesca ed allo stare in allegra compagnia. Verso sera abbiamo nuovamente imboccato il Po delle Tolle, per fermarci al molo di Cà Dolfin, in zona verde piuttosto appartata.
Quinto giorno: abbiamo percorso la via del ritorno, raggiungendo la nostra base di Porto Levante.*Un tramonto sulle valli: il delta sa accendersi di colori incredibili e mentre tutto si incendia e gli uccelli stridono nell’aria, pare davvero di essere fuori dal mondo.
*Scambiare quattro chiacchiere con la gente del luogo, apprezzando quell’inflessione che non è veneta né romagnola, è “del delta” anche se con qualche distinguo; qui le persone sono affabili e cortesi, e la mattina di Pasqua la prima voce che abbiamo sentito è stata quella di due pescatori in transito su uno scalcagnato barchino sul Po di Maistra, che ci auguravano Buona Pasqua!
*Qualche escursione in bicicletta tra argini e canneti, tra porticcioli e casoni, a ritmo lento, come si confà a questi luoghi.
*La luce dell’alba crea un’atmosfera particolare, mentre si sollevano le brume notturne e torna a fluire la vita: mettere il naso fuori dalla propria houseboat appena albeggia può magari costare un po’ di fatica, ma ne vale davvero la pena.
*Se siete appassionati di pesca, questo è il luogo ideale ed il fatto di vivere in houseboat non fa che aumentare le opportunità; le specie ittiche sono veramente abbondanti… solo una piccola raccomandazione: pescate, fate una bella fotografia e, con cautela e delicatezza rilasciate le vostre catture; la conservazione dell’ambiente è una cosa che riguarda tutti noi da molto vicino!
*L’emozione che dà il passaggio della grande chiusa della Biconca di Volta Grimana: vi sentirete dei veri capitani di marina mentre la affrontate a bordo della vostra houseboat.Abbiamo vissuto (eravamo due nuclei familiari di cinque e quattro persone rispettivamente) su due houseboat noleggiate presso Houseboat Holidays Italia a Porto Levante; la scelta dei modelli, dettata anche dalla disponibilità, è caduta su una “Concorde Fly” e su una “FB 1325”.
Nel link riportato più sotto si possono valutare le caratteristiche delle houseboat a disposizione.
L’organizzazione che ha fornito le houseboat si è dimostrata valida; le barche erano generalmente, a parte alcune piccole pecche, in buono stato e l’assistenza logistica e tecnica è stata buona; abbiamo avuto modo di verificarla quando un inconveniente tecnico ha bloccato il motore di una delle due houseboat e l’assistenza ha provveduto ad inviarci, nel giro di un’ora e mezza, un barchino veloce con a bordo due meccanici che hanno provveduto a riparare il guasto.
La vita a bordo di una houseboat è del tutto assimilabile alla vita in camper, con la differenza che qui si sta… sull’acqua: fate i conti, quindi, se incappate come è successo a noi in giornate piovose, con una forte umidità e con l’inevitabile, saltuaria, formazione di una fastidiosissima condensa; quando il tempo è bello cambia tutto e si può godere appieno della bellezza di questo modo di affrontare il fiume.
Bisogna impratichirsi e destreggiarsi tra manovre d’attracco, wc nautici, cartine di navigazione, segnali appositi lungo le sponde, boe di segnalazione ecc.: fa parte del gioco ed è anche divertente; prima dell’imbarco si fa una piccola prova e vengono impartite le istruzioni necessarie.
Per guidare una houseboat non è necessaria una patente nautica, ma un po’ di praticità, di spirito d’adattamento e d’attenzione sono assolutamente consigliabili!Pesce, pesce ed ancora pesce; in alternativa pesce o crostacei e molluschi… d’altra parte qui l’acqua, dolce, salata o salmastra, la fa da padrona e la cucina del delta si adegua: a noi non resta che adeguarci (sai che sforzo, abbiamo gustato piatti eccezionali!) di conseguenza.
Se la prima sera, ad Adria, abbiamo mangiato presso una semplice pizzeria (Pizzeria Bar Tiffany, 0426/902209), dove peraltro ci è stato servito un fritto misto discreto, nelle altre serate ci siamo orientati verso una cucina più tipica e radicata sul territorio.
A Cà Pisani abbiamo pranzato presso il ristorante “Al Cason di Valle” (0426/82060 cell. 335/683452) di nuova gestione, ed è stata una graditissima sorpresa, sia per la piacevolezza del luogo che per la gentilezza dei due giovani gestori ed anche per la correttezza del conto: ricordiamo in ordine sparso delle ottime cape sante, un indimenticabile bollito, degli insoliti ravioli al branzino e formaggio di fossa, un eccezionale fritto e molti altri piatti (la memoria, complice forse un buon prosecco, non ci sorregge) tutti veramente ben cucinati e presentati.
A Bonelli di Scardovari abbiamo cenato “da Renata”, un ristorante tradizionale che da queste parti è un’istituzione. (0426/389322)
Non badate troppo alla “ruvidezza” di carattere di Renata e lasciate fare a lei; verrete ripagati da una cucina tradizionale che fa dei prodotti del luogo il suo punto di forza: vongole, cozze, ostriche ed altri frutti di mare provenienti dalla vicina Sacca di Scardovari vi verranno serviti a profusione ed in maniere diverse, tutte ottime; buono il risotto di mare, ma davvero incredibile il rombo grigliato, l’anguilla arrostita e degli spiedini pure alla griglia… focaccia dolce e fragolino bianco per finire, prezzo corretto e ricordo indelebile.
A Cà Dolfin abbiamo cenato “da Aurora” (0426/384240) ristorante in bella posizione in un bell’edificio; anche qui il tema è stato il pesce, naturalmente: ricordiamo tra gli altri delle ottime crepes agli scampi e dei tagliolini al nero di seppia con calamari e verdure, nonché un buon rombo.
Infine segnaliamo che un’ottima base logistica, utile all’arrivo ed alla partenza, è il ristorante L’airone che è posto proprio sotto alla sede di Houseboat Holidays Italia: veramente gentile e disponibile la signora che lo gestisce.E’ la vacanza ideale da fare insieme ai figli: il coinvolgimento emotivo è senza dubbio altissimo, la possibilità di vivere in una “casa sull’acqua” è già emozionante per noi, figurarsi per dei bimbi!
Se per i più grandi la possibilità di “guidare” l’houseboat seppure sotto la sorveglianza di un adulto è un’occasione irripetibile, per i più piccoli la gioia è ancora più grande.
Se si aggiunge poi la possibilità di stare nella natura, di vedere da vicino una grande quantità di uccelli nel proprio ambiente naturale, di compiere gratificanti escursioni in bicicletta, il gioco è presto fatto!

3 commenti in “In houseboat sul Delta del Po
  1. Avatar commento
    Vladimir Smolenko
    13/06/2006 19:18

    Ma che dite ??? Il posto fa skifo!! Ci sono solo zanzare e nutrie.

  2. Avatar commento
    Vladimir Smolenko
    13/06/2006 19:17

    Ma che dite ??? Il posto fa skifo!! Ci sono solo zanzare e nutrie.

  3. Avatar commento
    isa
    27/04/2005 23:40

    non mi sembra vero di scoprire dei malati del delta po come me & family! noi siamo camperisti e la sacca degli scardovari è sempre stata la nostra meta. ma ci è manca x completare il sogno una escursione in barca sulla laguna! il vostro racconto forse ci ha dato degli spunti utili, chissa! GRAZIE

Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento, contattaci per ottenere il tuo account

© 2024 Ci Sono Stato. All RIGHTS RESERVED. | Privacy Policy | Cookie Policy