Lourdes: pellegrinaggio, esperienza, rinnovamento spirituale

Quando viaggio significa soprattutto accrescimento personale

Ciò che dai è tuo per sempre.
Ciò che trattieni è perduto per sempre.
(tratto dal Corano)

Chissà quanti “navigatori” si ricorderanno di un originale ma non troppo assiduo frequentatore del sito, specializzato in resoconti di carattere si potrebbe dire religioso, pieno di pregi (?!) ma con un grandissimo difetto, quello di viaggiare troppo poco, che quasi due anni fa aveva scritto di Processioni e Confraternite liguri?
Ebbene, sono proprio io, “ilreba”, che, stanco in un certo senso delle processioni “locali” - quest’anno la gloriosa Confraternita di Spotorno ha partecipato a 27 processioni su 43 alle quali è stata invitata - ha deciso di partecipare al suo primo pellegrinaggio a Lourdes.
Già, proprio quei pellegrinaggi fatti in treno, con tanti pellegrini ma soprattutto con tanti ammalati, tutti accomunati in una intensa ricerca di salvazione, guarigione o solamente raggiungimento di una serenità interiore che si spera - o si crede - possibile trovare proprio in questo delizioso paesino al confine tra Francia e Spagna, cresciuto quasi a dismisura commerciale intorno ad un Santuario che ancora oggi racchiude molti misteri.
Misteri che sono tali, per la verità, solo per coloro che si avvicinano al pellegrinaggio con la mente già psicologicamente indirizzata ad una critica decisa: "è tutto commercio, la Madonna è dappertutto, le guarigioni sono solo finzioni, cerchiamo di essere più logici…".
Quante volte ho sentito in questi ultimi mesi queste parole. Quante volte sono stato vicino a condividere, se non tutte, almeno parte di queste affermazioni. Poi un caro amico mi ha detto: devi venire, con la mente pura e obiettiva, con la logica che caratterizza un laico come te, amante della tradizione classica e della filosofia antica ma allo stesso tempo aperto a valutare le esperienze e le sensazioni degli altri, pronto a difendere con ardore le proprie convinzioni ma altrettanto pronto a combattere perché tutte le opinioni, dunque anche quelle diverse dalle tue, possano essere affermate in piena libertà.
Ho dato retta a questo amico e sono andato. Non come semplice pellegrino, ma come volontario pronto a fare qualunque cosa potesse servire per rendere meno duri il viaggio e la permanenza a Lourdes degli ammalati. Pensando soprattutto a loro e al loro diritto di credere nella funzione taumaturgica della Vergine di Lourdes e di Santa Bernadette. E vi posso dire che, mantenendo sempre il mio spirito critico, conscio di tutto il bene - ma anche di qualcosa che proprio bene non è - che il luogo mostra e manifesta, l’anno prossimo ci sarò di nuovo. E l’anno venturo ancora. E ci sarò per sempre, se ne avrò la possibilità.
Da non perdere
Il vero spirito del pellegrinaggio comincia già dal mezzo con cui si viaggia: il treno. Le associazioni laico-religiose che si occupano del trasporto di ammalati (io sono andato con l'OFTAL, ma ne esistono molte altre: UNITALSI, AMAMI, ORP, FOULARDS BIANCHI, ODP SORRENTO, etc.) attrezzano il treno proprio come un vero e proprio ospedale viaggiante: i convogli sono composti da vetture cuccette - il viaggio è quasi sempre notturno - con vetture ambulanza e bagagliai attrezzati come cucina. E tutto il materiale serve poi in loco, perché l’accoglienza del Santuario mette a disposizione solo la struttura immobiliare - vogliamo chiamarlo ospedale? - nel quale saranno accolti e accuditi gli ammalati; tutto ciò che serve per loro, a cominciare dalle vettovaglie per finire alle medicine, viene portato dall’Italia. E i volontari - barellieri gli uomini, dame le donne - alloggiano a proprie spese negli alberghi che si trovano all’esterno del Santuario.
Il viaggio di andata è stato un po’ particolare: salito sul convoglio a Savona, mi accorgevo di non conoscere nessuno, a parte quel mio amico e alcuni pellegrini di Spotorno, ma prima ancora dell’arrivo alla frontiera di Ventimiglia ero stato piacevolmente coinvolto in opere di ordinaria amministrazione del viaggio da coloro con i quali poi avrei condiviso molto, per non dire quasi tutto, il tempo di permanenza a Lourdes.
Ed è inutile che vi racconti il viaggio, la conoscenza con altri volontari, il turno di guardia notturno alle porte delle carrozze (proprio così: non avete idea di quante volte gente estranea cerca di salire sui convogli di pellegrini di notte, magari durante le soste che il treno fa in certe stazioni francesi…), la recita delle preghiere, il pernottamento nelle cuccette, belle, ristrutturate, ma pur sempre un po’ scomode.
È inutile, dicevo: quello che conta è che già durante il viaggio si comincia a percepire un certo clima che è religioso e laico allo stesso tempo: è il clima di solidarietà che ci spinge a prestarci per qualunque compito senza che questo ci pesi in alcun modo. È la gioia che si sente dentro tutte le volte che si aiuta un anziano a scendere dalla propria cuccetta o quando si porta una tazza di camomilla ad un ammalato che, magari, complice il dondolio del treno, non riesce a prendere sonno.
Il viaggio di andata dura poco: sembra di essere appena partiti e, invece, dopo circa 12 ore, si è già arrivati. E qui comincia il lavoro vero, l’impegno serio, a volte duro ma, credetemi, mai faticoso; io ho aiutato a scaricare i bagagli dei pellegrini e degli ammalati e poi sono rimasto a svuotare il treno di tutto quel materiale che sarebbe servito nell’accueil, cioè nell’ospedale riservatoci dall’accoglienza del Santuario.
E qui, lo devo confessare, ho vissuto forse le due ore più dubbiose del pellegrinaggio: sistemare l’accueil, scaricare i bagagli, accertarsi che gli ammalati fossero tranquilli, soprattutto cercare qualcuno che mi spiegasse quali erano i compiti precisi di un “barelliere addetto al trasporto bagagli”: mica avrei dovuto trasportare bagagli per sei giorni? Per un attimo mi pare di percepire il solito clima “italiano” di organizzatissima disorganizzazione. Ma mi basta seguire un barelliere già esperto che, vista la mia perplessità, mi dice: non ti preoccupare, la prima volta è per tutti così. Vedrai che poi “entri” nel giro.
Ed è stato così.
Per i cinque giorni di permanenza a Lourdes non ho più avuto problemi: una volta capito che il mio compito era quello di essere presente tutte le volte che c’era bisogno di me, quando si dovevano “preparare” gli ammalati per le funzioni religiose, quando si dovevano accompagnare nelle loro operazioni giornaliere, a mangiare, a dormire, in bagno, quando si dovevano aiutare le dame nel loro compito di infermiere, quando si dovevano aiutare gli ammalati ad immergersi nelle piscine, ma soprattutto quando si doveva dire loro una parola di conforto, scambiare con loro una battuta, un saluto, un sorriso, una carezza, quando si poteva anche scherzare con loro, io - e tutti gli altri con me - abbiamo sempre cercato di essere presenti. Anche se questo ha significato una giornata “lavorativa” dalle 5.30 alle 23 di tutti i giorni. Anche se questo ha significato non aver visto altro a Lourdes che il territorio del Santuario e la strada che collega il Santuario all’albergo dove si dormiva. Anche se questo ha significato un discreto mal di schiena che ha continuato anche per una decina di giorni dopo il rientro e un polso destro mosso un po’ troppo violentemente che mi fa male ancora adesso. Anche se…
Ovviamente non siamo stati santi, nessuno. Abbiamo cercato di fare quello che sentivamo dentro di noi, senza che nessuno ci dicesse quello che dovevamo fare, come e perché. Veniva tutto spontaneo. Molte volte alla sera i miei amici di Spotorno mi chiedevano se ero stanco. Io non sapevo cosa rispondere: fisicamente a volte ero a pezzi. Ma ripartivo sempre. E non mi pesava affatto.
E in cinque giorni posso dire di non aver mai voluto fermarmi un momento. Non so se sono riuscito a fare quello che realmente avevo voglia di fare, se sono riuscito soprattutto a farlo bene. Non so se sono stato utile al pellegrinaggio. Ma so per certo però che il pellegrinaggio è stato utilissimo a me: ho imparato più in questo periodo che in molti anni della mia vita. Ho conosciuto persone stupende che, dopo due giorni, credevo di conoscere da anni. Ho capito cosa vuol dire solidarietà.
Ma soprattutto ho capito, come spero capirete anche voi, che tutto ciò che vi ho raccontato fin’ora non è necessariamente o obbligatoriamente legato ad una visione religiosa della vita. Lourdes è religione, soprattutto; Lourdes sono le messe, le Viae Crucis, le Processioni, i Riti. Certamente. Ma all’interno del Santuario aleggia una spiritualità che travalica la Religione ed accomuna tutti i popoli e tutte le genti che vi si trovano. Arrivo ad affermare che anche un musulmano che si trovasse a Lourdes certamente non potrebbe condividere la religiosità del luogo, ma condividerebbe lo spirito di Solidarietà che accomuna i popoli, fratelli tutti fra di loro e soprattutto bisognosi l’uno dell’altro. E Lourdes insegna soprattutto questo: ad aiutare chi sembra aver bisogno. Dico sembra perché in realtà tutti abbiamo bisogno. E se aiutiamo, veniamo aiutati, anche se non ce ne rendiamo conto.
Vi ho tediato anche troppo. Quanti lettori mi avranno sopportato fino qui? (concedetemi una piccola… reminiscenza manzoniana!) A questo punto poco importa che vi racconti il viaggio di ritorno, durante il quale non ho chiuso occhio, le avventure per far salire sul treno tutti gli ammalati e i loro bagagli, raddoppiati a causa delle… taniche di acqua benedetta portate in Italia, le avventure per far scendere gli ammalati ad Albenga, la gioia di vedere i loro occhi un po’ stanchi ma soddisfatti, la speranza che venga presto il momento di ripartire.
Il giorno del rientro credo mi sia “mollata” la tensione: forse perché avevo passato una notte insonne, forse perché ero “supercaricato”, forse… chissà perché, sono stato un po’ rintronato. Ma da quel giorno - devo confessarlo, e forse qualcuno di voi se ne sarà accorto… - è il caso di dire che mi sento diverso; sento dentro di me uno spirito vitale nuovo, una voglia di osservare le circostanze della vita in maniera diversa, una voglia di prestarmi, per quanto in mio potere o possibilità - affinchè chi ha bisogno possa sempre contare su qualcuno. Perché anche io ho bisogno, tutti abbiamo bisogno di tutti. E non è il caso di addurre solo lo spirito religioso. Quando si ha bisogno, si ha paura e si crede di non farcela. Ma se una persona spaurita stringe la mano di un’altra persona spaurita, e poi di un’altra, e poi di un’altra ancora, alla fine tante paure piccole fanno un unico grande coraggio. E scusate se questa frase può sembrare pura e semplice retorica: non lo è. Questa ultima frase - così come tutto lo scritto - è solo la trascrizione forse un po’ entusiastica ma certamente non falsa di una meravigliosa esperienza. Che non posso fare a meno di raccomandare a tutti coloro che avranno avuto la voglia e la pazienza di leggermi fino qui.

31 commenti in “Lourdes: pellegrinaggio, esperienza, rinnovamento spirituale
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    ilreba
    21/11/2010 19:35

    parole sante, Eva. Davanti alla Grotta tutto svanisce. L'importante è riportare in Italia un "pezzo" di quella Grotta, affinchè la distanza fisica non diventi anche distanza spirituale. Come diciamo noi dell'OFTAL, il pellegrinaggio non finisce il giorno del rientro a casa. Casomai inizia proprio quel giorno: inizia il nostro cammino nello Spirito di Lourdes, che ci permetterà di portare quello Spirito a tutte le persone che conosciamo.

  2. Avatar commento
    ilreba
    21/11/2010 19:35

    parole sante, Eva. Davanti alla Grotta tutto svanisce. L'importante è riportare in Italia un "pezzo" di quella Grotta, affinchè la distanza fisica non diventi anche distanza spirituale. Come diciamo noi dell'OFTAL, il pellegrinaggio non finisce il giorno del rientro a casa. Casomai inizia proprio quel giorno: inizia il nostro cammino nello Spirito di Lourdes, che ci permetterà di portare quello Spirito a tutte le persone che conosciamo.

  3. Avatar commento
    eva
    19/11/2010 19:51

    ciqo io ci sn stata 20 giorni... è stata una esperienza bellissima, mi ha dato una grandissima serenità che mi sn portata dentro anche ora che sn tornata in italia.. e grazie ad essa sto affrontando un momento difficile.... consiglio davvero a tutti di andarci.. non abbiate timori di alcun tipo... davanti alla grotta tutto svanisce...eva

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    Ale
    18/09/2009 15:28

    Ciao a tutti.Sono stata a Lourdes l'anno scorso in occasione del 150° anniversario dell'apparizione della Madonna.Desideravo da tempo fare un pellegrinaggio a Lourdes.Ogni volta che parlo con i miei cari ma anche con i miei amici della mia esperinza,mi vengono le lacrime agli occhi.Mentre ero lì,la grotta mi chiamava sempre,io sentivo il bisogno di pregare,mettermi in ginocchio per ore su quel gradino davanti alla grotta e pregare.La Madonna mi ha aiutata,mi ha salvata,mi ha miracolata:vivevo in un inferno e lei,suo figlio Gesù,mi hanno ridato la pace interiore,mi hanno ridato la luce e mi hanno indicato la strada giusta per me.Da sola non ce l'avrei fatta senza l'aiuto di Dio e della Madonna.Ed è per questo che li ringrazio ogni giorno della mia vita.Questo viaggio ha rafforzato in me la fede.Mi ero allontanata dalla Chiesa,a causa di una persona,ma al mio ritorno nulla poteva fermarmi dal riavvicinarmi a Gesù.Penso sempre che nella vita abbiamo un'unica certezza,Dio.E non dobbiamo mai perdere la fede in Lui perchè solo Lui può aiutarci.

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    ilreba
    17/09/2009 14:49

    Sono sempre molto lieto che, anche a distanza di anni, qualcuno trovi sempre questo mio resoconto. Anche io finalmente sono di partenza: il giorno 11 Ottobre partirò da Albenga con il pellegrinaggio OFTAL. L'anno scorso non ero andato: la malattia di mio papà, buonanima, era ormai conclamata. Quest'anno vado e porto anche lui nel cuore. E nel mio cuore ci sarà posto anche per tutti coloro che non potranno venire e per tutti coloro che andranno nei prossimi anni. A presto.

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    michele
    14/09/2009 20:32

    Ciao a tutti quest anno per me he stata la prima volta a lourdes e come ausiliario con l unitalsi un pelligrinaggio aspettato da mesi che per me sembrava un anno lourdes quando tutti mi chiedono io rispondo sempre (lo puo capire solo chi ce stato )he un emozione indescrivibile e anche un insegnamento di vita e speritualmente e forte la madonna li ha lasciato il segno e lei e sempre presente nn vedo l ora di ricontrarti proteggimi sempre sotto il tuo manto nn vedo l ora di rivederti

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    Michela
    10/08/2009 19:02

    Salve, sono 10 anni che vado come dama a Lourdes con l'Unitalsi campana... la mia prima volta è stata a 19 anni... Prima di allora nn era una ragazza che pregava, che andava a messa, ma andare lì dalla Madonna è stato il miracolo più bello della mia vita... in quel posto, ho capito che il paradiso esiste ed lì... quando vai via da lì, nn vai via veramente perchè un pezzo del tuo cuore rimarrà lì per sempre.. ora parto il 29 agosto per Lourdes, nn vedo l'ora di arrivare xkè lì c'è una madre che aspetta sua figlia... w w Lourdes, viva Maria!!!!!!

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    ilreba
    09/01/2009 14:20

    Cara Maria Pia. Sono lieto che tu voglia provare questa esperienza. Mi permetto di darti qualche consiglio: rivolgiti al tuo parroco: ti saprà sicuramente informare se a Chieti è attiva qualche sezione dell'UNITALSI, la più grande associazione nazionale che si occupa dei pellegrinaggi a Lourdes. Io so per certo che esiste una sede a Pescara, ma sicuramente non sarà la sola in Abruzzo. Puoi anche cliccare i siti delle associazioni UNITALSI e OFTAL, per cominciare a vedere un po' di che cosa si tratta (per gli indirizzi precisi, usa google ...) I pellegrinaggi iniziano a Marzo e terminano ad Ottobre, tutti gli anni. Quindi, come vedi, sei ... giusto in tempo per il 2009 ! Ciao e buona fortuna!

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    pia
    08/01/2009 23:02

    vorrei vivere un'esperienza simile, sono in abruzzo e non conosco nessuno che mi possa indicare a chi rivolgermi per iscrizioni e informazioni. chiedo informazioni, grzie, m. pia dalla prov. di chieti

  10. Avatar commento
    ilreba
    14/07/2008 20:59

    Non è necessario fare sforzi per essere utili, quando si va in pellegrinaggio a Lourdes. I volontari sono chiamati a molti e diversi tipi di servizio: ci sono coloro che si dedicano alle incombenze "gravose" ma ci sono anche quelli - e sono importantissimi - che passano il tempo parlando con gli anziani e gli ammalati e, tenendo loro compagnia, offrono conforto. Grazie alle loro parole le sofferenze dei nostri amici si fanno più lievi, più sopportabili, e, per contro, noi che li assistiamo impariamo a dare maggiore importanza ai desideri ed alle richieste di chi soffre. Vieni, Glo: tutti ti aspettiamo. Ma Colei che ti aspetta di più sazierà le tue aspettative, credimi.

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    Glo
    11/07/2008 23:21

    Ho sbagliato a dare il voto alla foto nr. 5, non 1 ma 10! La trovo la più bella di tutte, piena di atmosfera e con la luce giusta. Riguardo al diario,sono stata operata a fine aprile di tumore al seno e vorrei andare a Lourdes per ringraziare, potrò essere utile anche se non posso fare sforzi? Il tuo diario di viaggio mi incoraggia e trasmette gioia e forza, grazie!

  12. Avatar commento
    ilreba
    18/02/2008 11:24

    Sono sempre lieto quando qualche persona legge quel mio scritto ormai vecchio di età ma sempre giovanissimo di spirito. Colgo l'occasione per ricordare a tutti che in quest'anno ricorre il 150° anniversario delle apparizioni di Lourdes. Riflettiamo molto attentamente sulla modernità e sulla attualità del messaggio lourdiano e approfittiamone per pregare la madonna e Santa Bernadette affinchè ci siano sempre vicine e ci mantengano ardente lo spirito della vera fede, accompagnato sempre da una profonda riflessione morale.

  13. Avatar commento
    manu
    17/02/2008 14:48

    Io sono partito per quel piccolo paesino 6 anni fa, con un viaggio di 3 giorni organizzato dalla mia parrocchia.Sono partito come penso tanti di voi con molti dubbi e perplessita'.Devo solo ringraziare la santissima madre per aver avuto il privilegio di vivere una eperienza indimanticabile che ancora oggi ripensandoci mi fa capire quanto fragile sia l'uomo. Ho vissuto 3 giorni di serenita'e pace,giorni indimenticabili.Li vedi veramente la vera fede,una vede come andrebbe vissuta tutti i giorni.Ho visto persone portare alla grotta ammalati, banbini diversamente abili,anziani,con una serenita' impressa sui volti con la sola voglia di ringraziare la madre per il dono della vita .Vi posso dire che è una esperienza da fare tutti,e forse nel mondo sicuramente si capirebbe il vero senso della nostra corta vita.Ciao a tutti da manu.

  14. Avatar commento
    sasi
    23/10/2007 20:00

    E' proprio questo uno dei "miracoli" di Lourdes.. il fatto che se ne continui a parlare, a spargere la voce, a far conoscere questa realtà e questa esperienza.. è bello leggere le storie degli altri e ritrovarci un pò della propria storia, della propria esperienza, del "proprio" Lourdes..del viaggio personale, carico di fatica, di dubbi, di paure, ma ricco anche di incontri, di sorrisi, di abbracci fraterni, che lasciano un segno indelebile nella vita.

  15. Avatar commento
    ilreba
    23/10/2007 18:27

    Rimango ancora molto colpito: è tanto che ho scritto queste riflessioni sui miei viaggi a Lourdes (l'ultimo dei quali si è concluso lo scorso 13 Ottobre) e ancora leggo commenti interessanti e belli ... In questo caso mi permetto di fare solamente una piccola osservazione: Lourdes è la Mecca dei malati, non solamente cattolici: la Madonna accoglie tutti i sofferenti, di qualsiasi credo religioso, e offre consolazione e serenità a tutti. Ho visto personalmente tanta gente partire poco "convinta", per così dire, e tornare cambiata, almeno più aperta verso quello spirito religioso di fraternità e ausilio che deve essere alla base del comportamento di ognuno di noi. Grazie, ragazzi, per le belle parole e ... coraggio: se qualcuno di voi vuole tentare l'esperienza - o vuole continuare a farlo - rivolgetevi salle vostre parrocchie: sapeste di quanti volontari si ha bisogno, quando si parte con quei treni così pieni di ammalati e sofferenti ...

  16. Avatar commento
    Amsty
    22/10/2007 19:52

    Sono stato barelliere per 11 anni ed ogni anno è stato più bello e ricco del precedente! Ogni viaggio era una emozione fin dalla partenza: arrivare prima in stazione a "preparare" il treno, ad accogliere i pellegrini e gli ammalati, a mettersi a loro completa disposizione sia per tutto il viaggio che per tutto il soggiorno. E poi la partenza, quando quel treno inizia a muoversi e un unica voce eleva la preghiera alla Madonna di Lourdes: è una emozione che mi fa venire i brividi ogni volta che ci penso. E poi i volti degli ammalati: tutti con la speranza vanno e tutti arricchiti di qualcosa tornano. E' un'esperienza da fare e, sarò profano, ma Lourdes è la Mecca dei cattolici.

  17. Avatar commento
    sasi
    20/10/2007 13:36

    lourdes...un luogo dove lo "straordinario" è ordinario! sono passati nemmeno due mesi dal mio ritorno da lourdes. è stato il primo viaggio come sorella d'assistenza insieme all'unitalsi romana laziale. esperienza indimenticabile! lourdes è il luogo della Pace e della speranza, il luogo dell'accoglienza e del calore umano. semplicemente stupendo!

  18. Avatar commento
    dok
    07/09/2007 20:03

    Il tuo commento a questo viaggio!

  19. Avatar commento
    Delfino Guizzante
    05/06/2007 13:42

    finalmente il sogno di partire anche per me si avvicina...

  20. Avatar commento
    raffa
    13/03/2007 11:20

    bello e interessante

  21. Avatar commento
    ilreba
    26/05/2005 07:54

    Ottimo proposito, Rosita! Mi permetto solamente di darti qualche "dritta": Se abiti in una regione del Nord-Ovest (Lombardia, Piemonte, Liguria, Valle d'Aosta) oppure in Sardegna, puoi rivolgerti alla tua parrocchia chiedendo quale sia la sede OFTAL più vicina, contattata la quale potrai avere molte informazioni e tutti i chiarimenti del caso. Se abiti in altre regioni italiane, puoi cercare la sede UNITALSI più vicina. Ovviamente non solo queste due associazioni si occupano del trasporto ammalati a Lourdes: ci sono anche AMAMI, LEGA SAC MARIANA, UALSI e molte altre. Io consiglio il pellegrinaggio in treno - credo sia il mezzo di trasporto forse non più comodo ma certamente più suggestivo - ma a Lourdes si va anche con i pulmann, gli aerei ... Infine, puoi cliccare le parole LOURDES o UNITALSI su un buon motore di ricerca, oppure vai su www.oftal.org. Buona fortuna!

  22. Avatar commento
    Rosita
    25/05/2005 15:37

    Che bel racconto! anche io vorrei fare questa esperienza. Ciao

  23. Avatar commento
    Rosita
    25/05/2005 15:36

    Il tuo commequesto viaggio!

  24. Avatar commento
    ilreba
    23/05/2005 07:44

    Il fatto che tu provi paura, raggio di luna, è già un buon segno: ti prepari ad affrontare l'esperienza con lo spirito giusto di chi accompagna persone bisognose ed è pronto a mettersi a loro disposizione. Ma teme di non essere all'altezza. A Lourdes si va con lo spirito di servire e di aiutare, con le azioni e con le preghiere. E, con questo spirito, la paura piano piano scompare e lascia lo spazio ad una gioia interiore direttamente proporzionale all'impegno che metterai nelle azioni di tutti i giorni. Anche io lo scorso Ottobre avevo paura. E anche adesso, che sono di nuovo di partenza, (il 29 Maggio inizierà la mia seconda esperienza...)ti confesso che proprio tranquillo non sono. Ma parto cercando di essere me stesso. E soprattutto convinto che, per tanto - o poco - che riuscirò a fare a Lourdes, mi verrà restituito molto, molto di più, proprio dalle persone che cercherò di seguire ed aiutare.

  25. Avatar commento
    raggio di luna
    22/05/2005 15:37

    bè..ke dire??solo a leggere mi è venuta la pelle d'oca..se devo essere sincera..io ho molta paura di affrontare questo viaggio...paura di non essere abbastanza forte..andrò a luglio con gli scout e spero che il Signmore ci aiuti a portare un pò di gioia e serenità a quelle persone..

  26. Avatar commento
    ilreba (Paolo)
    01/03/2005 22:41

    Mi permetto di ringraziare prima di tutto lo staff del sito, che mi ha concesso ancora una volta uno spazio per riflettere sulla vera essenza del "viaggio", inteso come esperienza fisica ma anche e soprattutto spirituale, in tutti i sensi e dovunque si vada. Desidero poi ringraziare tutte le persone che lasciano i loro commenti. Spesso si pensa di essere soli quando si provano certe sensazioni e si ha un po' paura ad esprimerle. Ma in realtà, a questo mondo, non si è mai soli: c'è sempre qualcuno che è vicino a noi, anche se non lo vediamo, anche se non lo conosciamo. Grazie a tutti, ma in particolare a Ninni77: proprio questo è lo spirito con il quale si deve partire per Lourdes, non si va "per", ma si va "con" gli ammalati. E non dimentichiamo che, se le malattie che minano il fisico sono tremendamente e crudelmente evidenti, quelle che minano lo spirito sono più nascoste ma fanno male ugualmente. Molte persone sono tornate da Lourdes senza essere guarite nel fisico. Ma altrettante sono quelle tornate da Lourdes guarite nello spirito o, almeno, sulla via della guarigione. Questo mi ha portato spesso ad affermare che tutti coloro che vanno a Lourdes sono, in un certo senso, ammalati.

  27. Avatar commento
    mariel
    01/03/2005 18:46

    Anche mia madre è stata a Lourdes qualche anno fa e leggendo il tuo racconto mi sembra di sentire le sue parole. La cosa che più mi ha colpito è il racconto della serenità che avvolge le persone e il luogo. Personalmente ammiro molto le persone che come te mettono a disposizione se stessi ed il proprio tempo per aiutare gli altri. Mariel

  28. Avatar commento
    Leandro e lo Staff
    01/03/2005 11:32

    Il "successo" di questo diario da una parte ci sorprende ma dall'altra ci conforta. Ci piace interpretarlo come un "segno", vedere cioè che un'esperienza come quella di Paolo (un caro amico, che saluto) può suscitare un interesse non minore di una vacanza di puro relax. Non è poco. Grazie anche a Ninni per averci reso partecipi della sua testimonianza.

  29. Avatar commento
    Ninni77
    01/03/2005 10:53

    "Tutti abbiamo bisogno di tutti" non è sicuramente una frase retorica! Riassume anche la mia di esperienza a Lourdes, nel 2001. E riassume anche quella di mia cugina Cinzia, partita con il gruppo di Vicenza, un anno dopo... Siamo partite entrambe "per" gli ammalati e siamo tornate "come e con" gli ammalati. Ci siamo sentiti tutti uguali, ci siamo accorti che tutti avevamo bisogno di tutti! Quanto abbiamo aiutato a vestire, mangiare, andare in bagno, a reggere il rosario nelle loro mani, ma quanti sorrisi abbiamo ricevuto! Più dei mal di schiena! Io e mio cugino Andrea abbiamo camminato a piedi scalzi sul sentiero che faceva Bernadette ogni mattina, ce lo aveva chiesto zia. C'è una targa di ringraziamento dove c'è scritto "Ti ringrazio Signore, non perchè mi hai ridato la vista, ma perchè mi hai fatto ritrovare la fede". E' un luogo dove anche quelli come me, allontanati dalla Chiesa per svariati motivi, riescono con tutta quella gente a ritrovare quel qualcosa che io adesso chiamo fede. Grazie per questo "racconto di viaggio"!

  30. Avatar commento
    Pierangelo
    01/03/2005 10:51

    Concordo con il precedente commento. Aggiungo una cosa, mi pare che questo portale si differenzi da tanti altri proprio per alcune proposte "di minoranza"... Però non nel senso di sminuire il valore di esperienze così, anzi...

  31. Avatar commento
    Felicity
    01/03/2005 10:00

    Un diario un po' "insolito" ma pieno di spunti per riflettere. Ma soprattutto, fa piacere vedere che ci sono persone che dedicano il loro tempo a chi ha bisogno.

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