Una gita nelle Langhe

In una terra splendida, tra sapori e profumi inebrianti

La gita sociale d’autunno si svolge attraverso il paesaggio delle Langhe e la scelta della meta non poteva essere migliore per la ricchezza dei frutti della terra: uva soprattutto e poi nocciole, castagne, noci, e per i colori di cui sono ammantate le colline.
L'itinerario si è compiuto nell'ottobre 2004.Partenza da Cremona in pullman alle ore 7 e arrivo alle 9.45 a Serralunga d’Alba per la visita del castello, uno dei più imponenti e meglio conservati insieme all’antico borgo, del Piemonte.
Per arrivare costeggiamo la famosa tenuta di Fontanafredda al cui interno si trova il villino della “Bella Rosin”; all’inizio degli ordinati filari su cui pendono ricchi grappoli d’uva nera compare ogni tanto una pianta di rosa allo scopo di evitare che gli insetti danneggino i preziosi acini.
Procediamo subito alla visita guidata del castello che risale al XIII – XIV secolo, costruito su una torre saracena preesistente dell’anno 1000. Il castello, infatti è situato sulla sommità di un colle cui si giunge percorrendo a spirale le stradine del borgo.
Il maniero appartenne ai Falletti di Barolo e non fu mai abitato essendo stato costruito unicamente a scopo di difesa per ospitare una guarnigione militare. Al centro del minuscolo cortile un pozzo, che fatto unico, è collegato ad un altro pozzo di riserva posto più all’interno; procediamo in fila indiana sullo stretto ponte levatoio che conduce al portoncino d’ingresso: ennesimo artificio per fronteggiare eventuali assalti nemici. All’interno sostiamo in un’ ampia sala, dotata di tre camini di diverse epoche, con funzione di luogo di stazionamento dei soldati e che è arricchita da una cappelletta che costituisce l’unico ambiente affrescato. Ai piani superiori un ampio camminamento da cui la vista spazia sul meraviglioso paesaggio delle Langhe.
Alla visita storico culturale segue quella non meno interessante all’Azienda Vinicola Cellario di Carrù.
Qui ci vengono presentati i prodotti della terra come il Dolcetto di Dogliani, la favorita e il bianco cortese. La cantina Cellario è raccomandata per la qualità dei vini prodotti e i prezzi convenienti. (tel. e fax 0173 75329)
Arriviamo ad Alba, capitale delle Langhe, nel pomeriggio inoltrato quando le strette viuzze sono affollate da visitatori richiamati in loco in gran quantità in occasione della Fiera del Tartufo che, però, noi snobbiamo preferendo acquistare le profumatissime nocciole della Langa, qualità tonda gentile, che costituiscono l’ingrediente base della torta di nocciole, specialità della zona. Pertanto la visita della graziosa cittadina è rimandata ad altra occasione più idonea.
Mentre ci accingiamo a rientrare a Cremona, dove arriviamo alle ore 21.45, abbiamo modo di ripensare con soddisfazione alla giornata trascorsa e all’ameno paesaggio autunnale che abbiamo ammirato.Il rito del pranzo si svolge presso il ristorante “da Aldo” a Dogliani. Inutile dire che anche stavolta i ristoratori piemontesi non si smentiscono e ci tengono inchiodati al tavolo per buona parte del pomeriggio facendoci assaporare una serie di antipasti come: affettati vari, carne cruda macinata al sapore d’aglio, vitello tonnato, asparagi con fonduta, lingua salmistrata in salsa aurora, cui seguono i “tajarin” della casa, il cinghiale al civet con contorno, dolci misti, il tutto accompagnato dai vini rosati, rossi e bianchi della cantina Cellario.

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