Formentera, la perla delle Baleari

Torniamo sulla splendida isola, fra le preferite dei nostri lettori

 

Per questa vacanza io e mio marito partiamo insieme ad una coppia di amici conosciuta in un precedente viaggio ad Hurghada.
Tutti eravamo affascinati da questa meta, ne avevamo sentito parlare tanto e molto bene, soprattutto per le meravigliose spiagge.
Prenotiamo una decina di giorni prima della partenza e riusciamo a prendere una buona offerta con formula roulette della Viaggi del Turchese. Spendiamo 450 euro a testa per una settimana in hotel in mezza pensione e scooter compreso nel prezzo.

Itinerario

Partiamo dall’aeroporto di Orio al Serio al mattino in perfetto orario e dopo un’ora e quaranta minuti atterriamo all’aeroporto di Ibiza. Una volta ritirati i bagagli il personale del tour operator ci accoglie ci accompagna al pullman. Il pullman ci porta al porto di Ibiza dove prendiamo il traghetto per arrivare a Formentera.
Una volta sbarcati sull’isola ci portano in autobus all’hotel Casbah a Ca’ Mari, una zona tranquilla nel sud dell’isola. L’hotel è piuttosto piccolo, formato da casette bianche a due piani in mezzo ad una pineta, con un ristorante un bar ed una piscina.
Le camere non sono né piccole ne grandi ma soprattutto sono pulite. Dopo aver sistemato i bagagli, ci cambiamo e andiamo a prendere i nostri scooter Honda, non proprio nuovi ma passabili. Iniziamo il nostro giro dell’isola in direzione della spiaggia di ILLETAS nella parte nord: a nostro parere la più bella. A piedi ci spingiamo un po’ più a nord fino a scorgere il cosi detto ESPALMADOR, un isolotto selvaggio e disabitato; sulle belle spiagge poco frequentate ci si deve adattare poiché non ci sono strutture di nessun tipo. Dalla costa è raggiungibile grazie a barche-taxi per circa 10 euro, ma noi non ci siamo stati. Durante la passeggiata incontriamo diversi nudisti, sebbene siano presenti cartelli che vietano il nudismo: ad ogni modo ci rendiamo subito conto che qui è la normalità!
Rimaniamo un paio d’ore in spiaggia e successivamente ci spostiamo al paesino di ES PUJOLS un po’ più a est. Es Pujols è sicuramente la zona più viva dell’isola soprattutto la sera. Ad ogni modo anche le spiagge non sono male e ci fermiamo per un po’ a fare il bagno.
Il secondo giorno andiamo a CALA SAHONA ad ovest dell’isola. Lì ci fermiamo in spiaggia e poi facciamo una lunga passeggiata sulle scogliere ai due lati della spiaggia. Le scogliere raggiungono un’altezza di circa dieci metri e ogni tanto si intravede una spiaggetta nascosta. Nel tardo pomeriggio decidiamo di andare a visitare il faro di CAP DE BARBARIA.
Dopo una lunga salita piena di curve, giungiamo su un promontorio e alla fine della strada arriviamo ai piedi di un faro situato sul pizzo di una spettacolare scogliera che guarda verso sud: è il Cap de Barbaria. Si dice che questo sia un posto magico e magnetico dove un tempo si radunavano gli hippies e dove venivano a suonare anche celebri gruppi.
Ritornati in albergo dopo cena facciamo un giro per i negozi e i locali di Es Pujols. Ci sono bancarelle, negozi e locali di ogni genere dai bar ai ristoranti dove la specialità è la paella.
Il terzo giorno partiamo per PLAYA MIGJORN a sud dell’isola. Nel tardo pomeriggio andiamo a fare un giro in scooter a PILAR DE LA MOLA dove sorge un faro che domina su alte scogliere popolate da gabbiani. Tornando dal faro lungo la strada sulla sinistra ci fermiamo ad un mercatino hippies dove vendono tanti gadgets e c’è qualche hippies nostalgico che suona la chitarra: il mercatino c’è una volta alla settimana ma non ci ricordiamo il giorno.

Nei giorni seguenti torniamo a fare il bagno ad Illetas, che è un vero paradiso: in acqua è facile avvistare pesci di vari colori, ricci, scorfani e meduse, segno sicuramente positivo quando si parla di mare. La nostra spiaggia preferita è quella che si trova subito di fronte ad un’isolotto rotondo dove l’acqua è bassa e trasparente: poco più avanti verso est cominciano ad ammassarsi le barche che deturpano un po’ il paesaggio.
Un giorno torniamo anche a Cala Sahona, visto che c’era piaciuta ed è un po’ particolare per via delle alte scogliere ai due lati.
Una sera tanto per cambiare andiamo a fare un giro a SAN FERRAN. E’ un paesino molto più tranquillo di Es Pujols dove troviamo un gruppo che suona. Ci fermiamo un po’ ad ascoltare poi facciamo una passeggiata ma non troviamo un granchè a parte qualche localino dove bere qualcosa ed un paio di ristoranti. Uno dei ristoranti in particolare è famoso perché era uno dei punti di riferimento dei figli dei fiori negli anni 60. Si chiama Fondapepe e le specialità sono paella e pesce accompagnati da una buona sangria. Noi andiamo a bere qualcosa in un locale di questi e concludiamo una serata tranquilla.
Un pomeriggio stacchiamo dalla spiaggia un po’ prima per andare a vedere un vecchio mulino a vento sulla collina a ovest delle saline.
Il penultimo giorno proviamo ad andare in uno dei famosi locali dove si prende l’aperitivo. Si tratta del Big Sure che si incontra andando dalla spiaggia di Illetas verso Es Pujols e si affaccia direttamente sulla spiaggia. Quando arriviamo c’è la musica e tanti italiani: non sembra neanche di essere all’estero. Purtroppo il cielo è un po’ è nuvoloso e non ci godiamo a pieno il tramonto che da quel punto è sicuramente molto bello.
L’ultima sera decidiamo di andare a cena a Es Pujols, mangiamo in un ristorante sul lungomare, dove prendiamo un'ottima paella e della rossa sangria.

Intanto cominciamo a fare alcune considerazioni sul posto, e ci rendiamo conto che a Formentera abbiamo trovato uno dei mari più belli che abbiamo mai visto, dal punto di vista naturalistico si rimane davvero soddisfatti; volendo però fare qualche critica, dobbiamo dire che è una Spagna piuttosto cara rispetto alle altre che abbiamo visitato.
Inoltre, anche se siamo in Spagna, la presenza di italiani è davvero impressionante e spesso non si sente neppure parlare spagnolo: gli isolani parlano e capiscono perfettamente l'italiano.
Dopo cena siamo tornati spesso a Es Pujols per girare per il mercatino lungo il mare dove si affacciano tante bancarelle, spesso gestite da personaggi caratteristici ed anticonformisti (magari ex-hippies), che rivelano tutto sommato parte del carattere di questa isola.
Giunge così il 14 giugno e pertanto l'ora del rientro, lasciamo Formentera rilassati e belli coloriti.
Formentera è l'ultima delle Baleari, ma sicuramente la prima per il suo mare cristallino e la sabbia bianchissima, caratteristica per la quale vale passarvi una vacanza, magari non troppo lunga.

 

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