Incontro con i Walser

Alagna Valsesia: il "Rosario Fiorito"

"Dove sono case di legno e capelli biondi, ivi si parla tedesco".
Così recita un antico proverbio e la cosa potrebbe assolutamente non stupire, se non fosse riferita ad una regione italiana, italianissima...
E allora?
Allora stiamo parlando dei Walser, una piccola minoranza di lingua tedesca che da più di 700 anni vive ai piedi del Monte Rosa: ad Alagna, Rima e Rimella in Valsesia; a Macugnaga, Formazza e Ornavasso in provincia di Novara.
L'evento di cui vogliamo parlarvi questa settimana è la processione del Rosario Fiorito, cerimonia religiosa e tradizionale particolarmente sentita dal popolo Walser; l'appuntamento è tradizionalmente fissato per la prima domenica di ottobre, che quest'anno cadrà il giorno 5.
Vediamo però prima chi sono i Walser e qual'è la loro storia.
Intorno all' 800 D.C. si stabilirono nell'alto Vallese (Svizzera odierna) delle comunità di coloni tedesco alemanni: qui venne formato il primo nucleo di quella che sarebbe diventata poi l'etnia Walser.
A partire dal 1200 iniziarono le ondate migratorie dei Walser: se da una parte furono le difficili condizioni economiche a dettare questi spostamenti, dall'altra non va certamente trascurato il carattere di questa gente, amante della libertà e delle nuove scoperte.
Il flusso migratorio avvenne attraverso gli spostamenti di piccoli nuclei che raggiungevano nuovi territori, li colonizzavano e vi si insediavano: una volta raggiunta la stabilità economica altra gente Walser veniva attratta nella nuova sede.
In questa maniera i Walser si diffusero lungo tutto l'arco alpino, stabilendosi in Italia in Valle d'Aosta, Valsesia e Val d'Ossola.
Se l'emigrazione Walser raggiunse la massima espansione a cavallo del 1500, dopo questa data divenne sempre più difficile mantenere un'identità, una cultura e delle tradizioni ben definite.
Va dato atto tuttavia alla comunità Walser che questa impresa si possa definire riuscita, se ancor oggi rimangono come segno tangibile di questo popolo una lingua (il tschuo o ticciù, dialetto di origine germanica), un preciso stile architettonico, una cultura fiorente e tradizioni che vengono rinnovate negli anni, come ad esempio la processione del Rosario Fiorito, risalente, secondo gli annali, al 1683.
La cerimonia, una via di mezzo tra il pellegrinaggio ed una vera e propria funzione religiosa, inizia a quota 1850 metri: attraverso gli alpeggi di Schafejaz, Blatte, Bitz, Pile, Stigu (in comune di Alagna) si snoda un solenne corteo che innalza lo stendardo della Confraternita del Santo Rosario; la via è tracciata attraverso pascoli, malghe e boschi ed il cammino è interrotto da soste in cui vengono recitate preghiere ed intonati canti alla Madonna, cui vengono dedicati omaggi floreali.
La devozione e la partecipazione si toccano con un dito: tutti indossano i costumi tradizionali della cultura Walser e l'effetto è indubbiamente suggestivo e scenografico.
La meta finale del percorso è la Cappella Oratorio di S. Antonio, a quota 1385 metri, dove viene celebrata la Messa e cantato il Te Deum.
Inutile dire che, al di là della cerimonia religiosa che è indubbiamente molto sentita e partecipata, l'occasione è davvero importante per un felice incontro con questa gente, per scoprire paesaggi montani idilliaci, per ammirare la caratteristica architettura con le case in legno costruite secondo la tecnica "blockbau", caratterizzate dalle balconate a graticci e dal tetto in beole.
La comunità Walser ha anche provveduto ad allestire musei etnografici che illustrino e conservino l'enorme patrimono culturale; il più importante, in questa zona, è sicuramente il "Walsermuseum" allestito presso la frazione Pedemonte in una casa del 1628.
Infine, immergersi in una cultura vuol anche dire imparare ad apprezzarne le peculiari caratteristiche gastronomiche: spazio quindi ai formaggi di malga, come il Caprino di Rimella, il Bettelmatt, che viene dall'Alpe Formazza, il Salignon (crema di ricotta da spalmare), la Toma di Gressoney... tutti tipici dei Walser, anche se non tutti provenienti dalla zona di Alagna.
I principali piatti tipici? Si spazia dalla Bronässe (sorta di minestra di pane), ai gustosi Alpenballu (gnocchi di polenta ripieni), all'Uberlekke (prprio della Valsesia, è un trionfo di carni di vitello, manzo, montone, maiale, pecora e... marmotta!!), per finire con la Bieschtturtò (torta di colostro).
A questo punto la curiosità e la voglia di incontare questa tipica cultura non dovrebbero proprio mancare!
Qui sotto diamo alcune informazioni su come raggiungere Alagna Valsesia e su numeri telefonici utili nella zona.

Alagna Valsesia: COME ARRIVARE
IN AUTO: Autostrada A4 Torino-Milano fino a Biandrate, quindi si prosegue con la A26 Genova Voltri-Sempione: all'uscita Romagnano Sesia si prende la SS. 299 per Borgosesia - Varallo - Scopello - Alagna.
IN TRENO: Stazione FFSS a Varallo Sesia (KM. 35 da Alagna), poi linee di autoservizi.
IN PULLMAN: collegamenti giornalieri da e per Varallo (ASALAV, Tel. 0163/51555); collegamenti giornalieri con Varallo da Vercelli, Novara, Biella, Torino e Milano. Autolinea diretta Milano - Alagna e viceversa.

NUMERI UTILI
A.T.L. VALSESIA:
tel. 0163 51250/54510 fax 0163 53091
INFORMAZIONI E ACCOGLIENZA TURISTICA ALTA VALSESIA:
tel. 0163 922988 fax 0163 61202
COMUNITA' MONTANA VALSESIA VARALLO, PARCO NAZIONALE:
tel. 0163 54680

LINKS UTILI
Associazione Internazionale Walser
Il sito di Alagna
Il museo Walser
Tradizioni Walser

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