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Itinerario a Kathmandu: cosa vedere in 3 giorni

Kathmandu - itinerario
Indice

Consigli pratici per il tuo viaggio a Kathmandu

Prima di immergerci nel nostro itinerario di tre giorni, è fondamentale avere a portata di mano alcune informazioni pratiche per vivere al meglio l’esperienza. Kathmandu non è una città come le altre; è un organismo vivente, caotico e spirituale, che richiede un minimo di preparazione per essere apprezzato in tutta la sua magnifica complessità. Organizzare il viaggio tenendo conto di clima, trasporti e usanze locali farà la differenza tra una semplice visita e un’immersione culturale indimenticabile.

Il periodo migliore per visitare Kathmandu

La scelta del periodo giusto è cruciale per godere appieno delle bellezze della valle di Kathmandu. Le stagioni ideali sono due: l’autunno (da fine settembre a novembre) e la primavera (da marzo a maggio). L’autunno è considerato il momento d’oro. Dopo la stagione dei monsoni, l’aria è tersa e pulita, il cielo è di un blu intenso e le temperature sono miti e piacevoli. Questo è il periodo perfetto per ammirare le vette innevate dell’Himalaya che incorniciano la valle, offrendo panorami mozzafiato anche dai punti panoramici della città. La primavera è altrettanto incantevole. La natura si risveglia, le giornate si allungano e le colline circostanti si tingono del colore dei rododendri in fiore. Il clima è caldo ma non afoso, ideale per lunghe passeggiate tra i templi e le piazze storiche. È bene evitare il periodo dei monsoni, da giugno a inizio settembre, quando le piogge intense e costanti possono rendere gli spostamenti difficili e il cielo è quasi sempre coperto. L’inverno, da dicembre a febbraio, è freddo, soprattutto di notte e al mattino, ma può comunque essere un buon periodo se si è ben equipaggiati, con giornate spesso soleggiate anche se brevi.

Come muoversi in città e nella valle

Muoversi a Kathmandu è un’avventura in sé. Il traffico è intenso e caotico, ma con un po’ di pazienza ci si abitua. Per esplorare i centri storici come le Durbar Square o il quartiere di Thamel, il modo migliore è camminare. Perdersi tra i vicoli stretti, scoprire cortili nascosti e piccoli templi a ogni angolo è parte integrante dell’esperienza. Per le distanze più lunghe, ci sono diverse opzioni. I taxi sono onnipresenti. È fondamentale contrattare il prezzo prima di salire a bordo, poiché raramente usano il tassametro. Un’alternativa moderna ed efficiente è utilizzare app di ride-sharing come Pathao o InDrive, che funzionano benissimo e offrono prezzi fissi e più convenienti. Per brevi tragitti nei quartieri più turistici, i rickshaw a pedali o elettrici sono una scelta caratteristica e divertente. Per raggiungere le altre città della valle, come Bhaktapur o Patan, si può optare per un taxi a tariffa concordata per mezza giornata o per l’intera giornata, oppure utilizzare i più economici e avventurosi autobus locali, un’esperienza autentica ma spesso affollata.

Budget di viaggio: quanto costa un itinerario a Kathmandu?

Il Nepal è una destinazione molto accessibile, adatta a tutte le tasche. Un itinerario a Kathmandu può essere economico o lussuoso, a seconda delle scelte. Per un viaggiatore con un budget limitato, si possono calcolare circa 25-30 euro al giorno, pernottando in guesthouse semplici, mangiando in ristoranti locali (dove un pasto completo come il dal bhat costa pochi euro) e utilizzando i mezzi pubblici. Un budget medio, intorno ai 50-70 euro al giorno, permette di alloggiare in hotel confortevoli, mangiare in ristoranti di buon livello e utilizzare i taxi per gli spostamenti. Chi cerca il lusso troverà hotel di charme e boutique hotel di standard internazionale. È importante includere nel budget i costi dei biglietti d’ingresso ai siti principali, che per i turisti stranieri sono significativi: la Durbar Square di Kathmandu, Swayambhunath, Boudhanath e Pashupatinath hanno un costo di circa 1000 rupie nepalesi (circa 7-8 euro) ciascuno, mentre l’ingresso a Bhaktapur è più caro. Prevedere una piccola somma per le mance e per l’acquisto di artigianato locale è sempre una buona idea.

Piccoli errori da non commettere

Per vivere un’esperienza rispettosa della cultura nepalese, è bene tenere a mente alcune semplici regole. Prima di tutto, la prudenza con cibo e acqua: bere solo acqua in bottiglia sigillata ed evitare cibi crudi o non sbucciati per prevenire disturbi intestinali. Dal punto di vista culturale, è importante vestirsi in modo consono quando si visitano luoghi sacri, coprendo spalle e ginocchia. Ricordarsi di togliersi le scarpe prima di entrare in un tempio o in una casa privata. La mano sinistra è considerata impura, quindi è bene usare sempre la destra per dare o ricevere oggetti, denaro e cibo. Evitare di toccare la testa delle persone, inclusi i bambini, poiché è considerata la parte più sacra del corpo. Quando si visita uno stupa o un tempio, si cammina sempre in senso orario (pradakshina). Infine, nella contrattazione, è importante mantenere un atteggiamento sorridente e rispettoso; fa parte della cultura locale, ma non deve mai diventare uno scontro.

Itinerario di 3 giorni: arte e cultura nel cuore del Nepal

Questo itinerario è pensato per chi desidera scoprire l’anima artistica e spirituale di Kathmandu e della sua valle. Un viaggio di tre giorni denso di emozioni, tra piazze reali, stupa maestosi e rituali millenari che svelano l’essenza più profonda di questa terra mistica, porta d’accesso all’Himalaya ma soprattutto scrigno di una cultura unica al mondo.

Giorno 1: Il cuore spirituale tra stupa e rituali sacri

Il primo giorno del nostro itinerario a Kathmandu è dedicato a due dei luoghi spirituali più potenti e significativi non solo del Nepal, ma dell’intero subcontinente asiatico. Iniziamo la giornata immergendoci nell’atmosfera serena del buddismo tibetano per poi confrontarci con la profonda spiritualità e i rituali ancestrali dell’induismo. La mattina è dedicata a Boudhanath Stupa, uno dei più grandi stupa sferici del mondo e centro nevralgico della comunità tibetana in esilio. Appena si varca la soglia dell’area, il caos della città svanisce, sostituito dal suono ipnotico dei mantra “Om Mani Padme Hum” e dal profumo d’incenso. La vista della gigantesca cupola bianca sormontata dalla torre dorata con gli occhi onniveggenti del Buddha è un’immagine che resta impressa nella memoria. Unitevi ai pellegrini nel loro kora, la circumambulazione rituale in senso orario attorno allo stupa, facendo girare le ruote di preghiera. Per una prospettiva diversa e magnifiche fotografie, salite su una delle terrazze dei numerosi caffè e ristoranti che circondano la piazza. È il luogo ideale per una colazione o un tè alla menta, osservando la vita e la devozione che fluiscono ininterrottamente ai piedi del monumento.

Dopo pranzo, che potrete consumare in uno dei ristoranti tibetani della zona per assaggiare deliziosi momos o thukpa, ci spostiamo verso un’esperienza completamente diversa ma altrettanto intensa: il Tempio di Pashupatinath. Questo è il luogo più sacro dell’induismo in Nepal, dedicato al dio Shiva. Situato sulle rive del sacro fiume Bagmati, il complesso è un vibrante centro di vita religiosa. L’accesso al tempio principale è riservato ai soli induisti, ma l’interesse per i visitatori risiede nell’atmosfera che si respira tutto intorno. Sulle sponde del fiume si trovano i ghat, le piattaforme per le cremazioni pubbliche. Assistere a questi rituali può essere un’esperienza forte e toccante, ma offre una profonda riflessione sul ciclo della vita e della morte secondo la fede induista. È fondamentale mantenere un atteggiamento di massimo rispetto, osservando da lontano e senza scattare fotografie intrusive. Esplorate il resto del complesso, dove incontrerete sadhu, gli asceti dai volti dipinti e dai lunghi capelli, e potrete ammirare templi minori e statue. Al tramonto, l’atmosfera si fa ancora più suggestiva, con le cerimonie dell’Aarti che si svolgono sulla sponda opposta del fiume.

Giorno 2: Tesori Newari e panorami mozzafiato

Il secondo giorno è un’immersione totale nell’arte e nell’architettura Newari, l’etnia autoctona della valle di Kathmandu, celebre per la sua incredibile maestria nella lavorazione del legno, della pietra e del metallo. Dedichiamo la mattinata a Patan, conosciuta anche come Lalitpur, la “Città della Bellezza”. La sua Durbar Square è considerata da molti la più spettacolare della valle. A differenza di quella di Kathmandu, è più compatta e armoniosa, un museo a cielo aperto di templi, palazzi e cortili. Ammirate il Krishna Mandir, un capolavoro interamente costruito in pietra con scene del Mahabharata finemente scolpite, e il Palazzo Reale, con i suoi tre cortili principali (chowk). Non perdete una visita al Patan Museum, ospitato in un’ala restaurata del palazzo. È uno dei musei più belli dell’Asia, con una collezione straordinaria di arte sacra nepalese che aiuta a comprendere il sincretismo tra induismo e buddismo. Prendetevi il tempo per passeggiare nei vicoli circostanti, dove troverete il Tempio d’Oro (Hiranya Varna Mahavihar), un monastero buddista riccamente decorato.

Dopo un pranzo a base di specialità Newari in uno dei tanti ristoranti tradizionali di Patan, il pomeriggio ci porta su una collina che domina l’intera valle di Kathmandu: Swayambhunath Stupa, meglio conosciuto come il “Tempio delle Scimmie” per la nutrita colonia di primati che lo abita. Per raggiungere la cima, si possono salire i 365 ripidi gradini della scalinata orientale, un piccolo pellegrinaggio che viene ricompensato da una vista panoramica spettacolare sulla città. Swayambhunath è un luogo di grande importanza sia per i buddisti che per gli induisti, e la sua atmosfera è un perfetto esempio della pacifica convivenza tra le due religioni in Nepal. Al centro del complesso si erge lo stupa bianco con gli occhi del Buddha, simile a quello di Boudhanath ma più antico e intimo. Intorno, un dedalo di templi, santuari e statue induiste e buddiste crea un’atmosfera mistica e affascinante. Il momento migliore per la visita è il tardo pomeriggio, quando la luce del tramonto tinge d’oro lo stupa e la città sottostante, mentre i devoti accendono lampade al burro e l’aria si riempie di preghiere.

Giorno 3: Viaggio nel tempo a Bhaktapur, la città dei devoti

Per l’ultimo giorno del nostro itinerario, ci allontaniamo dal trambusto di Kathmandu per un vero e proprio viaggio nel tempo. Dedichiamo l’intera giornata a Bhaktapur, la terza delle antiche città reali della valle. Situata a circa 15 chilometri a est, Bhaktapur è riuscita a preservare un’atmosfera medievale quasi intatta. Gran parte del suo centro storico è pedonale, il che la rende un luogo incredibilmente piacevole da esplorare a piedi. Appena varcato l’ingresso, si ha la sensazione di entrare in un museo vivente. La vita quotidiana scorre lenta, tra contadini che fanno seccare il grano al sole, artigiani che lavorano nelle loro botteghe e donne vestite con sari colorati che attingono acqua alle fontane pubbliche. Il cuore della città è la sua Durbar Square, un’ampia piazza circondata da capolavori architettonici, tra cui spicca il Palazzo delle 55 Finestre, con i suoi magnifici intagli in legno. A pochi passi si trova Taumadhi Square, dominata dall’imponente Tempio di Nyatapola, una pagoda a cinque piani che è il tempio più alto di tutto il Nepal. Salite i suoi ripidi gradini per una vista superba sulla piazza.

Proseguite l’esplorazione verso est fino a Dattatreya Square, un’altra splendida piazza con templi antichi e il famoso Peacock Window, una finestra in legno finemente intagliata a forma di pavone, simbolo dell’arte Newari. Una tappa imperdibile a Bhaktapur è la Piazza dei Vasai (Pottery Square), dove potrete osservare gli artigiani locali modellare l’argilla con tecniche tradizionali e lasciare centinaia di vasi ad asciugare al sole. È un’immagine iconica e affascinante. Per pranzo, assaggiate la specialità locale, il Juju Dhau, o “King Curd”, uno yogurt denso e cremoso servito in ciotole di terracotta, una vera delizia. Dedicate il resto del pomeriggio a perdervi senza meta tra i vicoli di mattoni rossi, scoprendo angoli nascosti e assaporando la pace di questa città straordinaria, un finale perfetto per un viaggio dedicato all’arte e alla cultura nepalese.

Cosa fare a Kathmandu se piove?

Anche se il tempo non dovesse essere clemente, specialmente durante la stagione dei monsoni, Kathmandu offre numerose alternative al coperto per continuare a esplorare la sua ricca cultura. Una delle opzioni migliori è dedicare più tempo ai musei. Il Patan Museum, già menzionato, è una scelta eccellente e può facilmente occupare diverse ore. Un’altra alternativa è il Museo Nazionale del Nepal, vicino a Swayambhunath, che ospita una vasta collezione di reperti archeologici, armi storiche e opere d’arte che ripercorrono la storia del paese. Per un’esperienza più interattiva, potreste partecipare a una lezione di cucina nepalese. Molte scuole offrono corsi di mezza giornata in cui imparerete a preparare piatti iconici come i momos (ravioli al vapore) o il dal bhat, il piatto nazionale a base di riso e lenticchie. È un modo divertente e delizioso per entrare in contatto con la cultura locale. Gli amanti dell’arte possono visitare una scuola di pittura Thangka, dove è possibile osservare gli artisti al lavoro su queste complesse e dettagliate opere d’arte sacra buddista, e magari acquistarne una come souvenir autentico. Infine, per un’esperienza di relax e spiritualità, potete provare una sessione di terapia con le campane tibetane (singing bowls), una pratica rilassante che utilizza le vibrazioni sonore per promuovere il benessere. Anche una semplice esplorazione dei mercati coperti, come il vivace e caotico Asan Tole, può trasformarsi in un’avventura sensoriale indimenticabile, al riparo dalla pioggia.

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