Esfahan: benvenuti a “metà del mondo”
C’è un antico proverbio persiano che dice “Esfahan nesf-e jahan”, ovvero “Esfahan è metà del mondo”. Chiunque abbia avuto la fortuna di passeggiare per le sue piazze monumentali, ammirare le cupole turchesi che si stagliano contro il cielo terso e perdersi nei suoi bazar profumati, non può che essere d’accordo. Esfahan non è solo una città, è un’esperienza sensoriale, un tuffo nella grandezza dell’Impero Safavide che la rese la sua sfolgorante capitale. Oggi, questa perla dell’Iran è una delle mete più affascinanti e sicure del Medio Oriente, un luogo dove la storia monumentale si fonde con la calda ospitalità dei suoi abitanti. E la notizia migliore? È una destinazione perfetta per un viaggio low-cost, capace di regalare emozioni indimenticabili senza prosciugare il portafoglio. Preparatevi a scoprire cosa vedere a Esfahan, un luogo che vi ruberà il cuore.
Il cuore pulsante di Esfahan: Piazza Naqsh-e Jahan
Ogni viaggio a Esfahan inizia e finisce qui, nella grandiosa Piazza Naqsh-e Jahan, o Piazza dell’Imam. Dichiarata Patrimonio dell’Umanità UNESCO, è una delle piazze più grandi e maestose del mondo. Lunga oltre cinquecento metri e larga centosessanta, è un palcoscenico a cielo aperto dove la vita della città va in scena ogni giorno. Circondata da portici a due piani, la piazza è un luogo di incontro per le famiglie che fanno picnic sui prati, per i giovani che chiacchierano e per i turisti che restano a bocca aperta di fronte a tanta bellezza. Al centro, una grande vasca riflette i capolavori architettonici che la circondano su ogni lato, creando un effetto scenografico mozzafiato, soprattutto al tramonto, quando le luci si accendono e l’atmosfera diventa pura magia.
La Moschea dell’Imam (Masjed-e Emam)
Sul lato sud della piazza, il monumentale portale della Moschea dell’Imam cattura immediatamente lo sguardo. È un capolavoro assoluto dell’architettura islamica, un trionfo di maioliche blu, turchesi e gialle che creano complessi motivi geometrici e calligrafici. Varcata la soglia, si entra in un mondo di silenzio e spiritualità. Le pareti, le cupole e i minareti sono interamente ricoperti da sette diversi tipi di mosaici colorati, un lavoro di una precisione sbalorditiva. Un consiglio: posizionatevi esattamente sotto il centro della cupola principale e provate a battere le mani o a parlare. L’acustica è così perfetta che il suono viene amplificato e ripetuto più volte, un prodigio ingegneristico pensato per permettere all’imam di essere sentito da tutti i fedeli.
La Moschea dello Sceicco Lotfollah (Masjed-e Sheikh Lotfollah)
Di fronte al Palazzo Ali Qapu, sul lato est della piazza, sorge un gioiello più intimo ma non meno spettacolare: la Moschea dello Sceicco Lotfollah. A differenza delle grandi moschee congregazionali, questa era la moschea privata della corte reale, destinata alle donne dell’harem dello Shah. Per questo motivo non ha minareti né un cortile interno. La sua caratteristica più incredibile è la cupola, decorata con piastrelle color crema che cambiano tonalità durante il giorno, passando dal rosa all’oro a seconda della luce del sole. All’interno, un fascio di luce proveniente da una finestra illumina il centro della cupola, creando un effetto simile a una coda di pavone. È un luogo di una bellezza eterea, quasi surreale.
Il Palazzo Ali Qapu
Sul lato ovest, il Palazzo Ali Qapu era la residenza dello Shah Abbas I e la porta d’accesso monumentale ai palazzi reali situati alle spalle della piazza. Salite le sue scale a chiocciola per raggiungere il magnifico portico al sesto piano. Da qui, la vista sulla Piazza Naqsh-e Jahan è semplicemente impareggiabile. Era da questa terrazza che lo scià e i suoi ospiti assistevano alle partite di polo e alle parate militari. Ma la vera sorpresa si trova all’ultimo piano: la Sala della Musica. Le sue pareti e il soffitto sono decorati con profondi stucchi a forma di vasi e strumenti musicali, un espediente non solo decorativo ma anche acustico, pensato per assorbire l’eco e migliorare la qualità del suono durante i concerti.
Il Bazar Qeysarieh: un labirinto di profumi e colori
Dal lato nord della piazza, attraverso il grande portale Qeysarieh, si accede a uno dei bazar più antichi e affascinanti dell’Iran. Il Grande Bazar di Esfahan è un mondo a parte, un labirinto di vicoli coperti dove il tempo sembra essersi fermato. Qui l’esperienza è totale: i profumi delle spezie e del cuoio si mescolano, il rumore ritmico dei martelli degli artigiani del rame riempie l’aria, e la vista si perde tra tappeti persiani dai disegni intricati, miniature dipinte a mano, stoffe preziose e oggetti di artigianato di ogni tipo. Per un’esperienza di viaggio low-cost, il bazar è il posto perfetto per trovare souvenir autentici a prezzi contrattabili e per assaggiare il cibo locale nei piccoli chioschi nascosti tra le botteghe. Non abbiate fretta, perdetevi nei suoi corridoi e lasciatevi guidare dalla curiosità.
Oltre la piazza: i ponti e i quartieri di Esfahan
Esfahan non è solo la sua piazza monumentale. La città offre angoli suggestivi e atmosfere uniche che meritano di essere esplorate con calma, passeggiando lungo le rive del fiume (spesso in secca) e avventurandosi nei suoi quartieri storici.
I ponti iconici sul fiume Zayandeh
I ponti di Esfahan sono molto più che semplici infrastrutture; sono monumenti, luoghi di aggregazione sociale e capolavori di architettura. Il più famoso è il Ponte Si-o-Se-Pol, noto anche come Ponte dei 33 Archi. Costruito all’inizio del XVII secolo, è un luogo magico soprattutto la sera, quando le sue arcate si illuminano e si riempiono di gente. Sotto gli archi si trovano delle sale da tè (chaikhaneh) dove potrete sorseggiare un tè caldo e fumare il narghilè. Un altro ponte imperdibile è il Ponte Khaju, considerato da molti il più bello della città. Sviluppato su due livelli, fungeva sia da ponte che da diga, con un padiglione centrale costruito per il diletto dello Shah. Al tramonto, è facile trovare gruppi di uomini che si riuniscono sotto le sue volte per cantare poesie e canzoni tradizionali, creando un’atmosfera incredibilmente suggestiva.
Jolfa: il quartiere armeno di Esfahan
Attraversando il fiume Zayandeh si entra in un’altra dimensione. Jolfa, il quartiere armeno di Esfahan, fu fondato nel XVII secolo per volere dello Shah Abbas I, che vi trasferì una comunità di abili artigiani e mercanti armeni. L’atmosfera qui è completamente diversa dal resto della città: strade acciottolate, caffè alla moda, boutique e, soprattutto, chiese cristiane. Il cuore del quartiere è la Cattedrale di Vank, un luogo sorprendente. L’esterno è semplice e ricorda una moschea, ma l’interno è un’esplosione di colori: le pareti sono interamente ricoperte da affreschi vividi che narrano storie della Bibbia, con uno stile che fonde arte cristiana e miniature persiane. Annesso alla cattedrale c’è un interessante museo che racconta la storia della comunità armena in Iran.
Consigli pratici per un viaggio low-cost a Esfahan
Organizzare un viaggio in Iran, e in particolare a Esfahan, è più semplice ed economico di quanto si possa pensare. Con qualche accorgimento, potrete godervi questa città meravigliosa rispettando un budget contenuto.
Quando andare a Esfahan
Il clima migliore si trova in primavera (da marzo a maggio) e in autunno (da settembre a novembre), quando le temperature sono miti e ideali per esplorare la città a piedi. L’estate può essere molto calda, mentre l’inverno è freddo. Un periodo da considerare con attenzione è quello del Nowruz, il capodanno persiano (attorno al 21 marzo): la città è splendidamente addobbata ma anche molto affollata e i prezzi di voli e alloggi tendono a salire.
Come muoversi in città spendendo poco
Il centro storico di Esfahan è abbastanza compatto e si esplora magnificamente a piedi. Per le distanze più lunghe, il modo più economico e pratico è usare le app di ride-sharing come Snapp (l’equivalente iraniano di Uber). Le corse sono incredibilmente economiche, spesso costano meno di un caffè, e vi evitano la fatica di contrattare con i tassisti. Scaricate l’app prima di partire e acquistate una SIM locale all’arrivo in aeroporto. I bus pubblici sono ancora più economici, ma il sistema può essere di difficile comprensione per un turista.
Budget di viaggio: quanto costa Esfahan?
L’Iran è una destinazione molto conveniente. Un budget giornaliero per un viaggiatore low-cost può variare dai 25 ai 40 euro. Per dormire, scegliete le guesthouse a gestione familiare o le case tradizionali restaurate, che offrono un’esperienza autentica a prezzi modici. Per mangiare, evitate i ristoranti turistici sulla piazza principale e cercate le piccole trattorie (sofreh khaneh) nelle vie laterali del bazar, dove potrete gustare piatti deliziosi per pochi euro. Ricordate che le carte di credito internazionali non funzionano: è necessario portare con sé abbastanza contanti (euro o dollari) da cambiare in valuta locale.
Itinerario a Esfahan: cosa fare in 1, 2 o 3 giorni
Per assaporare la magia di questa città, l’ideale sarebbe dedicarle almeno tre giorni. Ecco un possibile itinerario narrato.
Il vostro primo giorno a Esfahan non può che essere un’immersione totale nella magnificenza di Piazza Naqsh-e Jahan. Dedicate l’intera mattinata alla visita della Moschea dell’Imam e della Moschea dello Sceicco Lotfollah, lasciandovi incantare dai loro mosaici. Dopo un pranzo economico nel bazar, salite al Palazzo Ali Qapu per ammirare la piazza dall’alto. Il resto del pomeriggio trascorretelo perdendovi tra i vicoli del Grande Bazar, alla ricerca di tesori nascosti. Concludete la giornata con una passeggiata serale fino al Ponte Si-o-Se-Pol, per godervi la sua atmosfera vibrante.
Per il secondo giorno, cambiate scenario. La mattina, attraversate il fiume e immergetevi nell’atmosfera unica del quartiere armeno di Jolfa, visitando l’incredibile Cattedrale di Vank e il suo museo. Dopo esservi rilassati in uno dei suoi caffè, nel pomeriggio tornate nel centro storico per visitare il Palazzo Chehel Sotoun, il “Palazzo delle 40 colonne”, famoso per i suoi splendidi affreschi e il suo tranquillo giardino. La serata è perfetta per scoprire l’altro grande ponte della città, il Ponte Khaju, magari ascoltando i canti improvvisati sotto le sue arcate.
Se avete a disposizione un terzo giorno, dedicatelo a un capolavoro meno conosciuto ma altrettanto importante: la Moschea del Venerdì (Masjed-e Jameh). Questo complesso, anch’esso patrimonio UNESCO, è un vero e proprio museo dell’architettura islamica, con parti che risalgono a oltre mille anni fa. È un luogo molto più austero rispetto alle moschee della piazza, ma di un fascino profondo. Il pomeriggio potete dedicarlo all’esplorazione di aree meno turistiche, alla visita del Museo della Musica, o a un’ultima sessione di shopping nel bazar per acquistare gli ultimi regali.
Sapori di Persia: cosa mangiare a Esfahan
Un viaggio a Esfahan è anche un’esplorazione di sapori unici. La specialità locale per eccellenza è il Beryani, un piatto a base di carne d’agnello macinata e speziata, cotta in una padella speciale e servita su un pezzo di pane piatto. È un piatto robusto e delizioso. Un’altra curiosità è il Khoresht-e Mast, uno stufato di yogurt dolce, simile a un budino, spesso servito come contorno o dessert. Naturalmente, troverete tutti i grandi classici della cucina persiana, come i vari tipi di kebab, gli stufati (khoresht) accompagnati da riso allo zafferano e il delizioso Gaz, il torrone tipico di Esfahan con pistacchi e acqua di rose. Per un’esperienza autentica e low-cost, cercate le piccole locande nel bazar o chiedete consiglio alla gente del posto: l’ospitalità iraniana vi sorprenderà.
Errori da evitare e consigli extra
Prima di partire per Esfahan, tenete a mente alcuni aspetti pratici. Rispettate sempre il codice di abbigliamento locale: per le donne è obbligatorio coprire il capo con un velo (hijab) e indossare abiti non attillati che coprano braccia e gambe. Per gli uomini, pantaloni lunghi e magliette sono la norma. Siate pronti a incontrare il *taarof*, una complessa forma di cortesia persiana per cui le persone potrebbero offrirvi qualcosa o rifiutare un pagamento per educazione. Di solito è buona norma insistere un paio di volte prima di accettare o pagare. Infine, anche se la pioggia è rara, un’alternativa in caso di maltempo è dedicare più tempo agli interni, come i musei (il Museo della Musica è delizioso), la Cattedrale di Vank o le numerose sale da tè coperte all’interno del bazar. Esfahan è una città che vi accoglierà a braccia aperte, un luogo dove la bellezza monumentale si unisce a un’umanità sincera, lasciando un ricordo indelebile in ogni viaggiatore.

